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Gasperini: “Infortuni nella regola. Su De Ketelaere e il Milan…”
Gian Piero Gasperini ha analizzato il momento dell’Atalanta e la sfida contro il Milan che si terrà domani pomeriggio a Bergamo.
“Gli infortuni sono nella regola”
❝Gli infortunati sono giocatori come Touré, Palomino e Toloi che sono cronici. Gli altri tipi di infortuni sono nella regola. Kolasinac ha una distorsione alla caviglia, ma ha fatto una serie di partite incredibili. Djimsiti potrebbe rientrare. Non mi sembra ci siano stati tanti infortuni, anzi siamo stati fortunati a non averne avuti per tanto tempo.❞
Gasperini sul mercato
❝In questo momento penso al presente. Di mercato parlo a Luglio e Agosto. Personalmente penso che le squadre si facciano a Luglio. Il fatto che l’Atalanta sia sempre attenta al mercato è una cosa positiva.❞
Gasperini sul Milan
Pioli: “Quarto posto? Vogliamo fare qualcosa di più. Su CDK…“
❝Anche il Milan ha avuto defezioni importanti. Adesso sta recuperando un po’ di giocatori. Non so quanti giocatori recupererà, ma ci sono questi periodi nell’arco del campionato in cui puoi sopperire più o meno bene. In questo momento dobbiamo avere ancora più attenzione e volontà. Giochiamo in casa una partita importante. Dobbiamo aggrapparci al fattore campo per tirare fuori il massimo delle energie. Questo è il calcio, le svolte dobbiamo darle noi.❞
❞Per Pioli parlano i risultati. Ha sempre dato un’impronta particolare. Ha vinto un campionato straordinario. Lì è stato sicuramente il punto più alto.❞
Gasperini su CDK
❝Ha fatto una discreta partita lunedì. E’ un ragazzo che sta dando delle buone risposte. La sua crescita è costante, essendo un ex avrà delle motivazioni molto alte.❞
“I rigori un problema. Sui gol…”
❝Bisogna guardarla in maniera più ampia. E’ una squadra che ha sempre fatto gol. Mi sembra una squadra stanca. Quello che ci sta penalizzando nelle ultime partite è che stiamo subendo rigori netti ma evitabili, come quello col Torino che ha chiuso la partita. Ti fa capire sulla condizione non lucida di quella partita. C’è stata una settimana di allenamenti. Mi aspetto domani una squadra molto pronta. Domani ci piacerebbe interrompere questa serie di risultati negativi. A me importa che la squadra giochi come ha sempre fatto. Dobbiamo pensare partita dopo partita, anziché porci obiettivi dobbiamo pensare a ogni singola gara. Sul campionato dobbiamo ritrovare un po’ la concentrazione, cercando di ottenere il massimo da ogni partita. In questo momento non mi sento di fare né proclami né previsioni.❞
Fonte: TuttoMercatoWeb.
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Ben Yedder condannato a 2 anni di carcere: tutti i dettagli
Arriva la svolta nel caso Ben Yedder, l’attaccante ex Monaco accusato di guida in stato di ebrezza e abusi sessuali. Il tribunale ha emesso la sentenza.
Il francese aveva in precedenza ammesso di essersi messo alla guida sotto l’effetto di alcol, ma aveva negato categoricamente ogni azione contro la ragazza in questione.
Ben Yedder condannato: ecco la sentenza
Il tribunale di Nizza ha giudicato l’imputato colpevole di entrambe le accuse e di conseguenza stabilito una pena di due anni di reclusione con condizionale più una multa di 5000 euro. Contenstualmente, anche l’obbligo di assistere e risarcire la ragazza di 23 anni presumibilmente vittima dell’accaduto risalente al 7 settembre scorso.
Inoltre è stata predisposta la sospensione della patente per 6 mesi per Ben Yedder, il quale dovrà sottoporsi ai classici esami del sangue periodici per ottenere la restituzione della licenza.
L’attaccante è svincolato da luglio scorso e a causa di questi problemi legali nessuna squadra si è fatta avanti per ingaggiarlo. Risolto questo nodo, potrebbe delinearsi finalmente il futuro del classe 1990. Tra i riconoscimenti più importanti i 3 titoli di capocannoniere della Ligue 1, Coppa del Re e Coupe de France.
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Infantino è american dream: “Congratulazioni Presidente”
Infantino celebra la vittoria di Donald Trump alle elezioni e con un post sui social e promette “Avremo un grande Mondiale 2026 negli Usa.”
Il presidente della Fifa dedica un post al neoeletto presidente degli Stati Uniti, che torna alla Casa Bianca battendo Kamala Harris.
“Football Unites the World!” scrive nel messaggio.
Infantino alla Casa Bianca
Era l’agosto del 2018, primo mandato per Donald Trump.
Accompagnato dal presidente della Federazione Calcio statunitense, Carlos Cordeiro, il presidente della Fifa venne ricevuto dallo stesso Trump proprio per discutere del Mondiale 2026, assegnato a Canada, Messico e Stati Uniti.
Scambio di regali e di battute: Gianni Infantino infatti consegnò a Trump una maglia blu con il numero 26 e il nome del presidente e insieme anche a dei cartellini gialli e rossi da utilizzare in conferenza stampa. Tutti i giornalisti vennero scherzosamente sanzionati col rosso.
Fifa…dei dem
I rapporti tra Infantino e Trump sono sempre stati amichevoli: infatti dopo l’esito delle elezioni statunitensi il presidente Fifa è stato tra i primi a pubblicare le foto risalenti a quell’incontro del 2018, prova molto chiara della buona intesa tra i due.
Invece durante l’amministrazione Biden tra i vertici apicali di Fifa e Casa Bianca non c’è stato alcun contatto.
Anche lo scorso maggio, quando si è recato a Washington DC, Infantino si è limitato a incontrare solo deputati e senatori.
Non può dunque che essere contento del cambio di schieramento alla Casa Bianca, a ridosso ormai del Mondiale 2026.
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Inter, Adriano: “Pensavano di mandarmi in una clinica. Volevo fuggire dal calcio”
L’ex attaccante dell’Inter Adriano ha parlato di alcuni brutti momenti della sua carriera e del tentativo dei nerazzurri di mandarlo in una clinica.
Considerato uno dei più grandi what if della storia del calcio, Adriano per caratteristiche sembrava potesse diventare l’erede del Fenomeno Ronaldo. Un giocatore completo dotato di potenza, tecnica, velocità, dribbling, finalizzazione. Purtroppo le cose sono andate diversamente: ne ha parlato lo stesso Adriano nella presentazione della sua autobiografia intitolata La mia più grande paura.
Adriano e la sua autobiografia: retroscena sull’Inter e non solo
“Tornavo a casa e trovavo sempre un motivo per bere, perché c’erano i miei amici o perché non volevo stare in silenzio“. Così Adriano racconta nella sua autobiografia i momenti difficili della sua carriera: “Molti usano il calcio come valvola di sfogo, io invece volevo fuggirne“.
“La mia fuga dal calcio era mio padre, ma quando se n’è andato il mio compagno è diventato il bere. Arrivavo tardi agli allenamenti, il club mi multava ma non mi interessava. La mia depressione raggiunse un livello che preferisco non ricordare“.
Sul ruolo dell’Inter nella vicenda: “Un giorno Moratti mi disse che mi volevano mandare in un posto speciale. Era una clinica di riabilitazione in Svizzera. Ero depresso e non capivo di cosa stessero parlando. Iniziai a innervosirmi e gli chiesi perché stesse cercando di mandarmi in un ospedale psichiatrico. Un giocatore ricoverato in clinica psichiatrica? Non volevo crederci!“
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