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Gazidis fà saltare il mercato di Leonardo e Maldini, i due dirigenti pronti ad andarsene
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Le strategie del diavolo su questo mercato invernale erano delineate , visto l’insormontabile scoglio del Fair play finanziario Leonardo aveva già pescato tra i parametri zero la colonna portante del nuovo Milan che doveva essere composta da Godin in difesa con discorsi avviati con il difensore dell’Atletico, Fabregas per il centrocampo dove si era già trovato l’accordo con il giocatore e mancava quello con il Chelsea e Ibraimovic che in pratica era fatto ma poi qualcosa è successo.
Il lavoro certosino di Leonardo è stato completamente spazzato via dall’arrivo di Ivan Gazidis il nuovo AD del Milan, erano trapelate alcune indiscrezioni ma ora è certo che il Milan non ha intenzione di prendere giocatori oltre i 25 anni, per questa nuova politica dettata da Gazidis sono saltate tutte le trattative comprese quella fatta per Ibra.
Questa situazione ha fatto indispettire Leonardo e Maldini che nei scorsi giorni sono stati addirittura sul punto di lasciare la società, solo l’ingaggio di Paquetà ha parzialmente calmato le acque ma non è detto che Elliott voglia affidare la totale gestione della società a Gazidis un pò come successo negli ultimi anni di presidenza Berlusconi dove Galliani gestiva e finanze e faceva il mercato tutto da solo o quasi.
La scelta degli Under 25
Che sia apprezzabile o meno la nuova scelta della società va verso l’acquisto di giovani talenti che andranno valorizzati il più possibile per essere semplicemente rinvenuti sul mercato, oppure molto più verosimilmente per accrescere il valore sul mercato della rosa del Milan, poiché gli obbiettivi di Elliott come scritto in articoli precedenti prevedono o la quotazione in borsa o la cessione della società.
Strategia che cozza con i sogni e le necessità dei tifosi che vorrebbero rivedere il Milan in alto in poche stagioni.
Il modello Arsenal o il modello Gazidis di una squadra principalmente composta da giocatori giovani non ha portato soddisfazioni sportive nell ultimo decennio al club londinese che non ha alzato che qualche coppa nazionale e nulla più.
Chi meglio di noi milanisti sappiamo bene che per alzare le coppe ci vogliono giocatori d’esperienza, memori dell’ultima champions del 2007 con tanti trentenni in campo e addirittura qualche quarantenne come Maldini e Costacurta.
Tutti i migliori team al mondo hanno la loro spina dorsale composta da giocatori d’esperienza, persino il Barcellona di Guardiola che era la squadra giovane per eccellenza aveva la sua colonna portante composta da giocatori esperti come Puyol, Villa, Xavi e Iniesta.
Allora non resta che sperare che la politica di Gazidis,nonostante per il sottoscritto non sia corretta, porti a risultati sportivi più esaltanti di quelli visti ultimamente.
La Battaglia al TAS
Ma la società non sta lavorando per il mercato, infatti il Milan è pronto a ricorrere al TAS ( con udienza venerdì 11) per cercare di allungare i tempi previsti per il pareggio di bilancio e portali da due anni e mezzo a cinque anni.
Elliott cercherà di far leva sul fatto che la proprietà è nuova e ha ereditato una situazione finanziaria difficile da risollevare nei tempi previsti dalla sentenza UEFA.
La risposta del tribunale arriverà per metà febbraio o inizio marzo, troppo tardi per poter avere un eventuale via libera per fare un mercato invernale coi botti.Ma la battaglia di Elliott potrebbe non fermarsi qui, infatti la volontà del fondo americano non è solo di affrontare il UEFA nei tribunali sportivi ma addirittura in quelli civili, poiché si ritiene che il Fair Play Finanziario per come è sviluppato ora sia dannoso per chi vuole investire nel calcio come il fondo.
Per questi motivi si è vociferato di un eventuale incontro tra Elliott e la UEFA per trovare un punto d’intesa ed evitare la guerra legale che visto i recenti scandali e trattati internazionali che tutelano l’investimento del privato, potrebbe portare alla fine del Fair Play Finanziario con conseguente figuraccia della federazione.
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Juventus, in una settimana il titolo in Borsa sale del 24%
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L’ingresso di Tether nell’azionariato della Juventus sta avendo un impatto significativo sul valore del titolo in Borsa.
Dopo l’annuncio dell’acquisizione di una quota di minoranza, il titolo bianconero ha registrato un aumento del 24,5% nell’ultima settimana, chiudendo oggi con un ulteriore +4,31% a 2,9145 euro per azione.
L’effetto Tether ha portato la capitalizzazione della Juventus a superare 1,1 miliardi di euro, rispetto agli 887 milioni del 12 febbraio. Anche il volume degli scambi è stato particolarmente alto, con 2,88 milioni di azioni trattate solo nella giornata odierna, molto sopra la media degli ultimi tre mesi.
L’ingresso di un colosso del mondo crypto come Tether potrebbe rappresentare un nuovo corso per la Juventus, sia dal punto di vista finanziario che strategico. Ora resta da capire come verrà sfruttata questa partnership e quali saranno gli sviluppi futuri per il club.
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Juventus, Consob conferma: Tether entra nel capitale
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Le indiscrezioni degli ultimi giorni hanno trovato conferma: Tether acquisisce il 5% dei diritti di voto della Juventus. Le parole di Paolo Ardoino, CEO.
La Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ha diffuso le ultime informazioni sulle partecipazioni significative nelle società quotate in Borsa.
Juventus, l’ingresso di Tether nel capitale
Come riportato da Calcio e Finanza, Tra le novità spicca l’ingresso di Tether, una stablecoin, nel capitale della Juventus con l’acquisizione di una quota di minoranza. Tether, una criptovaluta simile ai noti bitcoin ma legata al valore del dollaro, ha acquisito una parte dei diritti di voto del club bianconero.
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Secondo quanto riportato dalla Consob, Giancarlo Devasini, fondatore di Tether e con un patrimonio che supera i 9 miliardi di dollari secondo Forbes, ha annunciato l’acquisto del 5,015% dei diritti di voto della Juventus.
Nella comunicazione relativa all’investimento, Tether ha spiegato che questa operazione è «strategica». Il CEO Paolo Ardoino, in una recente intervista, ha aperto alla possibilità di acquisire una quota maggiore in futuro o di raggiungere un accordo con Exor, la holding che controlla il club, per diventare il nuovo sponsor di maglia della squadra.
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Zdeněk Grygera si candida a vicepresidente FAČR
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Zdeněk Grygera annuncia la sua candidatura alla vicepresidenza della Federazione Calcistica della Repubblica Ceca FAČR. L’ex giocatore di Juventus, Ajax e Fulham, attualmente vicepresidente del FC Zlín, ha deciso di intraprendere questo nuovo percorso nella sua carriera.
Dopo una carriera di successo sul campo, Zdeněk Grygera è pronto a portare la sua esperienza anche nel mondo dirigenziale. Conosciuto per la sua tenacia e le sue capacità difensive, l’ex calciatore ha deciso di candidarsi per un ruolo cruciale all’interno della Federazione Calcistica della Repubblica Ceca. La sua esperienza con club prestigiosi come Juventus e Ajax potrebbe rivelarsi un valore aggiunto per il calcio ceco, che necessita di figure competenti e appassionate.
Grygere, dal campo alla dirigenza
La transizione dal campo alla dirigenza non è sempre facile, ma Grygera sembra avere tutte le carte in regola per affrontare questa nuova sfida. La sua attuale posizione come vicepresidente del FC Zlín dimostra la sua capacità di gestione e la sua visione strategica. La candidatura alla vicepresidenza della FAČR rappresenta un passo importante per il suo futuro e per il futuro del calcio ceco, che potrebbe beneficiare del suo contributo e della sua esperienza internazionale.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🇨🇿 Zdeněk Grygera has announced to be candidate as Czech Republic Football Federation FAČR vice president.
Former Juventus, Ajax, Fulham player now vice president at FC Zlín has now decided to submit his candidature. pic.twitter.com/0mPjwQXNQ0
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) February 19, 2025
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