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Forbes incorona la regina di denari: la classifica
Come ogni anno, la rivista americana Forbes ha stilato la classifica delle squadre più “preziose” del mondo: ecco quali sono. Spoiler: ci sono anche alcune italiane.
Secondo la classifica di Forbes sulle squadre di calcio più preziose del mondo, il Real Madrid guida la lista con un valore di 6,07 miliardi di dollari, seguito dal Manchester United che si ferma a 6 miliardi.
Entrambe le squadre sono le uniche che si sono classificate tra le prime cinque in tutte le edizioni della classifica di Forbes e quest’anno hanno raggiunto per la prima volta i 6 miliardi di valore.
Al terzo posto c’è il Barcellona, con un valore di 5,51 miliardi di dollari, seguito dal Liverpool (5,29 miliardi) e dal Manchester City (4,99 miliardi), entrambe squadre inglesi.
Al di fuori delle prime cinque posizioni, si trovano il Bayern Monaco con un valore di 4,86 miliardi di dollari e il Paris Saint-Germain (PSG) con un valore di 4,21 miliardi di dollari.
Le prime dieci posizioni sono completate da tre club della Premier League: il Chelsea (3,1 miliardi), il Tottenham (2,8 miliardi) e l’Arsenal (2,26 miliardi).
La classifica di Forbes evidenzia che il club che ha registrato il maggior incremento di valore in quest’anno è l’inglese Newcastle United, che ha raggiunto il 22° posto con un aumento del 51% rispetto all’anno precedente.
Anche le principali squadre della Major League Soccer (MLS) come LAFC, Galaxy e Atlanta si mantengono stabili tra le prime 20 posizioni.
Forbes, le italiane presenti in classifica
E l’Italia? La classifica di Forbes sulle squadre di calcio più preziose del mondo include anche le squadre italiane.
La Juventus si posiziona all’11º posto con un valore di 2,16 miliardi di dollari, nonostante una diminuzione del 12% nell’ultimo anno. Nonostante la flessione, la Juventus rimane significativamente più alta rispetto alle altre squadre italiane nella classifica.
Al 14º posto si trova il Milan con un valore di 1,4 miliardi di dollari, seguito dall’Inter al 16º posto con un valore di 1,03 miliardi di dollari.
L’unica altra squadra italiana tra le prime 30 posizioni è la Roma, che si classifica al 27º posto con un valore di 724 milioni di dollari, circa un terzo del valore della Juventus.
Al momento, il Napoli, campione d’Italia in carica, non è presente nell’elite delle squadre più preziose del mondo: si dovrà attendere il responso di Forbes per il 2024 per valutare la sua posizione.
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Roma 1927 Futsal, Lucho Avellino: “Vincere con il Napoli significherebbe tanto”
Intervistato in esclusiva da Pagine Romaniste, il giocatore della Roma1927 Futsal (Lucho Avellino) ha parlato della prossima sfida contro il Napoli.
La rappresentativa giallorossa di Futsal affronterà, domenica 22 Dicembre alle 20:45 al PalaCesaroni di Genzano a Roma, il Napoli di mister Colini, in un match molto importante per entrambe le compagini.
Roma, le parole di Avellino
Intervistato in esclusiva da Pagine Romaniste, il calciatore giallorosso Lucho Avellino ha parlato della sfida imminente contro i partenopei. Di seguito le sue parole.
Al di là della sconfitta, contro la Vinumitaly Petrarca c’è stata tanta apprensione per l’infortunio di Caique. I tre punti contro Napoli avrebbero doppio significato.
“C’è rimasta tanta amarezza dalla partita col Petrarca. Lo scontro di gioco in cui è rimasto coinvolto Caique ci ha fatto uscire un po’ dalla partita. Fino a quel momento stavamo facendo bene, avevamo finito bene il primo tempo. La realtà, purtroppo, è che non siamo stati all’altezza nel secondo tempo perché influenzati da questa situazione. Per fortuna Caique sta bene, è già rientrato con la squadra: non si sta allenando, ma è insieme con noi e ci rende molto felici. Gli vogliamo tutti molto bene, nessuno si aspetta di vedere un compagno uscire dal campo in ambulanza. Adesso dobbiamo concentrarci sulla prossima partita”.
La squadra di coach Colini è una macchina macina punti e gol: qual è la chiave per fermarli?
“È una grande squadra, stanno bene. Hanno una delle migliori difese in campionato, sono compatti. Lo scorso anno hanno vinto la Coppa Italia e sono arrivate in finale scudetto. Sarà una partita difficile. Le squadre di Colini sono molto organizzate, agonistiche. Dobbiamo essere all’altezza. I tre punti significano tanto, vorrebbe dire tornare ad essere quelli che siamo stati nelle 9 giornate e finire l’anno nel migliore dei modi prima di affrontare il Manfredonia e la Supercoppa”.
C’è qualche giocatore in particolare a cui riserverai una maggiore attenzione?
“Bisogna stare attenti ai soliti Borruto e Salas. Da anni fanno bene a Napoli, come in altre squadre. Bisogna stare molto attenti dal primo secondo perché appena gli concedi mezzo centimetro riescono a trovare delle soluzioni. Sono grandi campioni. Con questi giocatori serve una grande attenzione perché possono risolvere la partita in qualunque momento”.
Giocando il posticipo ci sarà la pressione degli altri risultati, soprattutto di Sporting Sala Consilina e Sandro Abate. Fondamentale non farsi influenzare.
“Non possiamo pensare ad altri risultati ed alle altre partite. Dobbiamo pensare a noi. Potrebbero raggiungerci, ma dobbiamo pensare alla nostra partita. Il campionato è ancora lungo, mancano 6 partite per finire l’andata. Dobbiamo finire bene per raggiungere l’obiettivo della Coppa Italia. Non dobbiamo farci influenzare”.
Marcelinho, da buon attaccante, ha detto che della squadra di Ranieri vorrebbe Dybala in squadra. Con chi ti piacerebbe scendere in campo?
“Dybala è un giocatore di grande qualità, può risolvere la partita in qualunque momento con un colpo di genio. In una partita agonistica, magari vorrei un Paredes nella miglior forma, come ha dimostrato nel primo periodo alla Roma ed anche in quale frangente quando è tornato. Riesce ad unire cattiveria agonistica con la qualità di gioco, in queste partite è importante avere Dybala ed un giocatore come Paredes. Mi fido però ciecamente dei miei compagni, siamo molto contenti con quello che abbiamo. Dobbiamo provarci con le nostre forze e mostrare il nostro valore”.
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Serie A, pieno di diffidati per la 17esima giornata
Serie A, la sedicesima giornata di campionato si è lasciata dietro uno strascico di diffidati: ecco chi sono i giocatori in questione.
Archiviata definitivamente la 16esima giornata, restano sul campo i diffidati in vista della prossima.
Scopriamo insieme chi sono, a partire dai primi posti in classifica.
Serie A, i diffidati della 17esima giornata
Partiamo dalla cima della classifica: l’Atalanta si conferma privilegiata rispetto alle altre squadre, anche in virtù dell’assenza di diffidati nelle sue fila.
Nessun diffidato nemmeno per Napoli, Inter e Fiorentina. Dalle parti della Lazio, invece, c’è un diffidato nel reparto d’attacco: Isaksen, ancora in lista.
Ben due, invece, i diffidati della Juventus: Fagioli e Locatelli.
Nessun diffidato al Bologna, mentre al Milan, chiamato per primo all’appello venerdì 20 al Bentegodi, è diffidato Fofana.
Scorrendo ancora la classifica troviamo l’Udinese, che vanta il record di diffidati, ben 3: Giannetti, Gila e Lucca.
Record che condivide con l’Empoli, che annovera ugualmente diffidati: Cacace, Goldaniga e Grassi. Non manca nemmeno il Torino, con Masina e Walukiewicz.
Al Genoa diffide per De Winter e Martin, per il Lecce c’è Rafia. Il Parma è esente da diffide, mentre il Como ha in lista Moreno.
L’Hellas Verona deve fare attenzione a Belahyane, così come il Cagliari deve “maneggiare con cautela” Marin.
Il Monza è salvo mentre l’ultima squadra in classifica, il Venezia, ha nell’elenco dei diffidati Zampano.
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Milan, Fonseca ci crede: la decisione su Camarda e Jimenez
Milan, l’attesa sfida contro il Verona di venerdì sera potrebbe nascondere altre sorprese. Vediamo quali qui di seguito nel dettaglio.
Paulo Fonseca è nuovamente pronto a rivoluzionare l’undici titolare in vista della trasferta contro il Verona di venerdì sera.
Partirà ancora in panchina Theo Hernandez la cui pena sembra non essere ancora completamente espiata. Al suo posto Alex Jimenez che tanto bene ha fatto nella gara casalinga contro il Genoa.
In attacco Francesco Camarda in un sol colpo potrebbe scalzare Abraham e Morata, entrambi in un periodo tutt’altro che felice sotto porta. Ricordiamo infatti i tre errori di Morata contro il Genoa e la troppa leggerezza dell’attaccante inglese.
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