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Gravina: “Spiacevole che si segua solo il flusso del denaro”

Il presidente FIGC Gabriele Gravina ha le idee chiare sul calcio e sulla direzione che sta prendendo. Direzione che, in diversi punti non condivide affatto.

La direzione che Gravina non condivide è la virata, anche in ambito calcistico, verso la globalizzazione: “Non è una situazione piacevole. Il calcio, non essendo immune dal fenomeno della globalizzazione, è soggetto a continui movimenti di mercato a livello internazionale. È spiacevole che si segua solo il flusso del denaro“.

Durante il Consiglio Federale della FIGC, il suo presidente ha riservato parole amare alle manovre di calciomercato messe in atto dai club arabi per sottrarre all’Europa un gran numero di giocatori.

Un trend negativo perché, come fa notare con rammarico Gravina: “Stiamo perdendo il legame con il territorio e l’appartenenza ai club. C’è un mercato di soggetti che cercano sempre di spostare gli atleti, ignorando gli obblighi contrattuali a favore di vantaggi economici.

Questo stravolge gli equilibri. Per chi, come me, apprezza la dimensione del calcio al di là dell’aspetto economico e che ci sta dando forza progettuale in questo periodo, è chiaro che non condivido questo percorso, ma purtroppo dobbiamo tenerne conto”.

Sulla qualificazione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024: “Abbiamo un incontro esecutivo il 28 giugno, ma non credo che le regole cambieranno nel corso del percorso. Il riferimento è sempre stato alle quattro semifinaliste

“.

Gravina, l’esame di coscienza sui diritti tv

Un’altra tematica on the rocks è quella dei diritti televisivi, sui quali il presidente della FIGC ha detto: “È evidente che l’offerta deve essere direttamente proporzionale alla qualità del prodotto offerto sul mercato.

Pensavamo tutti, forse con un po’ di illusione, che i risultati delle squadre italiane avrebbero generato un interesse maggiore.

Tuttavia, dobbiamo anche chiederci se la qualità del prodotto che offriamo, con il nostro marchio italiano, sia adeguata. Su questo punto, probabilmente dobbiamo riflettere su un progetto molto più ampio e complesso (…) L’80% delle nostre entrate è legato ai diritti televisivi.

In cui, come sistema calcio, siamo soci di minoranza in base alla legge Melandri. Un danno alla Lega Serie A è un danno per l’intero sistema calcistico. Non siamo solo tifosi, ma vogliamo essere protagonisti in questo percorso.

Siamo disponibili a discutere con la Lega Serie A per assegnare delle Golden Share e tutto ciò che la Lega ritenga opportuno per migliorare la qualità di questo prodotto”.

Infine, riguardo alla riforma del calcio italiano, Gravina ha concluso: “La riforma è necessaria, stiamo affinando il piano. Ogni estate, gli stessi problemi emergono e noi cerchiamo di creare regole rigorose, ma non è facile. Ripeto: la riforma deve essere fatta“.

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Pubblicato da
Giulia Bucelli

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