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Fonseca canta e porta la croce, un uomo colpevolmente lasciato solo
Fonseca canta e porta la croce, questo il destino di un uomo, prima di un allenatore, colpevolmente lasciato solo dalla dirigenza e probabilmente anche dai giocatori.
Un inizio davvero complicato quello del tecnico rossonero. Si pensava e sperava in maniera diversa contro Torino, Parma e Lazio. Squadre attrezzate, vero, ma di certo di alcuni livelli inferiori, soprattutto le prime due, rispetto al Milan.
Certo, ci sono tutte le attenuanti del caso, una preparazione pesante con doppi carichi per essere pronti più avanti e mantenere lo stato di forma, giocatori arrivati troppo tardi dal mercato estivo, un cambio di gioco e di mentalità. Tutto vero, ma ora servono i risultati, altrimenti ci si ritrova a settembre già con mezzo piede fuori dalla corsa scudetto. Sembra un paradosso, ma così non è.
Insieme alle colpe di Paulo Fonseca, un allenatore forse con poco polso e parecchi limiti, certamente vi sono quelle della dirigenza. Quali colpe? La totale assenza nei momenti che contano. Dov’era Ibrahimovic? In vacanza, durante una gara già di per sé molto importante come quella contro la Lazio. Dov’era la dirigenza dopo il deprecabile comportamento di Leao e Theo Hernandez? Chi l’ha vista…ha cercato Fonseca nel post partita di rimettere insieme i cocci difendendo l’indifendibile.
Così non va cari ragazzi. Troppo facile fuggire anziché prendere in mano il problema. Fonseca l’ha scelto Moncada con l’avallo della proprietà, Ibrahimovic voleva altro, ma adesso serve fare quadrato intorno al tecnico. Scendendo anche negli spogliatoi per difenderlo. Altrimenti verrà inghiottito dallo spogliatoio stesso, e i segnali ci sono già tutti.
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Serie B, Pisa e Reggiana per rispondere al Brescia | Sampdoria a Cosenza a caccia della prima vittoria
Serie B, si completa oggi la quinta giornata di campionato. Impegno casalingo per la Reggiana, Pisa in quel di Salerno e Sampdoria che va a Cosenza.
Dopo le cinque partite disputate ieri, la serie B completa oggi la quinta giornata con le ultime quattro sfide delle ore 15.
Match ostico per il Pisa, chiamato a rispondere al Brescia, che scenderà in casa della Salernitana per strappare punti pesanti.
Impegno casalingo, invece, per la Reggiana, che riceve il Sudtirol al Mapei Stadium e punta a mettersi in tasca tre punti.
A caccia di rilancio e di fiducia il Sassuolo in quel di Carrara dopo l’1-4 incassato dalla Cremonese due settimane fa.
Infine, esame Cosenza per la Sampdoria di Andrea Sottil. Niente ritorno a casa per Gennaro Tutino, assente dal match per infortunio.
Le partite di oggi alle 15
Carrarese-Sassuolo
Cosenza-Sampdoria
Reggiana-Sudtirol
Salernitana-Pisa
La classifica
Brescia, Spezia 9; Pisa(*), Juve Stabia, Cittadella 8; Reggiana(*), Cremonese, Cesena, Palermo, Mantova 7; Salernitana(*), Sudtirol(*), Catanzaro 6; Sassuolo(*), Modena, Bari 5; Carrarese(*), Frosinone 3; Sampdoria(*) 2; Cosenza(*) 1. (*) Una partita in meno
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Milan, un fatto che non accadeva da 66 anni
Milan, convincente la vittoria contro il Venezia. Un 4-0 scaccia crisi e che regala un dato statistico importante.
Non accadeva da ben 66 anni. L’inizio di gara del Milan è infatti stato devastante con 4 reti nel primo tempo e il primo gol dopo appena 3 minuti ad opera di Theo Hernandez. Poi raddoppio di Fofana, quasi in comproprietà con Gabbia, infine i rigori di Pulisic e Abraham.
Il Milan non segnava nei primi 30 minuti da 66 anni, dati Opta alla mano. Era infatti il 1958, i rossoneri piegarono l’Alessandria con reti di Schiaffino, doppietta di Danova e rete di Altafini.
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Milan, Theo Hernandez e Leao tornano uomini chiave: un segnale importante
Milan, c’è di certo lo zampino di questi due importanti giocatori nella vittoria di ieri sera contro il Venezia.
Il Milan torna a vincere davanti ai 70.000 di San Siro. Una vittoria convincente contro un’avversaria di certo non irresistibile, ma l’importante erano i tre punti e alzare l’umore finito sotto le scarpe.
Era importante vedere la reazione di Theo Hernandez e Rafael Leao, dopo le critiche del cooling break e le accuse di scarso impegno. Ebbene, i due hanno dimostrato finalmente attaccamento alla maglia con il francese subito in gol dopo appena tre minuti.
L’esultanza di Theo non è passata inosservata, dito davanti alla bocca per zittire le malelingue e cenno verso Leao per ringraziarlo dell’assist.
Altro episodio importante quello del calcio di rigore quando Theo Hernandez ha lasciato l’onere e l’onore a Tammy Abraham su invito di Leao. Un gesto importante, che mette finalmente la parola fine dopo una settimana complessa.
Anche questa che deve venire sarà una settimana impegnativa, martedì il Liverpool e domenica il derby. Ma l’approccio adesso sembra essere quello giusto, vincere aiuta nel morale e le nubi, all’apparenza, sembrano svanite.
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