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Inter, lista Champions: due i possibili esclusi di Inzaghi
In vista della prossima Champions League, Simone Inzaghi dovrà diramare la lista dei calciatori dell’Inter. Con buone probabilità, non includerà due uomini
Inter, odore di Champions
Tra scelte ed esclusioni
Non è semplice decidere chi includere e chi no in lista champions. Soprattutto se sei Simone Inzaghi e puoi contare su tanti calciatori di livello. A oggi, sono due i possibili esclusi “di lusso” dalla lista. Si tratta di Tajon Buchanan e Joaquin Correa. Il primo, canadese di 23 anni, è attualmente infortunato e non tornerà a disposizione prima di novembre. La sua esclusione non sarebbe una bocciatura, ma una necessità. Diversa, invece, la situazione che riguarda Correa. L’argentino è a tutti gli effetti un esubero e, salvo colpi di mercato che lo allontanerebbero dalla sponda nerazzurra di Milano, dovrebbe restare fuori dalle scelte del suo tecnico.
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Inter, il nuovo libro di Enrico Menegatti ed Edizioni Minerva: “Oscar Massei: L’Oriundo, Il Capitano, L’Esempio”
In uscita il nuovo romanzo biografico di Enrico Menegatti ed Edizioni Minerva, dedicato ad uno dei migliori oriundi argentini dell’Inter e del calcio italiano.
La presentazione del libro si terrà presso la Sala Estense di Ferrara, alle ore 11 di domenica 29 settembre 2024: giorno del novantesimo compleanno dell’ex giocatore della SPAL e dell’Inter.
Inter, il comunicato stampa su Massei
Di seguito la versione integrale del comunicato stampa.
IL LIBRO
“Per la collana Ritratti, l’11 settembre sarà in libreria il romanzo biografico dedicato ad uno dei migliori oriundi argentini del football italiano, divenuto il più importante giocatore nella storia della SPAL.
OSCAR MASSEI
L’ORIUNDO, IL CAPITANO, L’ESEMPIO
di Enrico Menegatti
Edizioni Minerva
Con fotografie uniche provenienti dall’archivio personale della famiglia Massei. Lo sfondo di leggeri tratti a matita, foto sfocate in bianco e nero e pellicole sgranate accompagnano il fútbol di Oscar Massei, argentino di origini italiane, nato col numero 10 sulle spalle come i grandi registi d’attacco dell’albiceleste.
Classe ’34, Massei inizia ad appassionarsi al fútbol tra vie polverose e sterrate e campetti di periferia a Rio Cuarto, nella sterminata Pampa argentina ai piedi delle Ande. Nemmeno adolescente, entra nelle giovanili del Centro Cultural Alberdi per essere ingaggiato nel 1952 dal Rosario Centrál.
Appena ventunenne, Oscar diventa il più giovane capocannoniere della Primera División con 21 reti, destando l’attenzione di Boca Juniors e River Plate in patria, Inter e Torino in Italia.
Atterrato a Milano alla fine del 1955 per giocare nell’Internazionale del neo patron Angelo Moratti, diventa in pochi mesi idolo della tifoseria nerazzurra. Ma un grave infortunio al ginocchio interrompe la sua ascesa agonistica. Dopo una stagione poco fortunata a Trieste, nel 1959 l’approdo alla Spal del presidentissimo Paolo Mazza cambia la propria storia, consacrandolo per stile e personalità a indimenticato e silenzioso capitano.
Il romanzo biografico di Massei, ripercorso dalla brillante penna di Enrico Menegatti, prende colore dai chiassosi e selvaggi tifosi nei leggendari stadi argentini e dalla poetica danza sull’erba di Pontoni, Pedernera e Di Stefano. In queste pagine emergono gli sfrontati e geniali tocchi di Omar Sívori, i maliziosi consigli dell’epico Giuseppe Meazza, l’attrattivo magnetismo di Angelo Moratti, la magia dei derby con il Milan attorno alle spirali di San Siro, fino al drammatico infortunio al ginocchio che sembrava averne compromesso la carriera, prima di riprendere a vivere col pallone incollato al piede sotto le rinascimentali sagome della romantica nebbia di Ferrara.
Un’armonica sinfonia suonata dal Paradiso all’Inferno e ritorno, dove la grandezza interiore dell’uomo nei suoi più intimi valori viene elevata a simbolo di normalità e rispetto, correttezza e gioco, palla e campo, goal e nostalgia. Il libro, inoltre, è riccamente illustrato con fotografie provenienti dall’archivio personale della famiglia Massei e completato da una speciale sezione online curata dal collezionista Lamberto Bertozzi coi tabellini di tutte la partite giocate nei campionati di Argentina e Italia.
La presentazione del romanzo avverrà presso la Sala Estense di Ferrara alle ore 11 di domenica 29 settembre 2024, giorno del novantesimo compleanno di Oscar Massei.”
L’AUTORE ENRICO MENEGATTI
“Classe 1977, nato a Portomaggiore (Fe), giornalista pubblicista dal 2002, laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Ferrara nel 2006, Master in giornalismo sportivo televisivo presso Formas Milano nel 2008, ha condiviso diversi ruoli all’interno della sua esperienza lavorativa: conduttore televisivo, presentatore e speaker professionista, collaborando per anni con diverse testate giornalistiche locali e agenzie di stampa nazionali.
Dal 2013 al 2022, Responsabile Comunicazione in SPAL, entrando nella parabola ascendente della società biancazzurra dalla Seconda Divisione fino alla Serie A. Ha curato per la casa editrice Arstudio di Portomaggiore i volumi “Insieme per il sogno” e “Insieme nella storia” sulle storiche promozioni spalline in Lega Pro e Serie B.
Nel 2023, ha pubblicato con Edizioni Minerva la sua prima biografia sportiva “Tra sogno e realtà” sulla vita calcistica e dirigenziale di Walter Mattioli ex presidente SPAL. Con questo progetto editoriale ha avviato il personale filone sui romanzi ispirati alle leggende del football italiano.”
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Binaghi sul Coni: “Tutto da rifare, è un morto che cammina”
Angelo Binaghi si esprime in modo durissimo nei confronti del Coni. Il presidente della federazione italiana di tennis l’ha definita un’istituzione “morta”.
Angelo Binaghi è il presidente della federazione italiana di tennis. Al momento tennisti del calibro di Sinner, Berrettini, Musetti, Paolini, Fognini, Sonego e tanti altri sono di sua proprietà. Visti i recenti successi dell’attuale fenomeno Jannik Sinner, Binaghi si è definito “il presidente del momento”. In alcune sue dichiarazioni al Corriere dello Sport ha attaccato pesantemente il Coni e il suo presidente Giovanni Malagò.
Indice
L’attacco di Binaghi al Coni
Dopo essere stato rieletto nuovamente come presidente della federazione italiana di tennis fino al 2028, ha attaccato Il Coni definendolo “antidemocratico”. A suo parere tutta l’organizzazione è da rifare, poiché ormai non porta più a nessun beneficio per il movimento sportivo del paese. Da sempre Binaghi si è contraddistinto per un atteggiamento scorbutico, arrogante e con manie di protagonismo: questo suo comportamento è da lui stesso definito come un ulteriore forma di tutela del suo personaggio.
Il presidente sul caso doping di Sinner
In questi ultimi anni Jannik Sinner si è dimostrato, oltre che un tennista formidabile, anche un ragazzo educato e per bene. Questa notizia era sembrata inusuale quasi a tutti, soprattutto alle persone più vicine al ragazzo, le quali sapevano perfettamente che non avrebbe mai condizionato la sua carriera per un errore simile. Infatti, anche il presidente della federazione non ha mai sospettato del giovane talento ed è contento che questa storia si sia conclusa per il meglio.
Binaghi contro Malagò
Il presidente della Federazione italiana di tennis punta il dito contro Malagò, sostenendo che nei 13 anni di presidenza non ha mai fatto nessun tipo di riforma per migliorare lo sport italiano. Inoltre sostiene che egli si rifugia dietro la politica, la quale però entra in campo solamente nel momento in cui lo sport non è in grado di migliorarsi da solo.
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Fabio Cannavaro: buon compleanno al Campione del Mondo
Compie 51 anni lo storico capitano dell’Italia del 2006: Fabio Cannavaro. Ad oggi, da allenatore, è svincolato dopo la salvezza ottenuta con l’Udinese.
Fabio Cannavaro festeggia il suo 51esimo compleanno. L’ex allenatore dell‘Udinese rimane l’ultimo italiano ad aver sollevato la Coppa del Mondo. Dopo una grandissima carriera, coronata nel 2006 dal Mondiale e dal Pallone d’Oro, da qualche anno ha iniziato a fare l’allenatore, facendo esperienza prima in Cina e poi in Italia: sulle panchine di Benevento e Udinese.
L’esperienza da tecnico dell’Udinese
Nella sua giovane carriera da allenatore ancora non ha fatto vedere grandi cose, se non una salvezza strappata con i denti con la squadra friulana lo scorso anno. Più che per la qualità del gioco, l’Udinese di Fabio Cannavaro verrà ricordata per una grande grinta e una grande forza di volontà: caratteristiche tipiche del Cannavaro giocatore.
Subentra a 5 giornate dal termine del campionato al posto dell’esonerato Gabriele Cioffi, esordisce con un pareggio in casa del Bologna di Thiago Motta e riesce a conquistare ben 9 punti in 5 partite: grazie a 2 vittorie e 3 pareggi. Dunque, esce imbattuto dalla sua prima (e breve) esperienza in Serie A.
Il Cannavaro giocatore
A tutti gli appassionati di calcio italiani, di Cannavaro è rimasta impressa la sontuosa prestazione fatta in semifinale Mondiale contro la Germania. Un doppio contrasto vinto allo scadere dei supplementari, che da il via all’azione del 2-0 di Del Piero.
Da calciatore ha vestito le prestigiose maglie di Inter, Juventus, Real Madrid, Parma e Napoli, per poi finire la sua carriera in Arabia. Con queste squadre ha sollevato ben 8 trofei, ai quali vanno aggiunti il mondiale del 2006 e il Pallone d’Oro dello stesso anno.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche, era un difensore atipico. Non era dotato di una grande struttura fisica, essendo alto 1,75m, ma, nonostante ciò, era dotato di un grande tempismo, di un’intelligenza difensiva fuori dal comune ma soprattuto possedeva grande leadership e personalità.
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