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Gravina: “Dobbiamo creare opportunità per i giovani”

Il presidente della Federcalcio Gravina ha affrontato alcuni temi riguardanti la Serie A nell’intervista rilasciata a Rai Radio 1.
Le parole di Gravina
“Credo ci sia una necessità di riformare il sistema, ma il concetto di riforma richiede disponibilità al cambiamento e cambiare richiede confronto, partecipazione ma soprattutto coraggio.
È la risposta concreta a una situazione che non palesa un capacità evolutiva in positivo. Sono convinto che il calcio italiano stia facendo finalmente un’analisi approfondita su quello che bisogna cambiare per migliorare la stabilità e la competitività.
Le discussioni e le fibrillazioni degli ultimi giorni vanno interpretate in maniera positiva. Vuol dire che la scossa data con l’indizione dell’assemblea ha prodotto il risultato di smuovere da una sorta di torpore e di rassegnazione la gran parte dei protagonisti del nostro mondo.
La riforma serve. L’obiettivo primario è mettere in sicurezza il calcio italiano, la cui instabilità economico-finanziaria, tra eccessivo indebitamento e scarsa patrimonializzazione, rischia di minare qualsiasi progetto di sviluppo. Prima di innovare, dobbiamo risanare e uscire da quella logica che blocca il sistema solo sull’ipotesi delle 20 o 18 squadre: queste sono legate a logiche di immobilismo e di contrapposizione che, seppur comprensibili, non sono ancora condivisibili.”
Gravina, domani nuova riunione per il documento finale?
“Abbiamo diverse date. Abbiamo stilato un cronoprogramma per trovare i punti di contatto. Non voglio apparire particolarmente ottimista, ma ce ne sono tanti. Finalmente abbiamo raggiunto una condivisione su un punto fondamentale: il calcio ha bisogno di darsi una regolata. Lo deve fare attraverso un sistema di regole che metta in sicurezza il nostro mondo sotto il profilo economico-finanziario.
Abbiamo ancora delle divergenze, che come tutti sanno riguardano il format. Abbiamo delle criticità legate al numero delle squadre professioniste. Abbiamo il problema dei tre livelli di professionismo in capo a tre leghe: siamo l’unico esempio in Europa e forse nel mondo.
Dobbiamo trovare la modalità per andare incontro alle esigenze, che sono legate in primis alla messa in sicurezza del sistema, poi ci porremo anche il problema dei format e del sistema promozioni e retrocessioni.
In più c’è anche il tema dell’intasamento di date nell’ambito dei calendari internazionali, che interessa tutto il calcio italiano. Prima o poi si arriverà a rivedere il format del massimo campionato. Mi auguro che questo avvenga all’interno di un’autodeterminazione delle singole componenti”.
La proposta di riforma
Gravina, quando incontrerà le altre squadre, oltre a Inter, Milan, Juve e Roma?
“Ho già incontrato tutti. L’ho fatto il 10 gennaio in Federazione. Erano presenti tutte le 20 società di A. L’ho fatto il 26 gennaio in un’assemblea formale a Milano. Credo sia importante per conoscere, imparare, studiare e fare i compiti a casa. Bisogna fare sintesi tra tutto quello che si ascolta.
Non mi sto sottraendo dal confronto, ma ci sarà un momento in cui bisognerà fare sintesi e questo momento non è più procrastinabile.
Il calcio italiano, non io, pretende una risposta e dobbiamo essere responsabilmente convinti a dare una risposta al calcio italiano in termini di evoluzione positiva“.
Pochi italiani in campo. Cosa ne pensa Gravina?
“I due asset fondamentali che generano patrimonio sono le infrastrutture e i vivai. All’interno del nostro piano strategico, sul quale ci stiamo confrontando, c’è un capitolo dedicato alla valorizzazione dei giovani.
Sappiamo che esiste anche una decisione della Corte di giustizia europea che impedisce di imporre l’obbligo di giocatori formati. Noi abbiamo proposto il 6+6, ma formati nel vivaio della propria società.
Stiamo cercando di rafforzare tutti i presidi dei nostri centri federali. Stiamo pensando di rilanciare una prima ipotesi di accademia federale. Sono tante le idee legate alla nostra progettualità. Non è un caso che la nostra federazione ha tutte le squadre giovanili qualificate a tutte le fasi finali dei campionati giovanili.
Il talento c’è, i giovani ci sono, manca l’opportunità per far diventare e trasformare il talento in campioni. L’opportunità significa l’utilizzo dei giovani. Noi auspichiamo un maggior investimento sui giovani e sui ragazzi”.
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Juventus, Reinato Veiga ancora in dubbio per l’Atalanta

Juventus, dopo il successo contro l’Hellas Verona la squadra ancora non si è allenata ma oggi tornerà in campo in vista del big match contro l’Atalanta.
Secondo La Gazzetta dello Sport, Thiago Motta, nell’attesissimo match contro la squadra di Gasperini, dovrà rinunciare a Francisco Conceicao, Nicolò Savona e Douglas Luiz, mentre è ancora in dubbio il neo acquisto Renato Veiga. Per il portoghese sarà decisivo l’allenamento di venerdì dove verranno definitivamente valutate le condizioni del giocatore e degli altri infortunati.
Juventus, Veiga sarà decisivo per il rush finale
La Juventus di Thiago Motta sta risalendo la cima della classifica e ora si trova solo a meno sei punti dalla vetta. Dopo cinque vittorie consecutive i bianconeri hanno definitivamente riacceso la corsa scudetto. Al rush finale mancano ancora 11 partite a e la Juve, che ora si ritrova senza coppe, può clamorosamente puntare al titolo.
Se la Juventus, dopo diversi passi falsi nelle coppe, può ancora puntare alla lotta scudetto lo deve principalmente ad una ritrovata solidità difensiva. Già da inizio anno l’organizzazione difensiva era uno dei cardini più solidi del gioco di Thiago Motta. Un principio tattico che negli ultimi mesi, anche dopo gli infortuni di Bremer e Cabal, sembrava essersi infranto ma proprio nelle ultime partite di campionato la Juventus ha riacquisito l’ordine d’inizio anno.
Anche per questi motivi la presenza di Renato Veiga nella gara contro l’Atalanta, che potrebbe già decidere gli esiti della Serie A, diventa fondamentale per gli equilibri del gioco di Motta.
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Fenerbache-Glasgow Rangers, le probabili formazioni e dove vederla

Fenerbache-Glasgow Rangers è uno dei match valevoli per gli ottavi di finale di Europa League, ed è in programma giovedì 6 marzo alle 18:45
Fenerbache-Glasgow Rangers è un match che mette di fronte due squadre che si trovano in una situazione analoga nei rispettivi campionati e che vogliono fare bene nella competizione europea. Il club turco vuole continuare la striscia positiva e fare un ottima prestazione davanti al proprio pubblico, mentre gli scozzesi di mister Ferguson cercheranno di fare un ottima partita per proseguire al meglio nella competizione europea.

PALLONE EUROPA LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Fenerbache
In vista del match contro i Rangers mister Mourinho schiererà un 3-4-1-2 con Egribayat tra i pali e il terzetto difensivo formato da Soyuncu, Skriniar e Akcicek. In mezzo al campo ci sarà il quartetto formato Aydin, Fred, Szymanski e Kostic mentre sulla trequarti alle spalle del tandem d’attacco En-Nesyri-Dzeko ci sarà Tadic.
Qui Rangers
In vista del match contro il Fenerbache mister Ferguson schiererà un 4-2-3-1 con Butland tra i pali e il quartetto difensivo formato da Tavernier, Propper, Nsiala e Jefté. In mediana ci sarà la coppia Diomande-Raskin mentre sulla trequarti alle spalle di Dessers opererà il terzetto formato da Cerny, Igamane, Hagi.
Probabili formazioni Fenerbache-Rangers
Fenerbahce (3-4-1-2): Egribayat; Soyuncu, Skriniar, Akcicek; Aydin, Fred, Szymanski, Kostic; Tadic; En-Nesyri, Dzeko. Allenatore: Mourinho.
Rangers (4-2-3-1): Butland; Tavernier, Propper, Nsiala, Jefté; Diomande, Raskin; Cerny, Igamane, Hagi; Dessers. Allenatore: Ferguson.
Dove vedere Fenerbache-Rangers
Il match Fenerbache-Rangers in programma giovedì 6 marzo alle 18:45 sarà visibile in esclusiva su Sky.
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Venezia, Schingtienne: “Mi piace essere allenato da Di Francesco, il mio esordio è stato diffcile”

Il calciatore del Venezia Joel Schingtienne ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Como
Venezia, le parole di Schingtienne
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal difensore del Venezia Joel Schingtienne, arrivato durante la sessione di mercato estivo dal Leuven, in conferenza stampa:
Com’è stato il tuo impatto qui in Italia e a Venezia, hai incontrato difficoltà?
“Quando sono venuto qui mi ha impressionato la sede con tutte le strutture del club, oltre a quello che mi ha detto il direttore sul progetto, che è stato decisivo per scegliere il Venezia.
La grande differenza rispetto al calcio belga è stata soprattutto legata all’aspetto tattico, qui tutti sono molto preparati alla fase difensiva, ai dettagli, mi sono dovuto adattare ai ritmi ed agli aspetti tattici”.
La tua prima da titolare è stata difficile, a San Siro con un Milan che era ispirato. Che ricordo hai, ti senti cresciuto ora?
“E’ stata una partita difficile contro un avversario forte, la ricordo ovviamente molto bene. Anche perché eravamo a San Siro. Da allora, ora sicuramente mi sento cresciuto rispetto a quella partita dal punto di vista tattico, ho più automatismi e mi sento molto più confidente per quelle che sono le richieste dell’allenatore”.
Com’è stato l’impatto con Di Francesco?
“Mi piace essere allenato da lui, vuole giocare a calcio anche contro avversarie forti e mi trovo molto bene con lui. Ci chiede di giocare, è una cosa molto positiva per me e per qualsiasi giocatore perché ci consente di crescere.
Poi è un allenatore molto esperto, ti dà la possibilità di migliorarti anche nella cura del dettaglio. Se devo affrontare un giocatore veloce per esempio, mi dà suggerimenti essenziali per affrontare quel tipo di giocatore lì. E’ molto importante per me per questo motivo”.
Sei arrivato con Sagrado. Quanto ti ha aiutato arrivare qui assieme a lui?
“Mi ha aiutato molto, perché arrivavo in una squadra nuova, in un campionato nuovo con una cultura differente. Mi ha aiutato ad ambientarmi anche per la lingua e perché avevamo le stesse esigenze. Lui è arrivato prima di me, quindi mi è stato utile a farmi capire determinate dinamiche e le richieste dell’allenatore, questo mi ha aiutato”.
Sabato il Como, hai già affrontato grandi attaccanti e potresti trovarti davanti Nico Paz, Diao o Cutrone. Che sensazioni hai?
“Sarà una partita difficile per entrambe le squadre, perché entrambe proponiamo un determinato stile di gioco. Sarà un match difficile per entrambe. L’affronteremo preparandola come facciamo sempre in settimana. Ascoltando le analisi dell’allenatore, con l’obiettivo di portare a casa punti”.
Questi due punti quasi “insperati” contro Lazio e Atalanta, vi hanno dato più convinzione?
“Penso che non siamo stati particolarmente fortunati, perché potevamo anche portare a casa qualche punto in più. La consapevolezza c’è sempre stata, ma sicuramente abbiamo fiducia, ancor di più. Abbiamo giocato con buona intensità e fiducia, credo che se portassimo avanti questi buoni propositi potremo lottare”.
Abbiamo parlato anche di Sagrado che conosci bene, ma che ora è infortunato. Che ci dici di lui, pensi che si imporrà come stai facendo tu ora?
“E’ stato infortunato, poi è rientrato e si è infortunato di nuovo, ma è evidente che il mister crede nelle sue potenzialità e sono sicuro che mostrerà le sue qualità, ci sono ancora diverse partite da giocare e avrà la sue chance di giocare e mettersi in mostra”.
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