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Inter, Inzaghi: “Siamo l’Inter, abbiamo grandi responsabilità. Partita importante ma non decisiva. Su Allegri…”
Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter- Juventus. L’allenatore si è soffermato sui doveri della squadra.
Inter, le parole di Inzaghi
Il derby d’Italia è un classico, c’è grande attesa anche a San Siro. Che partita si aspetta?
“Senz’altro la partita di domani è importantissima, non decisiva ma importantissima. Sarà molto combattuta, all’andata non fu entusiasmante ma domani giochiamo in casa davanti ai nostri tifosi e cercheremo di fare la gara nel migliore dei mondi, sapendo che affrontiamo una grande squadra che ha avuto un percorso simile al nostro”.
Rispetto all’andata, sente l’obbligo di vincere questa partita?
“Quello è l’obiettivo, tutte le partite si giocano nel migliore dei modi. La classifica, al di là degli asterischi, è simile la nostra e quella della Juve. Noi dovremo essere bravi: sappiamo l’importanza della gara, anche perché la giochiamo nel nostro stadio, ma abbiamo grandissimo rispetto della Juve”.
A livello tattico si aspetta una partita simile alle ultime?
“Abbiamo giocato tante volte contro la Juve negli anni, abbiamo fatto finali importantissime, partite di campionato, finali di Coppa Italia: ogni gara ha una storia a sé. Domani sarà una gara molto equilibrata, dovremo usare tantissima testa, cuore, ed essere pronti a fare una corsa in più per il compagno se sarà in difficoltà”.
Se potesse togliere un giocatore alla Juve?
“Stanno facendo tutti un percorso straordinario in campionato, è una squadra che, a differenza nostra, ha giocato 24 partite mentre noi 30. Abbiamo avuto un grandissimo percorso, sono stati tutti molto bravi”.
Allegri ha ribadito che punta alla Champions, chi ha più pressione?
“Entrambe le squadre avranno pressioni, ma allo stesso tempo bisognerà essere contenti di giocare una partita, dopo un avvio di campionato fatto da entrambe nel migliore dei modi. Ci sarà pressione, come è normale che sia nel calcio, ma bisogna essere fieri di giocare una partita così. Noi nel nostro stadio sapremo che avremo la spinta dei tifosi e cercheremo di renderli felici”.
Da marzo in poi avete giocato un grandissimo calcio, si aspetta una Inter all’altezza delle sue migliori prestazioni?
“Questo è l’augurio, è la preparazione che facciamo. I ragazzi si stanno allenando bene, manca ancora l’allenamento di oggi e quello di domattina. A oggi tutti sono a disposizione eccetto Cuadrado: come ho detto prima, è una partita importantissima per tutto il valore che c’è, oltre alla classifica”.
È la partita più importante per lei da allenatore dell’Inter dopo la finale di Champions? E siete favoriti?
“Di griglie si è parlato tanto, io dico solo che siamo l’Inter. Sappiamo di avere grandi responsabilità quotidianamente: abbiamo fatto 30 partite molto positive. Se ripenso al mese di gennaio, abbiamo giocato 5 partite in 22 giorni, le ultime quattro lontane da San Siro e abbiamo portato a casa un trofeo a cui tenevamo tanto. Dobbiamo continuare, gennaio è stato intenso e positivo ma dobbiamo guardare avanti. Domani sera abbiamo una grandissima partita che vogliamo fare nostra. Però è una partita importante, non farei paragoni: mancano quattro mesi, non è decisiva“.
Inter parte da leone, la Juventus da scorpione. Domani è la grande partita dove l’Inter impone la sua legge?
“Mah, chiaramente noi cercheremo di fare una grande partita. Alla vigilia pensi a come fare la partita, poi devi sempre pensare all’avversario di fronte. Tante volte i risultati sono figli delle prestazioni, ma devi anche pensare che l’avversario si è preparato come te e vuole crearti grandi difficoltà. In questi anni abbiamo fatto finali, semifinali, partite di campionato: nell’ultimo anno e mezzo con la Juve avremo fatto otto partite, tutte diverse. Sarà molto equilibrata e cercheremo di interpretarla bene dall’inizio”.
In che cosa si sente simile ad Allegri e in cosa diverso?
“Allegri ha vinto tanto, è un allenatore vincente, esperto, pratico. A me piace molto come allenatore: abbiamo anche un’età diversa, quello che posso dire è che quest’anno ho visto una ottima Juventus. Vincere 16 partite su 21 vuol dire che sono stati molto bravi. Serviva una super squadra per tenere il passo dell’Inter e la Juve si sta dimostrando tale”.
Cosa la porta a cambiare l’atteggiamento della squadra e cosa dobbiamo aspettarci domani sera?
“Dipende da partita a partita, anche dall’avversario che si va ad affrontare. Come detto prima, tante volte ti si prospetta in testa una determinata partita e poi, nonostante quello che si prepara, che cerchi di creare nei giorni precedenti alla gara, ti vengono partite che non immaginavi. Abbiamo visto anche l’Inter cambiare di partita in partita, domani quello che vogliamo fare noi è una grandissima partita”.
Troverete un nuovo manto erboso a San Siro. In Arabia si è vista un’altra Inter rispetto alla gara col Verona….
“Andremo oggi a fare la rifinitura. A gennaio abbiamo fatto cinque partite, le ultime quattro lontano da San Siro: tra Monza, Firenze ed Arabia abbiamo trovato campi perfetti. Ho visto la partita del Milan contro il Bologna, sembrava un campo ottimo ed è giusto che uno stadio come San Siro lo abbia”.
Quanto è importante il riposo di Barella, Calhanoglu e Dimarco?
“Sono state squalifiche che sono arrivate, mentre Federico aveva fatto tre ottime gare dopo il rientro e ha avuto un problemino, in Arabia ha speso tanto. Domenica ho optato per Carlos Augusto“.
Dumfries indietro nelle gerarchie?
“Ha avuto un ottimo avvio di stagione, ha fatto assist e gol. Stava avendo un grandissimo percorso, poi ha avuto un problema a Napoli, nella seconda partita di novembre, ha avuto una lesione e poi è rientrato. Adesso sono contento di lui, ha lavorato molto bene e a Firenze è entrato nel modo giusto. Sta tornando il vero Dumfries, essendo un giocatore fisico ha bisogno di essere al 100%. In quel ruolo ha giocato benissimo Darmian, è arrivato Buchanan che mi sta soddisfacendo”.
Venite da diverse vittorie senza prendere gol. Siete in fiducia?
“Al di là di non prendere gol, le vittorie portano autostima. Questa settimana abbiamo lavorato, abbiamo visto dove abbiamo fatto meglio a Firenze, perché noi dobbiamo sempre cercare di andare al di là del risultato. Abbiamo analizzato, perché in determinati momenti dobbiamo fare meglio. Ogni partita è un insegnamento per tutti”.
Di solito si prende tempo per inserire i nuovi. Stesso discorso per Buchanan, quanto tempo ci vuole e può fare anche la seconda punta?
“È un ottimo giocatore, a mio parere è un quinto a tutta fascia. Ha ottime qualità e valori fisici, molto bravo nell’uno contro uno. Viene da un altro campionato, è normale che abbia bisogno di tempo ma sta migliorando ogni giorno di più e ci sarà molto utile. Guardate Bisseck: è arrivato che non parlava la lingua, giocava in un’altra nazione con un altro modulo ed è stato bravissimo. Adesso negli ultimi due mesi è un titolare effettivo dell’Inter che ci sta dando grande soddisfazione“.
Spesso siete criticati, come fa ad isolarsi?
“Diciamo che abbiamo avuto negli anni una bella palestra. Ci siamo rinforzati, penso sia normale, ma non solo per Inzaghi e per i giocatori: vale per tutte le grandi società. Ho fiducia nei miei ragazzi, li vedo lavorare giornalmente, sappiamo di avere una grandissima responsabilità per questi colori. Sono fiducioso, ma sappiamo che nel calcio bisogna guardare avanti e dobbiamo pensare solo a domani sera”.
Come mai in questo campionato tutti tendono a giocare un po’ a nascondino?
“Su questo ho risposto altre volte, non mi interessa cosa dicono gli altri ma so che abbiamo le nostre responsabilità. Non faccio griglie, dico solo che cercheremo di fare più partite possibili. In Coppa Italia purtroppo abbiamo perso ai supplementari, la Supercoppa siamo stati bravi a vincerla, in campionato dovremo fare il massimo”.
C’è qualcosa di diverso nei confronti con Allegri che la mette in difficoltà?
“L’ho detto prima, ho grandissima stima di Allegri. Per fortuna ho vinto parecchio contro la Juve, abbiamo anche perso: non penso sia una sfida Inzaghi-Allegri, ma Inter-Juve. I protagonisti i giocatori che vanno in campo, oltre i rispettivi staff che cercano di aiutarli”.
La Juve non gioca le coppe, l’Inter sì. È un vantaggio?
“Sicuramente è un vantaggio giocare una partita a settimana, è inutile negarlo, ma penso che sia anche inutile parlarne. Sappiamo che è così, noi chiaramente siamo contenti del nostro percorso in Champions e continuiamo sulla nostra strada, preparando le partite nel migliore dei modi e sapendo che a gennaio abbiamo avuto cinque partite in ventidue giorni, così come che a febbraio avremo un mese molto impegnativo“.
Conclude mister Simone Inzaghi.
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Milan, chi è il vero Gerry Cardinale? L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, non so se in molti se lo chiedono, ma in cuor mio la domanda sorge spontanea: chi è il vero Gerry Cardinale?
“Nessuno vuole vincere più di me”, questa frase non l’ha pronunciata un tifoso, non l’ho pronunciata io, ma Gerry Cardinale in tempi non sospetti.
E cosa deve fare il tifoso medio? Ovvio, ascoltare il verbo del presidente e soprattutto crederci.
Direi che lo abbiamo ascoltato e lo abbiamo creduto per troppo tempo. Abbiamo assistito alla demaldinizzazione, un nuovo verbo creato ad hoc per descrivere tutto ciò che è stato distrutto dopo la cacciata di Paolo Maldini l’anno dopo lo scudetto.
Perché di errori ne sono stati fatti e per me viene difficile elencarli tutti nello stesso articolo, ma voglio citare i principali. E’ stato ad esempio fatto partire un allenatore, Stefano Pioli, sicuramente a fine ciclo, ma per alzare l’asticella, siccome si vuole vincere, si deve provare a prendere un top allenatore e senza girarci troppo intorno Antonio Conte, Massimiliano Allegri o Maurizio Sarri in estate non speravano altro di venire in rossonero.
Si poteva fare un mercato diverso. Piuttosto che prendere Emerson Royal a 16 milioni, si poteva tenere Kalulu il quale avrebbe certamente giocato meglio senza per forza regalarlo alla Juventus, peraltro una diretta avversaria.
Si poteva inserire in organico un dirigente di esperienza anzichè promuovere u talent scout, Geoffrey Moncada, che prima di questa estate aveva mai direttamente trattato un giocatore. Si poteva fare maggiore chiarezza intorno alla figura di Zlatan Ibrahimovic perchè in fondo, dietro alla parola Senior Advisor, nessuno ha ancora capito perfettamente cosa faccia, al di fuori delle storie su Instagram.
Riprendendo la frase Nessuno vuole vincere più di me posso solo aggiungere che finora la gestione Cardinale, quantomeno guardando questioni di campo, è stata fallimentare. E bisognerà stare attenti perché questa non si tratta di costruzione, bensì distruzione di quanto era stato fatto. Siamo infatti così certi che i vari Theo Hernandez, Rafael Leao e compagnia cantante vorrà rimanere a fine stagione se saremo fuori dall’Europa che conta? Io così sicuro non lo sono e non riesco a dar loro torto.
Ma in fondo chi ha vinto o perso in tutta questa faccenda? Dall’incasso di quasi 8 milioni dall’orrenda sfida tra Milan e Juventus di sabato pomeriggio la risposta è semplice: Gerry Cardinale. Ma allora…a questo si riferiva? Un suggerimento caro Gerry, la prossima volta le cose dille con più chiarezza, usa i verbi giusti. La frase corretta sarebbe stata nessuno vuole incassare più di me. Ti avremmo creduto di più.
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Florentino Pérez senza freni: “UEFA e FIFA stanno distruggendo il calcio: Superlega unica soluzione”
Non le manda a dire Florentino Pérez, presidente del Real Madrid. Durante l’assemblea dei soci del club, il patron ha toccato diversi argomenti.
Durante l’assemblea dei soci del Real Madrid, Florentino Pérez ha affrontato temi cruciali legati al futuro del calcio, intervenendo per la prima volta dopo le due sentenze favorevoli alla Superlega.
Le sue dichiarazioni hanno spaziato dalle critiche al nuovo format della Champions League, al calendario sempre più congestionato, fino alla necessità di un cambiamento radicale rappresentato dalla Superlega. Pérez non ha risparmiato critiche alla UEFA e alla FIFA, accusandole di anteporre i profitti al benessere dei giocatori e alla qualità dello spettacolo.
Le critiche di Florentino Pérez alla nuova Champions League
Pérez ha espresso tutta la sua insoddisfazione per il recente cambiamento nel format della Champions League:
“Il nuovo format ha dimostrato, come avevamo previsto, di non essere la soluzione ai problemi del calcio. La UEFA ha aumentato il numero di partite, ma ogni gara vale molto meno rispetto al passato. Nessuno capisce questo sistema: è ingiusto e ha ridotto il valore di ogni singola partita del 30%. Più partite non significano maggiore interesse, e la competizione susciterà passione solo alla fine della stagione. Questo non è ciò di cui il calcio ha bisogno”.
Un calendario insostenibile per i giocatori
Uno dei punti centrali del discorso è stato il sovraccarico del calendario, con conseguenze sempre più gravi per i giocatori:
“La salute dei calciatori è messa a rischio. Quest’anno, per esempio, potremmo giocare fino a 82 partite in una stagione, un aumento del 63% rispetto al passato. Gli infortuni sono in aumento: già in questa stagione abbiamo registrato nove rotture del crociato, lo stesso numero dell’intera scorsa stagione. Gli specialisti indicano la stanchezza come causa principale”.
Pérez ha portato l’esempio di Jude Bellingham per evidenziare il carico eccessivo:
“A soli 21 anni avrà giocato 251 partite. Beckham, alla sua età, ne aveva disputate solo 54. Questa pressione fisica e mentale è sproporzionata e insostenibile”.
Il pensiero di Florentino Pérez sul Mondiale per club
Pérez ha riservato parole dure anche per il Mondiale per Club, considerato un ulteriore ostacolo al riposo indispensabile dei giocatori. “La FIFA non si ferma. Ha aumentato il numero di soste internazionali e il numero di partite nei tornei esistenti. Ha creato nuovi format, come la Nations League e ora il Mondiale per Club, ignorando completamente il benessere dei calciatori. Dieci anni fa si giocavano 488 partite organizzate dalla FIFA; oggi sono 760. Tutto questo non ha niente a che fare con la sostenibilità dello sport, ma solo con l’avidità economica”.
La Superlega come risposta necessaria
Sul tema della Superlega, Pérez ha difeso con forza il progetto, descrivendolo come l’unica via per salvaguardare il calcio:
“Non vogliamo che il calcio diventi come Blockbuster, incapace di adattarsi al cambiamento e superato dai tempi. La Superlega è un’opportunità per riportare la grandezza nel calcio. La nostra proposta prevede calcio gratuito e un format interamente meritocratico. La recente sentenza della Corte Europea ha sancito la fine del monopolio della UEFA, restituendoci la libertà. Questo è un momento storico e sarà studiato nelle università. Non si tratta solo di celebrare una vittoria legale, ma di cogliere l’occasione per cambiare davvero il sistema”.
Il calcio deve tornare ai tifosi
Pérez ha infine sottolineato l’importanza di un calcio più emozionante e accessibile:
“In 122 anni, una squadra inglese ha giocato al Bernabéu solo 22 volte. L’Arsenal è venuto una sola volta e il Manchester United una in 16 anni. Questo non è lo spettacolo che i tifosi meritano. Vogliamo un sistema che metta al centro i tifosi, i club e i giocatori, non solo i profitti di UEFA e FIFA”.
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Curva Nord Inter: trovato il presunto arsenale
Proseguono le indagini sull’inchiesta riguardo le infiltrazioni malavitose nel tifo organizzato dell’Inter: perquisizione in un covo a Cambiago.
Stanno continuando in maniera costante le indagini relative all’inchiesta sulle presunte infiltrazioni criminali all’interno del tifo organizzato dell’Inter.
L’irruzione della squadra mobile: ecco cosa è stato trovato
Stando a quanto riportato dall’agenzia Adkronos, nelle ultime ore la squadra mobile di Milano avrebbe individuato un arsenale di armi a Cambiago. All’interno di un garage sarebbero stati trovati kalashnikov e mitragliette, oltre a svariate granate, proiettili e giubbotti antiproiettile.
Stando a quanto riportato il magazzino sarebbe vicino alla casa di Beretta e non molto distante dalla persona arrestata e attualmente detenuta al carcere di San Vittore.
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