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Icardi, shock. Il medico del Galatasaray: “Per l’operazione serve attendere”

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Galatasaray

L’infortunio di Mauro Icardi rappresenta un duro colpo sia per il giocatore che per il Galatasaray, che dovrà fare a meno del suo attaccante di punta per il resto della stagione.

L’ex capitano dell’Inter ha riportato una rottura del legamento crociato anteriore e una lesione al menisco del ginocchio destro durante la sfida di Europa League contro il Tottenham.

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Aggiornamenti medici

Il medico del Galatasaray, dott. Yener Ince, ha chiarito la situazione in un’intervista a beIN Sports:

Prima di procedere con l’intervento chirurgico, è necessario attendere che l’edema osseo si riduca. Solo allora sarà possibile pianificare l’operazione.
Nonostante l’infortunio, Icardi è stato visto camminare, un aspetto che ha generato confusione e speculazioni. Il medico ha sottolineato che essere in grado di camminare non esclude la gravità dell’infortunio, spiegando che in molti casi, anche con il legamento rotto, i giocatori possono camminare.

Oltre alla rottura del crociato e del menisco, Icardi ha riportato danni al compartimento postero-laterale del ginocchio, rendendo inevitabile l’intervento chirurgico.

Con Icardi fuori dai giochi, il club turco dovrà riorganizzarsi per sopperire alla mancanza di uno dei suoi giocatori chiave. Questo infortunio non solo impatta le ambizioni del Galatasaray in campionato e in Europa, ma rappresenta anche una battuta d’arresto significativa per la carriera del giocatore argentino.

Tempi di recupero

Il percorso di recupero sarà lungo e complesso. Di solito, per lesioni di questo tipo, i tempi di recupero oscillano tra i 6 e i 9 mesi, a seconda della gravità del danno, della riuscita dell’intervento e della riabilitazione. Per Icardi, ciò significa che la stagione 2024-2025 è praticamente conclusa, con l’obiettivo di tornare in forma per l’inizio della prossima.

L’infortunio è un duro colpo per tutte le parti coinvolte. Il Galatasaray dovrà adattarsi a questa perdita, mentre per Icardi si prospetta una lunga pausa dai campi. Nonostante ciò, grazie a un’attenta gestione medica e un percorso di recupero ben pianificato, c’è ottimismo per il suo ritorno ai massimi livelli.

Le parole del medico

“Quando si rompe il legamento crociato anteriore, è necessario attendere un periodo di tempo prima di prepararsi per l’intervento. Attenderemo questo periodo. Dopo la riduzione dell’edema osseo nel ginocchio, organizzeremo l’operazione. Icardi cammina, ma sono circolate molte speculazioni sul fatto che forse il suo legamento (di Icardi, ndr) non si fosse rotto. Il Galatasaray è un club molto serio, non faremo dichiarazioni che possano fuorviare i nostri tifosi.

La gravità della lesione e l’edema osseo e intra-articolare nel ginocchio variano da giocatore a giocatore. Alcuni potrebbero avere difficoltà a camminare, ma nella maggior parte dei casi la camminata non è ostacolata. Il fatto che Icardi sia riuscito a camminare quel giorno non significa che il legamento non si fosse rotto. Vorrei che non fosse così, ma il legamento si è rotto…insieme a una lesione del menisco. C’è anche un danno al compartimento postero-laterale del ginocchio. Sfortunatamente, l’intervento chirurgico è necessario, e lo pianificheremo”.

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FIGC su Prandelli DT: “Assetto attuale non si tocca””

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Figc

La FIGC smentisce le possibilità secondo cui Cesare Prandelli potesse entrare nell’organigramma della Nazionale come Direttore Tecnico.

Momenti concitati in Federazione: nelle ultime ore sono circolate voci che volevano l’ex allenatore della Nazionale Italiana Cesare Prandelli dentro l’assetto dell’Italia nella figura di Direttore Tecnico.

FIGC

IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le parole della FIGC

“La Figc non ha in programma di nominare un direttore tecnico. L’assetto attuale con Luciano Spalletti Commisario Tecnico, Maurizio Viscidi Cordinatore delle Nazionali giovanili e Gianluigi Buffon sempre più coinvolto nel Club Italia offre piena garanzia per il presente e per il futuro”.

Il virgolettato, scrive l’agenzia LaPresse è da attribuire a fonti della Federazione Italiana.

La Federcalcio quindi smentisce l’ipotesi filtrata in giornata dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, circa una possibile futura nomina di Cesare Prandelli quale direttore tecnico della Nazionale.

Poi da Via Allegri, come riporta l’agenzia, hanno proseguito dicendo: “Peraltro nel programma di Gravina è previsto un innovativo progetto che unisce le competenze di Settore Tecnico, Settore Giovanile e Scolastico e Club Italia”.

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Italia, oriundi: Jorginho oggi non avrebbe ottenuto la cittadinanza

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Italia, Arsenal, Flamengo

 Italia-oriundi: cambia la situazione per gli oriundi. Alcuni giocatori ad oggi non avrebbero ottenuto la cittadinanza. Ecco i dettagli:

La normativa per l’ottenimento del passaporto italiano cambia. Se in passato molti giocatori, grazie a legami più o meno stretti, sono riusciti a ottenere la cittadinanza italiana e, di conseguenza, a vestire la maglia della Nazionale, oggi non sarà più così facile. D’ora in poi, infatti, sarà strettamente necessario avere almeno un genitore o un nonno di nazionalità italiana per poter ottenere la cittadinanza.

Negli ultimi anni, giocatori come Thiago Motta, Éder e Jorginho hanno indossato la maglia della Nazionale italiana senza particolari ostacoli, nonostante alcuni di loro avessero già rappresentato altre nazionali, come nel caso di Thiago Motta con il Brasile. Tuttavia, con le nuove regole ciò non sarebbe stato più possibile. Poichè a  differenza dell’attuale capocannoniere del campionato, Mateo Retegui, che può vantare un nonno nato in Sicilia, questi giocatori non avevano legami familiari diretti con origini italiane, rendendo la loro eleggibilità non conforme alle attuali restrizioni.

Gli oriundi in Italia

Da Camoranesi a Retegui, passando per Éder e Thiago Motta, è interessante immaginare come sarebbero cambiate le carriere di questi giocatori senza il passaporto italiano. Per molti di loro, ottenere la cittadinanza italiana ha rappresentato una svolta cruciale, consentendo non solo di vestire la maglia della Nazionale, ma anche di costruire una carriera fortemente legata al nostro Paese.

Se da un lato la presenza di Fàbregas sulla panchina del Como potrebbe essere facilmente paragonata a quella di Motta, in virtù del fatto che entrambi sono nati all’estero e hanno avuto una carriera di alto livello, vestendo maglie prestigiose come quelle di Barcellona, Liverpool e PSG, ciò potrebbe costituire una conferma del fatto che, anche se Motta non avesse mai indossato la maglia dell’Inter o rappresentato la Nazionale italiana – per di più con il numero 10 sulle spalle – avrebbe comunque avuto buone possibilità di ottenere una panchina in una squadra italiana.

Storia diversa invece per Camoranesi, che ad esempio ha avuto una carriera straordinaria, culminata con la vittoria del Mondiale 2006, ma senza il passaporto italiano non avrebbe potuto scrivere il suo nome nella storia del calcio azzurro. Stesso discorso anche Per Éder, il cui passaporto italiano gli ha spalancato le porte per rappresentare la nazionale italiana e vivere momenti memorabili, come il gol decisivo contro la Svezia a Euro 2016.

Italia, Retegui

MATEO RETEGUI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Infine, Mateo Retegui, grazie al nonno nato in Sicilia, si trova in una situazione diversa: il suo legame con l’Italia è diretto e gli ha permesso di emergere all’interno della nostra Serie A, proseguendo la tradizione degli “oriundi” che hanno scritto pagine importanti del nostro calcio. Tuttavia, è difficile immaginare che, senza la chiamata di Mancini – che, in piena emergenza attaccanti, decise di convocare “El Chapita” – oggi figurerebbe al primo posto della statistica dei  capocannonieri del campionato.

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Monza, per Izzo è finito il calvario: “La mia reazione alla sentenza? Un urlo liberatorio”

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Monza

Monza, Izzo assolto pienamente per accusa di concorso in associazione camorristica “La mia reazione alla sentenza? Un urlo liberatorio, un urlo di felicità”

Dopo essere stato indagato con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva aggravata dal metodo mafioso, a seguito  della presunta alterazione della gara di Serie B della stagione 2014/2015 Modena-Avellino, Armando Izzo difensore centrale del Monza è stato pienamente assolto. La notizia, arrivata dalla Corte d’Appello di Napoli, era attesa da ben 10 anni.

Intervistato ai microfoni del TG1 sulla Rai, Il giocatore del Monza ha espresso tutta la sua felicità e il senso di liberazione:
La mia reazione alla sentenza? Un urlo liberatorio, un urlo di felicità. Posso dire che adesso inizia la mia vita. È stata molto dura, molto difficile: sogni in grande, ma poi c’è stata questa vicenda. Si parlava di quattro-cinque anni di carcere”.

Monza

MATTEO PESSINA IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

 

Il giocatore era stato indagato da ben 10 anni per la possibile alterazione della gara di Serie B della stagione 2014/2015 Modena-Avellino, ma la Corte d’appello di Napoli ha deciso così di assolvere pienamente il giocatore specificando che “il fatto non sussiste“. Queste le sue parole.  “Per me era bruttissimo, anche perché ho fatto tanti sacrifici per arrivare dove sono. Un po’ mi ha segnato, ma ora è una cosa che sta alle spalle. Voglio ringraziare mia mamma, mia moglie e i miei figli. Sono stati al mio fianco in tutti questi anni

 

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