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Gasperini «Dobbiamo tornare a vincere. Su Scamacca…»
Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico Gian Piero Gasperini alla vigilia della partita tra l’Atalanta e il Torino domani.
Di seguito le sue parole rilasciate durante la conferenza stampa della gara contro il Torino che si giocherà domani:
Su Juric – «Juric è un osso duro, oltre che un amico rappresenta una bella parte della mia storia da allenatore.
Lui ha interpretato da giocatore quello che in campo avrei sempre voluto da tanti. È un trascinatore, non sopportava di vedere la palla nei piedi dell’avversario e l’attaccava ovunque con coraggio. Gli voglio bene».
Il bilancio – «Non è andata così male la stagione finora.
Abbiamo perso un po’ di punti nelle ultime settimane, lasciato qualche giocatore sul campo, cosa che non avveniva prima, ma ora l’unico obiettivo delle prossime settimane è il campionato quindi tutte le energie saranno sul campionato: sono soddisfatto della continuità delle prestazioni ma chiaramente abbiamo bisogno di tornare a vincere e di riuscire a fare punti».
Infortunio Scamacca – «Purtroppo è il rischio che si corre quando si giocano parecchie partite soprattutto in Europa, magari anche con climi più freddi, di sera.
Ci è andata bene per diverse settimane, adesso anche se sono piccole cose, questo ti impedisce di avere dei giocatori in campionato».
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Torino, un mercato incompleto: in avanti Salama non basta
Il calciomercato del Torino si è concluso con gli arrivi last-minute di Salama e Biraghi, ma la sensazione, ancora una volta, è che si potesse fare di più.
Il calciomercato si è concluso da poche ore e il Torino ha chiuso la propria campagna acquisti con due nuovi arrivi nelle ultime ore: Cristiano Biraghi e Amine Salama.
Questi si aggiungono agli acquisti precedenti di Cesare Casadei ed Eljif Elmas, completando un mercato che, così come accaduto in estate, porta il club a chiudere in positivo grazie alle cessioni di Vojvoda al Como e, soprattutto, di Ilic allo Spartak Mosca.
Tuttavia, la sensazione generale, ancora una volta, è che si potesse e dovesse fare di più.
Torino, un centrocampo da Europa
Gli arrivi di Casadei ed Elmas rappresentano due colpi estremamente intriganti per il centrocampo granata e aumentano significativamente il livello tecnico della squadra. Inoltre, trattenere Samuele Ricci, nonostante il forte corteggiamento del Milan, è stato un grande sforzo da parte della società e una scelta che potrebbe rivelarsi cruciale per la seconda parte di stagione.
Biraghi rinforzo duttile e prezioso
L’acquisto di Biraghi si è rivelato una mossa intelligente: il terzino ex Fiorentina può giocare sia in una difesa a tre che a quattro, portando esperienza, qualità in costruzione e una grande abilità nei calci piazzati. La sua duttilità lo rende un’arma preziosa per il tecnico Vanoli, che potrà sfruttarlo in diverse soluzioni tattiche.
Torino, l’attacco resta incompleto
Nonostante questi acquisti, però, il Torino non ha centrato il vero obiettivo del mercato: un attaccante in grado di sostituire l’infortunato Duvan Zapata.
Vanoli aveva espressamente richiesto un centravanti per sopperire all’assenza del capitano, ma la dirigenza non è riuscita a soddisfare questa necessità.
Dopo un lungo corteggiamento per Beto, che non si è concretizzato, e un vano tentativo per il Cholito Simeone, la società ha virato su una soluzione più economica e di prospettiva: Amine Salama, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Reims.
La scommessa Salama
L’arrivo di Salama rappresenta un’incognita: il centravanti francese non ha mai avuto grandi numeri realizzativi nella sua breve carriera. In una squadra che fatica a segnare, puntare su un attaccante inesperto e con pochi gol all’attivo sembra un azzardo.
Considerando che l’infortunio di Zapata risale a ottobre, ci si aspettava un intervento deciso già nelle prime battute del mercato.
Evidentemente, la dirigenza granata ha valutato diversamente la priorità della punta, lasciando un punto interrogativo sulle ambizioni del Torino per il resto della stagione.
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Milan, strascichi dopo l’addio di Calabria: i motivi della sua cessione
Milan, si sta facendo un gran parlare in seguito alla dipartita dell’ex capitano rossonero Davide Calabria. Qui di seguito i motivi dell’allontanamento.
Il rapporto tra il Milan e Davide Calabria si è decisamente incancrenito dopo l’arrivo di Sergio Conceicao. E’ agli occhi di tutti il litigio avvenuto in campo, ma la situazione era giò tesa da diverso tempo.
Abbiamo raccolto le preziose informazioni riportate dal collega Paolo Basile sui suoi canali social il quale riporta indiscrezioni clamorose sulla partenza del giocatore. Ovviamente arrivano da fonti molto vicine alla galassia Milan le quali hanno espressamente chiesto di rimanere anonime. Sicuramente i motivi di attrito erano molti, andiamoli a vedere.
Sembra infatti che il giocatore sia stato letteralmente epurato in quanto era colui il quale raccontava quello che accadeva tra le segrete mura di Milanello. Una talpa insomma, cosa che ha fatto infuriare il tecnico portoghese arrivando alla decisione che poi è stata presa.
Sempre stando alle parole di Basile, Calabria si era ravveduto ed era pronto a ricominciare un nuovo corso, ma il tentativo di ricucire un rapporto logoro non è andato a buon fine, tanto che lo stesso giocatore si è trovato “panchinato” sia da Fonseca che poi dallo stesso Conceicao.
Nessun accanimento a livello tecnico, ma solo una questione puramente etica anche perché, a onore del vero, Emerson Royal e Terracciano non si sono rivelati migliori sul campo rispetto a lui.
Viene rivelato altresì che i compagni all’interno dello spogliatoio abbiano preso questo comportamento come una ragazzata pertanto l’appoggio al giocatore ha continuato a esistere senza interruzioni. Le lacrime del giocatore probabilmente hanno un risvolto ancora maggiore rispetto alla tristezza di lasciare questo club. Probabilmente sono anche frutto della consapevolezza di avere rovinato tutto con le sue stesse mani.
Calciomercato
Cristiano Ronaldo: “Madrid è sempre nel mio cuore”
Cristiano Ronaldo dichiara il suo amore eterno per il Real Madrid, definendolo il club dove è stato più felice nella sua carriera.
Le emozionanti parole di Ronaldo
Cristiano Ronaldo, celebre stella del calcio mondiale, ha recentemente esaltato il suo legame speciale con il Real Madrid. Durante un’intervista con Edu Aguirre, Ronaldo ha espresso quanto Madrid rappresenti per lui, descrivendolo come il club in cui ha vissuto i momenti più felici della sua carriera. “Ho fatto cose molto importanti e belle lì, ecco perché le persone non dimenticano”, ha affermato il campione portoghese, sottolineando l’eredità indelebile lasciata nella capitale spagnola.
Un legame che va oltre il campo
Ronaldo ha parlato del suo tempo al Real Madrid con grande affetto, sottolineando come i successi ottenuti abbiano lasciato un segno profondo nei cuori dei tifosi e nella storia del club. Le sue dichiarazioni riflettono non solo il suo attaccamento emotivo, ma anche l’importanza del contributo che ha dato alla squadra durante il suo periodo nella Liga. Questo legame speciale continua a vivere, dimostrando come i ricordi e le emozioni vadano ben oltre il terreno di gioco.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
⚪️✨ Cristiano Ronaldo tells @EduAguirre7: “I will always have Madrid in my heart, it was the team where I was happiest”.
“I have done very important things there, very beautiful things and that is why people do not forget. When you leave a legacy and a mark, people do not… pic.twitter.com/lMSOmkhtGj
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) February 4, 2025
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