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Il calcio in lutto: si è spento Sven Goran Eriksson

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Il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven Goran Eriksson. L’ex tecnico ci lascia all’età di 76 anni. A dare la notizia la famiglia dello svedese.

Il mondo del calcio in lutto. A 76 anni ci lascia l’allenatore Sven Goran Eriksson. Da tempo lo svedese combatteva con un cancro al pancreas.

L’ex tecnico si è spento questa mattina nella sua abitazione circondato dalla sua famiglia, la stessa a dare la spiacevole notizia al mondo.

Eriksson

Eriksson

“Sven-Göran Eriksson è morto. Dopo una lunga malattia, SGE è morto durante la mattinata a casa circondato dalla famiglia. Le persone in lutto più vicine sono la figlia Lina; il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky; il padre Sven; la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides; il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia chiede rispetto per il loro desiderio di piangere in privato e non essere contattati”. Questo il messaggio con cui la famiglia ha annunciato la sua scomparsa.

 

Nei giorni scorsi aveva rilasciato un’ultima intervista verso i giovani: “Vivete la vita sino in fondo. Io ho avuto una bella vita, forse anche troppo bella. E per questo si deve pagare (in riferimento alla malattia). Abbiamo tutti paura della morte, ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, era un brav’uomo. Ma so che non tutti lo diranno. Spero comunque che mi ricorderete come un ragazzo positivo, che ha sempre cercato di fare tutto il possibile”.

 

Tutta la redazione di Calciostyle.it si unisce al dolore della famiglia e di tutto il mondo del calcio.

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Bartocci al Processo di Biscardi: “Spalletti riparta dal bel gioco, come Mancini. Napoli da scudetto se…”

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Il nostro collega, Daniele Bartocci, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dello storico programma “Il Processo di Biscardi”.

39 anni di trionfi e non sentirli. E’ tornato in queste settimane “Il Processo di Biscardi“, in diretta ogni lunedì dalle ore 20.30 dagli studi 7Gold di Roma: grazie alle televisioni regionali targate Netweek.

Nella serata di lunedì 9 settembre, il giornalista (nonché collega di Calcio Style) Daniele Bartocci – recente vincitore del premio 100 Eccellenze Italiane a Montecitorio insieme a personaggi come Gigi Buffon, Loris Capirossi e Paolo Bonolis e del premio miglior giornalista giovane al Renato Cesarini – è stato ospite del programma ed è stato chiamato a fare il punto sul campionato di Serie A e sulla Nazionale del CT Luciano Spalletti.

Dalla mitica invenzione dell’indimenticato Aldo Biscardi, una versione fresca e dinamica del celebre Processo. Con deus ex machina come i figli Antonella e Maurizio Biscardi, contornati di settimana in settimana da ospiti illustri: dal ‘Pampa’ Sosa a Marcello Chirico e Gaetano Pedullà, passando per Andrea Agostinelli, Maurizio Gasparri, Marco Amelia, Paolo Bargiggia, Carlo Paris, Carlo Taormina e altri.

Le parole di Bartocci a 7Gold

Nazionale e Spalletti

Roberto Mancini, inutile nasconderlo, ha vinto e convinto con la Nazionale Azzurra ai penultimi europei soprattutto grazie al bel gioco: come abbiamo visto anche nella finalissima contro l’Inghilterra.

Speriamo Spalletti possa fare lo stesso dopo il fallimento di Euro 2024. Il CT è molto bravo, a mio avviso, a cambiare modulo in base agli elementi a disposizione. Dal famoso 4-2-3-1 ai tempi della Roma, col centrocampista Perrotta schierato centravanti a pressare, al 4-3-2-1 del Napoli e al 3-5-2 dell’Italia contro Francia e Israele. Non dimentichiamo che all’Italia non solo mancano i Totti o i Del Piero, ma anche grandi calciatori meno ‘mediatici’ e blasonati come Ambrosini, Gattuso o Totò Di Natale”.

Milan e Napoli

Se il Milan cambiasse allenatore, senza Fonseca, potrebbe vincere la Serie A, ma attenzione anche al Napoli. Se Antonio Conte troverà il giusto feeling con la piazza di Napoli e con il presidente De Laurentiis, allora sì che può vincere il campionato”.

Bartocci

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Inter, il nuovo libro di Enrico Menegatti ed Edizioni Minerva: “Oscar Massei: L’Oriundo, Il Capitano, L’Esempio”

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In uscita il nuovo romanzo biografico di Enrico Menegatti ed Edizioni Minerva, dedicato ad uno dei migliori oriundi argentini dell’Inter e del calcio italiano.

La presentazione del libro si terrà presso la Sala Estense di Ferrara, alle ore 11 di domenica 29 settembre 2024: giorno del novantesimo compleanno dell’ex giocatore della SPAL e dell’Inter.

Inter

Inter, il comunicato stampa su Massei

Di seguito la versione integrale del comunicato stampa.

IL LIBRO

Per la collana Ritratti, l’11 settembre sarà in libreria il romanzo biografico dedicato ad uno dei migliori oriundi argentini del football italiano, divenuto il più importante giocatore nella storia della SPAL.

  OSCAR MASSEI
  L’ORIUNDO, IL CAPITANO, L’ESEMPIO
  di Enrico Menegatti
  Edizioni Minerva

Con fotografie uniche provenienti dall’archivio personale della famiglia Massei. Lo sfondo di leggeri tratti a matita, foto sfocate in bianco e nero e pellicole sgranate accompagnano il fútbol di Oscar Massei, argentino di origini italiane, nato col numero 10 sulle spalle come i grandi registi d’attacco dell’albiceleste.

Classe ’34, Massei inizia ad appassionarsi al fútbol tra vie polverose e sterrate e campetti di periferia a Rio Cuarto, nella sterminata Pampa argentina ai piedi delle Ande. Nemmeno adolescente, entra nelle giovanili del Centro Cultural Alberdi per essere ingaggiato nel 1952 dal Rosario Centrál.

Appena ventunenne, Oscar diventa il più giovane capocannoniere della Primera División con 21 reti, destando l’attenzione di Boca Juniors e River Plate in patria, Inter e Torino in Italia.

Atterrato a Milano alla fine del 1955 per giocare nell’Internazionale del neo patron Angelo Moratti, diventa in pochi mesi idolo della tifoseria nerazzurra. Ma un grave infortunio al ginocchio interrompe la sua ascesa agonistica. Dopo una stagione poco fortunata a Trieste, nel 1959 l’approdo alla Spal del presidentissimo Paolo Mazza cambia la propria storia, consacrandolo per stile e personalità a indimenticato e silenzioso capitano.

Il romanzo biografico di Massei, ripercorso dalla brillante penna di Enrico Menegatti, prende colore dai chiassosi e selvaggi tifosi nei leggendari stadi argentini e dalla poetica danza sull’erba di Pontoni, Pedernera e Di Stefano. In queste pagine emergono gli sfrontati e geniali tocchi di Omar Sívori, i maliziosi consigli dell’epico Giuseppe Meazza, l’attrattivo magnetismo di Angelo Moratti, la magia dei derby con il Milan attorno alle spirali di San Siro, fino al drammatico infortunio al ginocchio che sembrava averne compromesso la carriera, prima di riprendere a vivere col pallone incollato al piede sotto le rinascimentali sagome della romantica nebbia di Ferrara.

Un’armonica sinfonia suonata dal Paradiso all’Inferno e ritorno, dove la grandezza interiore dell’uomo nei suoi più intimi valori viene elevata a simbolo di normalità e rispetto, correttezza e gioco, palla e campo, goal e nostalgia. Il libro, inoltre, è riccamente illustrato con fotografie provenienti dall’archivio personale della famiglia Massei e completato da una speciale sezione online curata dal collezionista Lamberto Bertozzi coi tabellini di tutte la partite giocate nei campionati di Argentina e Italia.

La presentazione del romanzo avverrà presso la Sala Estense di Ferrara alle ore 11 di domenica 29 settembre 2024, giorno del novantesimo compleanno di Oscar Massei.

L’AUTORE ENRICO MENEGATTI

Classe 1977, nato a Portomaggiore (Fe), giornalista pubblicista dal 2002, laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Ferrara nel 2006, Master in giornalismo sportivo televisivo presso Formas Milano nel 2008, ha condiviso diversi ruoli all’interno della sua esperienza lavorativa: conduttore televisivo, presentatore e speaker professionista, collaborando per anni con diverse testate giornalistiche locali e agenzie di stampa nazionali.

Dal 2013 al 2022, Responsabile Comunicazione in SPAL, entrando nella parabola ascendente della società biancazzurra dalla Seconda Divisione fino alla Serie A. Ha curato per la casa editrice Arstudio di Portomaggiore i volumi “Insieme per il sogno” e “Insieme nella storia” sulle storiche promozioni spalline in Lega Pro e Serie B.

Nel 2023, ha pubblicato con Edizioni Minerva la sua prima biografia sportiva “Tra sogno e realtà” sulla vita calcistica e dirigenziale di Walter Mattioli ex presidente SPAL. Con questo progetto editoriale ha avviato il personale filone sui romanzi ispirati alle leggende del football italiano.

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Binaghi sul Coni: “Tutto da rifare, è un morto che cammina”

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Malagò

Angelo Binaghi si esprime in modo durissimo nei confronti del Coni. Il presidente della federazione italiana di tennis l’ha definita un’istituzione “morta”.

Angelo Binaghi è il presidente della federazione italiana di tennis. Al momento tennisti del calibro di Sinner, Berrettini, Musetti, Paolini, Fognini, Sonego e tanti altri sono di sua proprietà. Visti i recenti successi dell’attuale fenomeno Jannik Sinner, Binaghi si è definito “il presidente del momento”. In alcune sue dichiarazioni al Corriere dello Sport ha attaccato pesantemente il Coni e il suo presidente Giovanni Malagò.

Indice

L’attacco di Binaghi al Coni

Dopo essere stato rieletto nuovamente come presidente della federazione italiana di tennis fino al 2028, ha attaccato Il Coni definendolo “antidemocratico”. A suo parere tutta l’organizzazione è da rifare, poiché ormai non porta più a nessun beneficio per il movimento sportivo del paese. Da sempre Binaghi si è contraddistinto per un atteggiamento scorbutico, arrogante e con manie di protagonismo: questo suo comportamento è da lui stesso definito come un ulteriore forma di tutela del suo personaggio.

Il presidente sul caso doping di Sinner

In questi ultimi anni Jannik Sinner si è dimostrato, oltre che un tennista formidabile, anche un ragazzo educato e per bene. Questa notizia era sembrata inusuale quasi a tutti, soprattutto alle persone più vicine al ragazzo, le quali sapevano perfettamente che non avrebbe mai condizionato la sua carriera per un errore simile. Infatti, anche il presidente della federazione non ha mai sospettato del giovane talento ed è contento che questa storia si sia conclusa per il meglio.

Binaghi

Binaghi contro Malagò

Il presidente della Federazione italiana di tennis punta il dito contro Malagò, sostenendo che nei 13 anni di presidenza non ha mai fatto nessun tipo di riforma per migliorare lo sport italiano. Inoltre sostiene che egli si rifugia dietro la politica, la quale però entra in campo solamente nel momento in cui lo sport non è in grado di migliorarsi da solo.

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