La conferenza stampa di Paolo Zanetti, tenutasi oggi alle 15, è stata breve ma intensa, durando appena venti minuti. L’allenatore dell’Hellas Verona ha inoltre evidenziato la sfida che attende la sua squadra contro un avversario di grande calibro come la Juventus, ma si è detto fiducioso sulla possibilità di fare una buona prestazione, grazie al lavoro svolto in settimana.
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“Non sono ancora arrivati”.
“Quello a cui secondo me bisogna stare attenti sono gli alti e bassi che si rischia di avere. Abbiamo avuto un’esperienza negativa e una straordinariamente positiva, ci devono servire per crescere dal punto di vista tecnico e tattico. Il morale è giusto che sia alto ma bisogna continuare ad avere un tasso alto anche di umiltà, abbiamo di fronte una prova difficile contro una grande squadra che ha dimostrato di essere in ottima forma”.
“La cosa importante è che ha vinto la squadra, non Tengsdet, Mosquera o Livramento. Io considero chi entra tanto importante quanto chi parte; bene i singoli, poi è normale che i ragazzi si giocano il posto ogni settimana. In base alla partita poi gioca chi se lo merita, in questo senso contano i dettagli”.
“La Juventus è una squadra molto dinamica in fase di costruzione che lascia pochi punti di riferimento. Sono molto intercambiabili, portano i terzini a fare i mediani, destabilizzano il tuo piano tattico, noi dobbiamo ragionare sul nostro modo di difendere; è una partita in cui sicuramente non possiamo concedere spazio, le distanze saranno fondamentali”.
“Con il Napoli mi serviva un giocatore con le sue caratteristiche non certo perchè considero Dani Silva non all’altezza, anzi. I giocatori giocano per lottarsi il posto e l’allenatore deve rendere qualcosa indietro, poi anche in base alle caratteristiche che servono. Riguardo a Belahyane è entrato molto bene e si meriterebbe di giocare”.
“Ho fatto un paragone tra Cesena e Napoli, da come eravamo prima a cosa siamo stati dopo. Dobbiamo crescere e fare un percorso importante settimana dopo settimana, è importante quando si ha alle spalle un’impresa, consolidare le nostre capacità e crederci ancora di più, ma non bisogna affrontare la partita in maniera presuntuosa, umiltà al primo posto ma consapevolezza nei nostri mezzi al secondo”.
“Abbiamo provato tante cose, è determinante la nostra identità, non possiamo essere lunghi e concedere spazio. Dobbiamo curare ogni dettaglio, bisogna mettere in campo un blocco squadra importante dove tutti sanno cosa devono fare con un atteggiamento umile per il quale per noi prendere goal è fondamentale”.
“Siamo messi bene, sono anche in difficoltà nelle scelte e questa è una cosa positiva, significa che da questo punto di vista si è fatto un buon lavoro”.
In queste settimane grande fiducia a Coppola?
“Penso che Coppola può diventare un giocatore importante per il calcio italiano, può ambire a qualcosa di grosso, ha sempre l’atteggiamento giusto in settimana. Ora sente la mia fiducia e mi sta rispondendo bene, questo è innegabile”.
Frese con il Napoli ha subìto un po’ la pressione del debutto, ci hai parlato in settimana?
“La prestazione di Frese l’ho setacciata bene e dal punto di vista difensivo ha fatto una buona gara, poi ha avuto qualche problema con la palla ma mi è piaciuto più di tutto l’ausilio dei compagni durante la gara che era mancato con il Cesena. In questo senso non ho fatto vedere i suoi errori ma il recupero di Tchatchoua o in generale i sacrifici dei compagni.
Bisogna essere pronti a mettere una pezza sugli errori dei compagni, poi l’ho rincuorato perchè andava rincuorato ma non ho un rapporto diverso con lui rispetto agli altri, quando ci sarà da bastonarlo lo bastonerò, lo considero un buon giocatore e con la Juventus lo considero a disposizione come tutti gli altri”.
“E’ difficile, soprattutto a livello comunicativo ma poi c’è la predisposizione dei giocatori dell’Hellas Verona. Ad esempio con Livramento parliamo solo in inglese ma è un ragazzo che carpisce subito quello che gli vuoi trasmettere. La cosa più importante è che cresca un feeling tra di loro perchè poi sono i giocatori che vanno in campo. La bravura sta nei ragazzi nel mettersi a disposizione, qualcuno ci riesce di più qualcuno di meno ma alla fine il linguaggio universale è quello del campo”.
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