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Inter: cosa c’è che non va?
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L’ Inter esce distrutta dal confronto con il Borussia Dortmund in terra tedesca. Un 3 a 2 pesantissimo che compromette seriamente il percorso europeo dei nerazzurri. Eppure gli uomini di Conte dopo i primi, perfetti, 45 minuti erano avanti 2 a 0. Il crollo nella ripresa ha decretato la sconfitta; come il crollo nella ripresa contro il Barca, seppur con tutte le difficoltà del caso, che aveva procurato un’altra sconfitta per i nerazzurri. Questi due episodi, a cui si possono sommare anche gli ultimi minuti del match contro il Sassuolo, pongono un problema in casa Inter: la gestione del vantaggio. Andiamo ad analizzare alcuni punti.
Il ritmo
Conte vuole che la squadra vada a 200 all’ora. L’Inter, va detto, non è una squadra estremamente tecnica ma punta su un gioco intenso, verticale ed aggressivo. Impensabile mantenere per tutti i novanta minuti, per ogni partita, il ritmo richiesto da Conte. In una situazione di vantaggio, come appunto quella di martedì sera, sarebbe stato meglio addormentare la partita ad inizio secondo tempo con un giro palla lento e giocando di rimessa. Altrimenti ogni volta che la squadra cala nell’arco delle partita , fisiologicamente, di intensità, è costretta a subire le scorribande avversarie.
La coperta corta
Ormai questo lo sanno pure i muri visto che Conte, ad ogni conferenza stampa, non fa che sottolinearlo. Anche con toni troppo accesi, come nel post partita di martedì. Dichiarazioni che probabilmente non saranno piaciute neanche alla dirigenza. Le richieste di Conte per gennaio ormai son ben note e sono le stesse, disattese, di quest ‘estate: una punta ed un centrocampista di livello internazionale . Quest’ estate le richieste erano rispettivamente Dzeko (e in seconda battuta Llorente)e per la mediana Vidal o Sergej Milinkovic Savic. Ora la situazione è cambiata : le due prime punte ormai sono accassate, il serbo è fuori mercato mentre il cileno del Barcellona rimane il pallino di Conte. La dirigenza farà di tutto per portarlo a Milano già da gennaio ma non sarà facile con i blaugrana che cercheranno di respingere ogni assalto. Più raggiungibili un altro blaugran, Rakitic, fuori dal progetto di Valverde, e Matic in scadenza con il Manchester. In attacco si era vociferato di un clamoroso ritorno di Ibrahimovic. Altri nomi non sono stati fatti anche perché Marotta non è sembrato molto propenso ad intervenire anche in attacco. Fondamentale sarà comunque il ritorno di Sanchez. Sulle fasce si vocifera invece di Darmain per dare un ulteriore cambio sia a destra che a sinistra, ma anche nei tre dietro. Con tre possibili nuovi acquisti, Conte avrà sicuramente una panchina più lunga e potrà fare le sue rotazioni.
Mancanza di esperienza
Anche Conte in conferenza ha rimarcato questo grave deficit. L’unico ad aver vinto qualcosa è stato Godin. Aggiungiamo alla categoria ‘esperti’ Asamoah e Sanchez, ormai da anni fissi in Europa, ma entrambi ieri erano infortunati. Nell’11 titolare figuravano invece esordienti o quasi come Biraghi e Barella; giocatori al solo secondo anno in Champions quali Skriniar, Lautaro, Brozovic, Vecino e capitan Handanovic. Troppo poco per saper gestire i momenti cruciali delle partite in Europa. Anche per questo servono rinforzi.
Conte avrà tanto da lavorare ma la situazione non è così buia come si potrebbe pensare: l’Inter è ancora padrona del proprio destino e con sei punti nei match contro Slavia Praga e Barcellona si qualificherebbe agli ottavi di Champions. Con un punteggio inferiore, invece, la qualificazione è ancora possibile, ma in dipendenza dei risultati del Borussia.
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Milan, Gimenez vede la porta come pochi: i dati non mentono ma stupiscono
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Milan, in attesa di vederlo sul campo iniziamo a conoscere l’attaccante messicano da alcuni numeri. E se le premesse sono queste…
Il Milan attende di vedere sul campo il suo ultimo acquisto in attacco. Ci riferiamo ovviamente a Santiago Gimenez il quale questa sera contro la Roma partirà dalla panchina, ma è probabile che Sergio Conceicao possa chiedergli di giocare una frazione di gara nel secondo tempo.
Nel frattempo andiamo ad analizzare un numero che lo porta tra i top a livello europeo. I suoi numeri infatti sono incredibili, vede infatti la porta con una percentuale del 56% su 100 tiri effettuati.
Un dato decisamente alto se rapportato a quello medio dei migliori attaccanti del campionato italiano i quali si assestano intorno al 20% con picchi fino al 30%.
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Cristiano Ronaldo: “Allenatore? Preferisco fare il Presidente…”
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Cristiano Ronaldo sorprende tutti: “Possedere un club di calcio ha più senso per me che diventare un allenatore”.
La nuova visione di Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo, una delle icone più brillanti del calcio mondiale, ha recentemente dichiarato che vede il suo futuro più come proprietario di un club che come allenatore. Questo annuncio ha suscitato interesse e discussioni tra i fan e gli esperti del settore. Durante un’intervista, Ronaldo ha spiegato che la gestione di un club gli offre una prospettiva più ampia sul calcio e gli permette di influenzare il gioco in modo diverso rispetto al ruolo di allenatore.
Implicazioni per il futuro del calcio
La dichiarazione di Ronaldo potrebbe avere significative implicazioni nel mondo del calcio. La sua esperienza e la sua visione potrebbero portare innovazioni nel modo di gestire e dirigere una squadra. Inoltre, la presenza di una figura così influente nel panorama calcistico come proprietario potrebbe attirare ulteriori investimenti e talenti. I fan, intanto, sono curiosi di vedere quale club potrebbe attirare l’interesse del campione portoghese e quali strategie innovative potrebbe implementare.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Cristiano Ronaldo: “Owning a football club makes more sense to me than becoming a manager”. pic.twitter.com/27lwrpT7b6
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) February 5, 2025
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Milan, infortunio Warren Bondo: la data del rientro
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Milan, andremo qui di seguito a fare maggiore chiarezza in merito all’infortunio del neo acquisto rossonero Warren Bondo.
E’ arrivato in rossonero infortunato Warren Bondo. Il classe 2003 aveva infatti avuto un infortunio durante la gara contro il Bologna che lo ha costretto a lasciare anzitempo il campo.
Un dolore dietro la coscia classificato in seguito come un problema muscolare di non grave entità.
Il classe 2003 ex Monza potrebbe dunque esordire con la nuova maglia del Milan in occasione della sfida casalinga contro il Verona sabato 15 febbraio alle ore 20,45.
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