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I 32 anni del giornalista Daniele Bartocci: “Grazie per gli auguri ma ora vinciamo gli Europei”
Buon compleanno Daniele Bartocci! Il giornalista e nostra firma Daniele Bartocci compie 32 anni il 26 giugno, stessa data di nascita di uno dei suoi idoli Paolo Maldini, uno dei personaggi sportivi più vincenti di sempre: “Nel 2007 ero ad Atene a vedere la finale di Champions League Milan-Liverpool – commenta Daniele Bartocci – Commovente quando il giornalista Carlo Pellegatti gridò ‘Alzala al cielo’ Paolo! La doppietta di Inzaghi e quella coppa straordinaria, resa possibile anche da una difesa super guidata dal grande Paolo Maldini, sono un ricordo indelebile”.
Uno dei suoi primi compleanni, questo del giornalista sportivo Daniele Bartocci, in cui si trova ad essere definito come “il giovane giornalista pluripremiato d’Italia” da magazine importanti come Millionaire, Leonardo e Forbes. Bartocci è nato e cresciuto a Jesi, nelle Marche, città di nascita di Roberto Mancini, Luca Marchegiani, Valentina Vezzali, Elisa di Francisca e Giovanna Trillini.
Dall’alto della sua giovane età Daniele Bartocci sembra aver bruciato le tappe arrivando alla soglia dei 30 anni a vincere numerosi premi e riconoscimenti lungo la penisola. Tra questi il premio giornalismo/saggistica sportiva Myllennium Award sia nel 2019 che nel 2020, premiato dal Presidente Coni Malagò e dal Ministro Sport Spadafora a Villa Medici Accademia di Francia a Roma, il Premio di miglior giornalista sportivo giovane alla cerimonia in memoria di Renato Cesarini nel 2019 e 2020, il Premio Giovanni Arpino 2020 dedicato all’indimenticato giornalista, il Premio giornalismo sportivo Cigana in Friuli Venezia-Giulia e il premio di miglior blogger sportivo italiano (Blog dell’Anno 2020).
“Per me il 2020 è stato un anno emozionante, sono infatti riuscito a togliermi nel mio piccolo belle soddisfazioni. Non per questo mi monto la testa, anzi continuerò a lavorare con ancor più motivazione ed entusiasmo. E ovviamente W Calciostyle, sapientemente diretto da Francesco Tripodi a cui faccio i miei più sinceri complimenti per la guida editoriale”.
Il giornalista Daniele Bartocci in occasione del suo compleanno si delizierà tra la sua torta e gli auguri dei suoi cari , cantando e ridendo in tutta la sua spontaneità nella festa del 26 giugno, il giorno che lo vede protagonista. Ancora auguri Daniele dalla redazione di Calciostyle!
Il suo video di ringraziamento:
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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Piqué: “Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite”
L’ex centrale del Barcellona Gerard Piqué ha parlato del problema delle troppe partite che portano poi a troppi infortuni, proponendo una sua soluzione.
Il tema delle troppe partite è ormai al centro della critica sportiva: sono tanti gli allenatori, i presidenti e gli addetti ai lavori in generale che si lamentano dei troppi incontri ravvicinati. Questi sono la principale causa dei tanti infortuni, poiché il fisico dei calciatori è sottoposto ad un forte stress circa una volta ogni 3 giorni e sono più esposti a problemi fisici.
Di questo delicato argomento ha parlato anche l’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué, il quale ha delle idee molto chiare in merito. Lo spagnolo è sempre stato un personaggio di spicco sia dentro che fuori dal campo, dicendo sempre la sua opinione e mettendoci la faccia anche nei momenti o su argomenti più delicati.
Le parole di Piqué
La principale soluzione al problema delle tante partite secondo Piqué, è quella di ridurre i campionati a 16 squadre, in modo tale da avere meno giornate da disputare.
Le sue parole: “Credo che ridurre il numero delle partite aiuterebbe i giocatori a riposarsi di più, quindi a meno infortuni, e non arriverebbero così stanchi alle partite importanti. Dobbiamo fare in modo che questi incontri siano unici, speciali.
Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite. Questa è una delle proposte che, dopo il dibattito, è stata adottata da dirigenti e giocatori. È complicato da organizzare perché le organizzazioni vogliono che ci siano molte partite. UEFA, FIFA… nel mondo del calcio ci sono diverse organizzazioni e ognuna guarda ai propri interessi. È complicato trovare un accordo comune“.
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Milan, esclusione di Leao: scelta tecnica o reale infortunio?
Milan, la gara di questa sera rappresenta uno snodo importante, si cercano obbligatoriamente i tre punti contro una squadra non irresistibile.
Il Milan questa sera cerca la vittoria a Bratislava contro lo Slovan. Non sono più permessi passi falsi, Paulo Fonseca per mangiare il panettone a Natale dovrà vincere e convincere durante le prossime due gare.
In queste ultime ore si è parlato di un Rafael Leao il quale partirà dalla panchina. In effetti il portoghese è uscito malconcio dalla gara contro la Juventus in evidenti difficoltà ad appoggiare a terra il piede destro.
Tuttavia, voci che ci arrivano direttamente dal campo, Leao sembra essere recuperato, ma Fonseca, forse in via precauzionale, opterà per Noah Okafor dal primo minuto inserendo magari il portoghese in un secondo momento qualora le cose non dovessero prendere la giusta piega.
Pare piuttosto curioso che Fonseca in conferenza stampa non abbia fatto menzione dell’infortunio, quindi l’esclusione di Leao può essere catalogata alla voce scelta tecnica.
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