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Gigi Buffon, l’addio al calcio del numero uno

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Italia, Buffon

Ripercorriamo insieme le tappe di questo magnifico viaggio, che ha visto protagonista Gianluigi detto “Gigi” Buffon. L’estremo difensore nei giorni scorsi ha annunciato il suo addio al calcio giocato all’età di quarantasei anni, rifiutando in extremis l’ennesima faraonica offerta arrivatagli dall’Arabia Saudita.

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Gli inizi

Nasce a Carrara il 28 gennaio del 1978 e all’età di tredici anni approda nel Parma, inizio e fine di tutto il suo lunghissimo percorso. Arrivato tra le fila dei gialloblù ancora minorenne, dopo una brevissima parentesi da centrocampista scoprirà il suo enorme talento da portiere facendo si che la porta diventi croce e delizia di tutta la sua carriera.

All’età di sedici anni l’allenatore dei ducali Nevio Scala resta impressionato dalla tecnica e dall’agilità di Buffon e complice l’infortunio del portiere titolare Luca Bucci lo aggrega in pianta stabile alla prima squadra.

Il suo esordio in prima squadra arriva nel novembre del ’95 contro il Milan, dove mostra subito le sue grandi qualità e da quel momento in poi la porta dei ducali sarà di sua proprietà. Con la formazione emiliana milita fino al 2001, venendo soprannominato “Superman” e aggiudicandosi tre trofei: la Coppa UEFA, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana, conquistati tutti nell’anno solare 1999.

Ma all’ormai affermato Buffon la squadra di provincia non basta più. Gigi vuole la grande Europa e la sua intenzione di cambiare aria rende il calciomercato della stagione 2001/02 uno dei più caldi del nuovo millennio. Infatti intorno al suo nome si scatena una vera e propria asta, dopo la Roma spaventata dall’enorme richiesta (180 miliardi di lire) di Callisto Tanzi, si fa avanti il Barcellona che sembra pronto a coprire d’oro sia il club che il calciatore.

Luciano Moggi però, dimostra di voler affondare il colpo e con un blitz di mercato mette a segno quello che ancora oggi è uno dei trasferimenti più clamorosi del nostro calcio: settantacinque miliardi cash, più la cessione del giovane Jonathan Bachini per un costo totale di centocinque miliardi di lire.

La Juventus: Storia di un grande amore

Comincia in sordina la sua avventura bianconera, il tanto danaro speso per il suo acquisto pesa sul suo rendimento, ma a fine stagione riesce comunque a diventare Campione d’Italia per la prima volta in carriera, vincendo un estenuante duello con l’Inter fino all’ultima giornata. Vince la Supercoppa Italiana nel 2002/03, portando a casa un altro Scudetto e raggiungendo la finale di Champions League contro il Milan. Il sogno è ad un passo, e “Superman” sembra essere davvero imbattibile, ma deve arrendersi ai rigori.

L’amarezza è tanta: la voglia di riscatto prevale in Buffon che ricomincia a rimpinguare la sua bacheca con Scudetti e trofei nazionali, in attesa dell’arrivo del trofeo della massima competizione europea.

La più grande prova d’amore il numero uno bianconero la fornisce nella stagione 2006/07, dove in seguito allo scandalo di Calciopoli decide (da Campione del Mondo in carica) di non lasciare la Juventus e disputare il primo campionato di Serie B della sua carriera. Il portiere rinuncia ancora una volta ai milioni delle altre big d’Europa per coltivare il sogno di poter competere per vincere la Champions League in maglia bianconera.

Con i bianconeri stravince il campionato di Serie B sotto la guida di Didier Deschamps, ma il ritorno in Serie A è tutt’altro che facile e la disastrosa stagione 2009/10 è l’inizio di una nuova vincente era bianconera, con Gigi Buffon saldamente al comando della sua truppa. Nel 2011 arriva Antonio Conte e inaspettatamente i bianconeri tornano alla vittoria dello Scudetto, ripetendosi altre due volte nelle stagioni successive, conquistando anche due Supercoppe italiane.

Alla vigilia dell’inizio della stagione 2014/15 Conte stupisce tutti e lascia la panchina bianconera per far posto a Massimiliano Allegri. É con il tecnico toscano che il numero uno della Nazionale sfiorerà il trionfo europeo, andando a sfidare a Berlino l’invincibile Barcellona di Messi, Neymar e Suarez. Purtroppo per lui una sontuosa prestazione non basta, gli spagnoli la spuntano per tre reti ad uno.

Stessa sorte gli tocca nella finale di Cardiff nel 2016, dove nonostante la presenza di campioni come Higuain e Dybala, la compagine bianconera deve cedere il passo allo straordinario Real Madrid di Zinedine Zidane e di Cristiano Ronaldo. Risultato pesante per i bianconeri, che escono sconfitti dal Millennium Stadium per quattro a uno.

Gita in Francia

L’amarezza è tanta dopo le tante finali perse in maglia bianconera, l’età avanza e “Superman” non si sente più al centro del progetto di Massimiliano Allegri. Nel giugno 2018, data la naturale scadenza di contratto, decide di lasciare la Juventus dopo diciassette anni e di cercare nuovi stimoli in un club che possa aiutarlo a raggiungere il sogno della Champions League.

Si fa avanti il ricchissimo PSG di Al Khelaifi che offre a Buffon un anno di contratto e un ruolo da protagonista in Europa. La sua unica stagione in maglia parigina non va come sperato, e complice un suo clamoroso errore il club francese uscirà agli ottavi di finale per mano del Manchester United.

Al termine della stagione il portiere italiano annuncerà il suo addio alla maglia del club parigino.

Ritorno in Italia

Dopo l’avventura francese Buffon vuole concludere al meglio la sua esperienza nel mondo del calcio, e decide di ritornare alla Juventus. Rimarrà in bianconero fino alla fine della stagione 2020/2021, dove all’età di quarantatre anni e centoquattro giorni diventerà il portiere più anziano a parare un calcio di rigore in Serie A (contro il Sassuolo).

Il diciassette maggio del 2021 decide di fare ritorno nella sua Parma per riportare la squadra ducale in Serie A dopo l’amara retrocessione, firmando un contratto fino al giugno del 2023.

La missione promozione svanisce nel suo secondo anno tra i pali del club emiliano, complice la sconfitta nella semifinale play-off contro il Cagliari di Claudio Ranieri. Il due agosto del 2023 annuncia l’addio al calcio giocato, dopo ventotto lunghissimi emozionanti anni di carriera

Non sappiamo quale futuro attenderà Gigi Buffon, ma sappiamo con assoluta certezza di aver visto giocare, volare, parare il numero uno dei numeri uno.

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Rocchi confermato a capo degli arbitri

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Arbitri, Rocchi

Rocchi, ex fischietto di Firenze, confermato designatore degli arbitri di Serie A e Serie B anche per le stagioni 2024/2025 e 2025/2026.

Rocchi

Il designatore arbitrale Rocchi

Continua l’avventura di Gianluca Rocchi come designatore degli arbitri italiani. L’ex fischietto di Serie A è stato confermato alla guida dell’AIA anche per il prossimo biennio.

A comunicarlo è stata l’Associazione Italiana Arbitri in seguito all’approvazione delle nomine del Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, dei Responsabili e Componenti dei vari Organi Tecnici Nazionali.

Nomine approvate anche per quanto riguarda i Presidenti dei Comitati Regionali e Provinciali di Trento e Bolzano.

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Si prosegue con Rocchi

Come detto pocanzi, è arrivata la conferma per Rocchi, diventato designatore nel 2021 al posto di Nicola Rizzoli.

L’ex arbitro coordinerà il movimento arbitrale della Serie A e della Serie B fino al giugno del 2026.

La carriera del fischietto della Sezione di Firenze

Esperienza arbitrale che inizia alla fine degli anni ’80, per poi compiere il salto nel mondo professionistico nel 2000.

Nel corso della sua carriera, il direttore di gara ha diretto 263 partite di Serie A, piazzandosi al terzo posto nella classifica ‘all time’ degli arbitri del nostro campionato (dopo Lo Bello e Orsato).

In Europa

Rocchi è stato per parecchio tempo anche fischietto internazionale: a lui, infatti, è stata affidata la Finale di Europa League del 2019 tra Arsenal e Chelsea giocata a Baku.

L’anno precedente ha invece diretto 3 gare del Mondiale Russo.

Dopo il ritiro

Rocchi ha lasciato il mondo arbitrale nel 2020, per intraprendere il percorso da Consulente delle relazioni istituzionali della CAN A-B in materia di VAR.

A luglio del 2021 è diventato Responsabile e Designatore degli arbitri di Serie A e Serie B.

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Alice Campello: “Ci hanno rubato tutto, ma stiamo bene”

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milan

Alice Campello, moglie di Alvaro Morata, che è attualmente impegnato in Germania a Euro 2024, denuncia sui social il furto subito.

Prosegue la serie di furti che attanagliano il mondo del calcio: dopo la violenta rapina subita da Roberto Baggio è il turno della famiglia Morata.

A denunciare l’accaduto è stata Alice Campello, moglie dell’ex attaccante della Juventus e nota influencer.

Il furto, è avvenuto mentre Morata si trova nel ritiro della Nazionale spagnola a Euro 2024.

La denuncia

Queste le parole di Alice Campello in una story pubblicata nella nottata su Instagram:

“Ieri ci hanno rubato tutto quello che ci eravamo portati in vacanza. Preferisco dirlo io prima che si sappia e rassicurarvi che stiamo tutti bene. Ora abbiamo delle persone che stanno con noi 24h e siamo tutti più tranquilli. Un abbraccio”.

Ennesimo episodio

Non è la prima volta che la moglie di Morata è vittima di un furto. Infatti, nel 2019, la Campello era stata derubata mentre si trovava da sola con i figli gemelli che allora avevano solo 11 mesi.

 

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UFFICIALE: Il Manchester United avanti con Erik Ten Hag

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Manchester United, Ten Hag

E’ ufficiale il rinnovo di contratto di Erik Ten Hag con il Manchester United. A comunicarlo è lo stesso club inglese, che, mediante comuniato stampa, spiega la decisone. 

Erik Ten Hag e il Manchester United vanno avanti insieme. A dare notizia è lo stesso Club inglese, che spiega come il tecnico olandese goda della fiducia della dirigenza: ottenendo quindi un rinnovo contrattuale fino al 30 giugno 2026.

La vittoria della FA Cup, in una delle peggiori stagioni di sempre dei Red Devils, porta Ten Hag a rimanere ad Old Trafford. A questa si aggiunge poi la vittoria della Carabao Cup, ottenuta la scorsa stagione.

Il Comunicato del Manchester United recita: “Erik ten Hag ha prolungato il suo contratto come manager della prima squadra maschile del Manchester United fino al giugno 2026”.

Il Manchester United andrà avanti con Erik Ten Hag

Erik Ten Hag parla al sito della squadra spiegando: ” “Sono molto contento di aver raggiunto un accordo con il club per continuare a lavorare insieme. Guardando indietro agli ultimi due anni, possiamo riflettere con orgoglio su due trofei e su molti esempi di progressione rispetto a dove eravamo quando sono arrivato”.

Il tecnico prosegue poi: “Tuttavia, dobbiamo anche essere chiari sul fatto che c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere i livelli che ci si aspetta dal Manchester United, il che significa competere per i titoli inglesi ed europei. Nelle mie discussioni con il club, abbiamo trovato una completa unità nella nostra visione per raggiungere questi obiettivi, e siamo tutti fortemente impegnati a fare questo viaggio insieme”.

A parlare è anche Dan Ashworth, il direttore sportivo del club, che spiega: “Con due trofei nelle ultime due stagioni, Erik ha rafforzato il suo primato di allenatore di maggior successo nel calcio europeo. Se da un lato la revisione della scorsa stagione ha evidenziato aree di miglioramento, dall’altro il club è giunto alla chiara conclusione che Erik era il miglior partner con cui lavorare per migliorare gli standard e i risultati”.

Manchester United, Erik Ten Hag

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