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Il Milan è vivo
Una sconfitta che male, non potrebbe essere altrimenti, perdere un derby non è mai cosa gradita, farlo in modo rocambolesco come successo ieri sera non fa altro che esacerbare quei sentimenti contrastati nell’animo dei tifosi rossoneri. Gli stessi tifosi che in un certo senso si sono sentiti traditi dal condottiero Ibra che anzichè lottare come da par suo, abbandona il campo di battaglia per due ingenuità costate assai care, comportamenti che da sempre sono nel pacchetto Ibra, non c’è anagrafe che tenga, è così e ce lo dobbiamo tenere.
Che gol!
E dire che lo svedese aveva approcciato al meglio la gara segnando un gol di straordinaria bellezza del tutto inventato e finalizzato da lui. Poi il black-out, quella vena che si ingrossa nel momento in cui Lukaku se la prende per un fallo del tutto normale di Romagnoli, le male parole rivolte al belga, quei sorrisi beffardi ed il poco piacevole appuntamento a proseguire il match negli spogliatoi.
Cose spiacevoli, che in campo succedono più spesso di quanto crediamo, ma che i tifosi attutiscono, quando ci sono. Poi il black-out prosegue anche nel secondo tempo quando lo svedese già ammonito commette un fallo inutile a centrocampo, inevitabile il secondo cartellino. Da lì non ci sarà più partita.
Importante reazione sul campo
Ma è pur vero che il Milan è vivo. Andiamo innanzitutto a prendere gli indisponibili, annoveriamo Donnarumma, Calabria, Tonali, Bennacer, Calhanoglu, Mandzukic oltre a Kjaer che ha dovuto anzitempo abbandonare il terreno di gioco dopo soli 20 minuti per un riacutizzarsi della sua lombosciatalgia. Eppure la differenza in campo, fino all’espulsione di Ibra, è stata pressochè nulla, la squadra di Pioli ha tenuto testa ad una squadra costruita per vincere come è l’Inter.
I neroazzurri – ricordiamolo – hanno vinto con due calci piazzati, un calcio di rigore ed una punizione a tempo scaduto hanno avuto la meglio sui rossoneri che hanno sofferto – è vero – ma combattendo da leoni su ogni pallone. Incoraggiante l’ingresso di Tomori, aggressività allo stato puro senza alcun timore reverenziale verso nessuno.
Il tecnico Pioli ha avuto le risposte volute dopo la batosta contro l’Atalanta di sabato pomeriggio, il Diavolo vende molto cara la pelle, la reazione vista ieri sera è stata di quelle importanti contro un’avversaria forte e determinata.
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Juventus, allenamento alla vigilia del Bruges alla Continassa: la situazione infortuni
Domani sera, allo Jan Breydel Stadium, la Juventus sfiderà il Bruges in un match cruciale per il prosieguo della fase a gironi di Champions League.
La squadra bianconera arriva a questo appuntamento con 11 punti raccolti nelle prime sei giornate, che valgono un’opportunità importante: conquistare un posto negli spareggi e tenere viva la speranza di un passaggio diretto agli ottavi di finale.
Preparazione alla sfida
L’allenamento della vigilia si è svolto questa mattina presso il centro sportivo della Continassa. Nella prima parte della sessione, aperta alla stampa, si sono distinti Kenan Yildiz, Francisco Conceicao e Weston McKennie, che hanno partecipato regolarmente ai lavori.
Presenti anche giocatori chiave come Kolo Muani, ancora in attesa di ufficializzazione, ma integrato nelle attività di squadra.
La rifinitura odierna ha permesso a mister Allegri di verificare le condizioni dei suoi uomini e di definire gli ultimi dettagli tattici in vista della sfida contro una squadra insidiosa come il Bruges, che si gioca le proprie chance di qualificazione sul terreno di casa.
Scenari di qualificazione
- Una vittoria della Juventus assicurerebbe almeno la qualificazione agli spareggi.
- I bianconeri puntano a ottenere i tre punti per aumentare le possibilità di accedere direttamente agli ottavi, in attesa dei risultati degli altri gironi.
Non resta che attendere il fischio d’inizio per scoprire se i bianconeri riusciranno a capitalizzare il primo match point e avvicinarsi al loro obiettivo europeo.
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Milan, il Conceicao furioso: questa squadra non ha carattere
Milan, ci riferiscono di un Sergio Conceicao letteralmente furioso in seguito alla gara contro la Juventus di sabato pomeriggio. Vediamo qui di seguito i dettagli.
Una brutta sconfitta che ha fatto male alla classifica e soprattutto all’umore di Sergio Conceicao.
Tanto da avere ammesso ai proprio entourage che questi giocatori non hanno carattere.
Probabile quindi un cambio di metodo, pugno duro e focalizzazione al risultato ricercando quella cattiveria che a onore del vero si è vista molto poco sia con il suo predecessore Paulo Fonseca che con lui, se non in rari momenti durante la Supercoppa.
Vedremo se contro il Girona mercoledì 22 gennaio le nuove istruzioni verranno recepite al meglio.
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Lecce, ha davvero senso trattenere Dorgu?
Rallenta la corsa del Lecce verso la salvezza. I giallorossi affondano contro il Cagliari e Giampaolo aspetta rinforzi dal mercato.
Il Lecce torna da Cagliari con le ossa rotte. La squadra di Giampaolo, che aveva chiuso in vantaggio il primo tempo, stava pregustando un altro risultato importante contro una diretta concorrente, ma la reazione dei sardi, con le reti di Gaetano e Luperto, e l’espulsione di Rebic hanno ribaltato la partita.
I giallorossi rimangono appena sopra la zona retrocessione, con un solo punto di vantaggio sul Verona terzultimo, ma ora dovranno affrontare l’Inter campione in carica. Un impegno già proibitivo, reso ancora più complicato dall’assenza dello squalificato Rebic e dalle molteplici indisponibilità che stanno decimando la rosa.
Giampaolo si ritrova a gestire un gruppo ormai ridotto ai minimi termini. In difesa le opzioni sono praticamente nulle al di fuori dei titolari, mentre a centrocampo e in attacco la situazione non è migliore, con un Krstovic troppo altalenante.
Il mercato di gennaio, già complicato di suo, diventa quasi impossibile per un club con le risorse limitate del Lecce. In questo scenario, una domanda sorge spontanea: ha davvero senso trattenere Patrick Dorgu?
Lecce, Dorgu un sacrificio necessario?
Patrick Dorgu rappresenta sicuramente il miglior talento del Lecce ed è uno dei giovani più promettenti del nostro campionato. La sua duttilità lo rende un elemento fondamentale per Giampaolo, che lo utilizza in diverse posizioni, ma questo spesso finisce per confondere il giocatore, spingendolo a cercare giocate individuali per compensare la pressione.
Le pretendenti per il danese non mancano: Napoli, Manchester United e Juventus sono pronte a mettere sul piatto cifre superiori ai 30 milioni di euro per assicurarselo. Una cessione del genere permetterebbe al Lecce di rinforzare la rosa con più innesti di qualità, fondamentali per raggiungere la salvezza.
Il direttore sportivo Corvino è comprensibilmente restio a privarsi di un talento come Dorgu, ma la realtà è che il danese, da solo, non può vincere le partite: serve una squadra completa e ben attrezzata.
Con l’attuale rosa ridotta all’osso, trattenere il miglior giocatore potrebbe non essere l’idea migliore per evitare la retrocessione. Cederlo sarebbe una scelta difficile, ma forse necessaria per il bene del club.
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