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Gollini in Inghilterra, Rui Patricio in Italia…scuola italiana dei portieri in crisi ?
Qualche giorno fa il Tottenham ha ufficializzato il prestito dall’Atalanta del portiere italiano Pierluigi Gollini, che coprirà le spalle all’esperto titolare Hugo Lloris, in attesa probabilmente di raccoglierne la pesante eredità fra i pali. Un operazione congegnata e voluta dal direttore sportivo della squadra inglese, Fabio Paratici, arrivato negli uffici di Londra dalla Juventus. Al suo posto, l’Atalanta ha arruolato il portiere argentino, fresco vincitore della Coppa America, Juan Musso, Un acquisto abbastanza importante e oneroso per le casse degli orobici, un esborso di 20 milioni. Sicuramente il valore dell’ex portiere dell’Udinese non si discute, ma il suo predecessore per qualità tecniche, agilità e riflessi, capacità di chiudere lo specchio della porta agli avversari negli uno contro uno, non ha niente di meno. Inoltre, fisicamente copre molto bene la porta, dall’alto del 1.94 di altezza per 94 kg di peso.
In parallelo a queste due operazioni di mercato, la Roma ha ufficializzato l’acquisto del portiere portoghese Rui Patricio, classe 1988 (33 anni), sponsorizzato e voluto dal suo connazionale Josè Mourinho, da quest’anno alla guida dei giallorossi. Proveniente dagli inglesi del Wolverhampton, costato 11,50 milioni, contratto fino al 30/06/2024. Palmares importante, copre un ruolo delicato in seno alla squadra giallorossa. Che negli ultimi anni ha sempre impiegato portieri stranieri, come lo svedese Robin Olsen (attualmente ancora in rosa come secondo portiere, il terzo è il brasiliano Daniel Fuzato) e lo spagnolo Pau Lopez. Sempre a Roma, sponda laziale, un tris di portieri alle dipendenze del neo allenatore Maurizio Sarri: Pepe Reina (Spagna), Thomas Stakosha (Albania) e Marius Adamonis (Albania)
Il Milan perso Gianluigi Donnarumma, lo ha prontamente sostituito con il portiere francese Mike Maignan, proveniente dal campionato francese, dove aveva vinto lo scudetto con il Lilla. Alle sue spalle, l’esperto portiere rumeno Cyprian Tatarusanu. Non solo, il preparatore dei portieri rossonero è Nelson Dida. Brasiliano, ha vinto tutto con il Milan e da tre anni è a libro paga della società. La Juventus da qualche anno ha affidato la custodia dei pali al polacco Wojciech Szczesny, titolare della nazionale polacca e dal rendimento costante e regolare. Altri due portieri nati in Polonia, difendono la porta di Bologna e Fiorentina, con buoni risultati: Lukasz Skorupskie Bartlomiej Dragowski. Ai nastri di partenza nel prossimo campionato, anche il portiere sloveno e scudettato con la maglia dell’Inter, Samir Handanovic, 37 anni all’ultima stagione in nerazzurro. Alle sue spalle il giovane rumeno Ionut Radu, da molti visto come possibile erede dello sloveno quando appenderà i guanti al chiodo. Il Torino dopo anni nei quali la porta è stata difesa da Salvatore Sirigu, ha deciso di affidarsi al serbo Vanja Milinkovic Savic (fratello del centrocampista della Lazio, Sergej), corazziere di oltre due metri di altezza. Come riserva, i granata hanno puntato su Etrit Berisha, titolare della nazionale albanese, 32 anni e vagonate di esperienza al servizio del gruppo. A La Spezia, coprono le spalle al titolare italiano Ivan Provedel, l’olandese Jeroen Zoet e il lituano Titas Krapikas.
Questa panoramica sulla presenza di tanti portieri stranieri nel nostro campionato, apre un sospetto latente: la scuola dei portieri italiani è in crisi ? Possibile ? Una scuola da dove sono usciti portieri come Dino Zoff, Riccardo Albertosi, Gianluigi Buffon, Francesco Toldo, Angelo Peruzzi, Gianluca Pagliuca, Stefano Tacconi, Gianluigi Donnarumma Luca Marchegiani, Walter Zenga e tanti altri. Sarà un caso, ma quando i portieri stranieri arrivano nel nostro campionato, migliorano. Merito dei nostri metodi di allenamento e della validità dei nostri preparatori. Quindi la verità quale è ? Può essere sicuramente ricercata in un eccesso di esterofilia delle nostre società e soprattutto in una questione di costi sostenibili, vista la criticità economica del periodo storico, con molti ricavi azzerati dalla pandemia.
Infatti, per esempio un Gianluigi Donnarumma, fra stipendio e commissioni all’agente, è fuori budget per i club italiani. Non a caso è finito in uno dei club più ricchi d’Europa ossia il Paris Saint Germain. Però poi vai a vedere l’Atalanta che spende 20 milioni per un portiere straniero e capisci che è proprio una questione di scelte. Avevano Gollini e la proprietà del portiere titolare della Nazionale U21, Marco Carnesecchi, un prospetto molto interessante. Oltre alle scelte è anche una questione di mentalità: negli altri campionati europei, quando un portiere o un giocatore di movimento è forte, viene messo in campo senza troppi patemi d’animo. Invece, per esempio gli orobici hanno preferito ridare in prestito lo stesso Carnesecchi, alla Cremonese facendogli fare un altro anno di cadetteria. Allo stesso modo, il Milan non ha mai valorizzato un elemento come Alessandro Plizzari, mandandolo per anni in prestito in società dove non avevano interesse a valorizzarlo (Ternana, Livorno e Reggina) e quest’anno lo ha riportato alla base, come terzo portiere in rosa e senza prospettive. E parliamo di un ragazzo che aveva conquistato la medaglia d’argento agli Europei di Calcio U19 in Finlandia nel 2018 e la medaglia di bronzo ai Mondiali di calcio U20 nel 2017 in Corea del Sud. A Napoli hanno fatto un investimento importante su un atleta di grandi qualità come Alex Meret, fresco campione d’Europa con la nazionale azzurra, dove era il terzo in lista dietro mostri sacri come Gianluigi Donnarumma e Salvatore Sirigu, salvo metterlo in competizione con l’esperto colombiano David Ospina, rallentandone di fatto la crescita.
Sono solo alcuni degli esempi di mala gestione societaria su un ruolo molto delicato, quanto affascinante come quello del guardiano dei pali.
Opinione diffusa è che la scuola italiana non ha nulla da invidiare rispetto ad altre realtà europee, serve solo una maggiore fiducia sul prodotto italiano. Ferma restando l’ammirazione per portieri di talento come David De Gea, Manuel Neuer, Thibaut Courtois, Keylor Navas, Hugo Lloris, Rui Patricio, Marc Andrè Ter Stegen, Jordan Pickford, Alisson e tanti altri che si fanno valere in campo internazionale.
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Manchester United, Denis Law si spegne all’età di 84 anni
Denis Law, leggenda del calcio scozzese e icona del Manchester United, si è spento all’età di 84 anni, lasciando un vuoto nel cuore degli appassionati.
La carriera di un campione
Denis Law è stato uno dei più grandi attaccanti della sua generazione, noto per il suo istinto sotto porta e la sua abilità nel gioco aereo. Nato ad Aberdeen, in Scozia, ha iniziato la sua carriera professionistica nel Huddersfield Town prima di trasferirsi al Manchester City. Tuttavia è con il Manchester United che Law ha scritto le pagine più memorabili della sua carriera, contribuendo in modo decisivo ai successi del club negli anni ’60. Con i Red Devils ha vinto due campionati inglesi e una Coppa dei Campioni, diventando uno dei simboli della rinascita del club dopo il disastro aereo di Monaco del 1958.
L’eredità di Denis Law al Manchester United
La sua eredità nel mondo del calcio è immensa. Nominato “Calciatore dell’Anno” nel 1964, Denis Law è stato anche insignito del titolo di “Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico” per i suoi contributi allo sport. Dopo il ritiro, è rimasto un ambasciatore del calcio, lavorando con varie organizzazioni benefiche e promuovendo il gioco in tutto il mondo. La sua scomparsa ha suscitato numerosi messaggi di cordoglio da parte di ex compagni di squadra, avversari e tifosi, che lo ricordano con affetto e ammirazione.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
È morto #DenisLaw: l’ex attaccante aveva 84 annihttps://t.co/1QyVhhYtap
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) January 17, 2025
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FC25, svelato il Team of the Year: sorpresa in difesa
La EA Sports ha svelato attraverso i propri canali social la Squadra dell’Anno di FC25. Come ogni anno, all’interno della modalità FUT arriva il team speciale.
Nelle scorse settimane si sono tenute le votazioni della community, per conto di EA Sports, per capire le preferenze degli utenti in merito ai migliori giocatori visti durante il 2024.
FC25, ecco il TOTY completo: non c’è Rudiger, Salah in attacco
Uno degli eventi più attesi dai giocatori di FC e di FIFA (quando il videogioco aveva questo nome), appassionati alla modalità Ultimate Team, è proprio l’arrivo della squadra dell’anno.
Durante il mese di gennaio infatti, alcuni calciatori ricevono una versione speciale della propria carta con valori decisamente più elevati rispetto alla loro versione base.
Attraverso una votazione, gli utenti esprimono la loro preferenza circa l’11 migliore visto nel 2024 e da ciò la casa di sviluppo decide i giocatori che ricevono il massivo upgrade.
Direttamente dal sito EA si legge:
È arrivata la Squadra dell’anno. Unisciti ai tifosi da ogni angolo del gioco più bello del mondo per scegliere le Squadre dei tifosi, le due migliori squadre maschili e femminili che celebrano le stelle dell’ultimo anno solare.
Qui sotto la squadra completa:
Una delle sorprese è l’inserimento di Saliba all’interno della Squadra dell’Anno di FC25. Il difensore dell’Arsenal non ha conquistato alcun titolo ma rappresenterà sicuramente una spina nel fianco per tutti gli attaccanti.
Il Dibu Martinez conferma invece il riconoscimento di miglior portiere dell’anno e si prende la carta TOTY. Coronamento di una grande annata anche per Grimaldo, protagonista assoluto del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.
Carvajal si prende di diritto uno slot all’interno di questa speciale formazione grazie al doppio titolo (Campione d’Europa con Spagna e Real Madrid) in campo internazionale. Completa il reparto difensivo l’immortale Virgil Van Dijk, colonna portante del Liverpool.
In mezzo al campo non poteva mancare il Pallone d’Oro Rodri che nonostante il grave infortunio che lo sta tenendo lontano dai campi, meritava un’ultima riconoscenza per quanto di straordinario fatto nella scorsa stagione. Al suo fianco l’uomo copertina del videogame Jude Bellingham, che in maglia blancos ha raggiunto obiettivi straordinari anche a livello realizzativo e una sua esclusione sarebbe stata folle.
Completa il reparto a sorpresa Cole Palmer, nonostante nelle nominations ci fossero nomi del calibro di Musiala, Valverde e Bruno Fernandes. L’inglese ha conquistato proprio tutti e con il Chelsea ha finalmente trovato la sua dimensione. I tanti gol messi a segno tra la scorsa stagione e quella corrente lo hanno portato in alto nelle classifiche di preferenza.
L’attacco è caratterizzato due merengues, che rispondono ai nomi di Vinicius Jr. e Kylian Mbappé (tra i più usati all’interno della modalità Ultimate Team). Infine giusto omaggio a Mohamed Salah, alla sua ultima stagione al Liverpool ma capace di segnare già 18 gol nella prima parte di stagione.
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Milan, Pellegatti apre a Joao Felix:” Con la mediazione di Mendes…”
Milan, andiamo in continuità con la notizia pubblicata da noi in prima mattina che vedeva come protagonista Joao Felix. Leggiamo qui di seguito le parole di Carlo Pellegatti.
E’ sicuramente un giocatore che ispira molte delle fantasie della dirigenza rossonera.
Ci riferiamo a Joao Felix in uscita dal Chelsea a causa di un rapporto non troppo idilliaco col tecnico Maresca.
Il portoghese potrebbe quindi trasferirsi in Italia grazie al prezioso aiuto che potrebbe mettere in campo il procuratore Jorge Mendes.
Qui di seguito le parole di Carlo Pellegatti in merito:” Tra Chelsea e Milan non corrono grandi rapporti, ve lo assicuro. Ma con la mediazione di Mendes si potrebbe arrivare a questa soluzione: il prestito e un ingaggio abbordabile”.
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