Altro comunicato, molto aggressivo, diffuso dall’Hellas Verona per smentire le voci di un’indagine per truffa da 10 milioni di euro che circolano da ieri.
Le parti dimostreranno, nelle sedi competenti, l’insussistenza dell’accusa.
La Società e il suo Presidente hanno già conferito mandato ai propri legali di fiducia di agire in ogni sede, penale e civile, contro coloro che hanno indotto alla carca mediatica, diffondendo notizie false.
Qui la spiegazione della Società scaligera:
“La società Hellas Verona FC e il suo Presidente, Maurizio Setti, sono costretti a diffondere un nuovo comunicato perché ‘la misura è ormai colma’ e si è oltrepassato il limite della decenza.
In passato, la Società e il suo Presidente sono stati oggetto di iniziative giudiziarie, aventi ampia risonanza mediatica, che poi l’autorità giudiziaria, su istanza e ammissione degli stessi organi inquirenti, ha archiviato.
Ora, siamo in presenza di una plateale, incivile e rozza disinformazione e mistificazione della realtà.
Da ieri, si vuole fare credere all’opinione pubblica, invocando addirittura sanzioni esemplari, che Hellas Verona e il suo Presidente siano i principali protagonisti di un unico disegno criminoso integrante una maxitruffa, in contratti di sponsorizzazione, per un valore di € 10 milioni.
La verità è una sola ed è incontrovertibile. La Guardia di Finanza non ha eseguito perquisizioni e/o sequestri ai danni della Società e del suo Presidente.
Nella giornata di ieri, gli organi di Hellas Verona, non avendo nulla da nascondere, hanno spontaneamente consegnato ai funzionari della Guardia di Finanza, nucleo di Reggio Emilia.
Sono state fatte avere tre fatture, risalenti al 2019, che rientrano nel materiale oggetto di una indagine, promossa dalla Procura di Reggio Emilia, contro la società D.A.L. Worldwide Distribution.
Quest’ultima società emise le tre fatture, per un totale di € 258.760,00, nei mesi di luglio e ottobre 2019. Hellas Verona le pagò regolarmente a fronte di lavori edili eseguiti.
Le tre citate fatture, nel tempo, non sono mai state contestate dall’Agenzia delle Entrate.
E, nei mesi scorsi, erano state acquisite anche dalla Guardia di Finanza, nucleo di Verona, nell’ambito di un periodico e ordinario controllo fiscale.
Alla Società e a Maurizio Setti, in ordine a dette tre fatture, viene contestato per l’anno d’imposta 2019 ‘costi indeducibili’ e ‘IVA indebitamente detratta € 56.927,20’.
Aggiornato al 07/12/2023 17:27
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