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Italia Spagna: San Siro verso il tutto esaurito

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Italia Spagna: si va verso il tutto esaurito a San Siro!

Nella giornata di mercoledì 6 Ottobre, si giocherà la prima partita valevole per le semifinali di Nations League. Le nazionali coinvolte saranno l’Italia di Roberto Mancini e la Spagna di Luis Enrique, che si sfideranno alle 20:45 a San Siro in Milano. L’entusiasmo dei tifosi azzurri è alle stelle e a dimostrarlo è il fatto che si è vicini al tutto esaurito alla Scala del Calcio.
Secondo quanto riportato dalle nota pubblicata dalla FIGC, i biglietti venduti per la partita di mercoledì sera risultano essere 31.000. I tifosi intenzionati ad andare allo stadio a supportare gli azzurri sono chiamati a contendersi i 2.000 biglietti circa rimasti.

Italia Spagna

Le due nazionali si sono già affrontate nella semifinale degli Europei, il 6 Luglio al Wembley Stadium di Londra, con l’Italia uscita vincitrice per 5-3 dopo i rigori. Gli autori delle reti durante i tempi regolamentari furono Federico Chiesa e Alvaro Morata.
Le formazioni che si sfideranno mercoledì saranno differenti, in quanto mancheranno protagonisti quali Pedri, Immobile, Pessina e lo stesso Morata. La sfida sarà molto avvincente, con gli spagnoli che avranno una forte volontà di rivalsa nei confronti degli azzurri usciti vincitori degli Europei.

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 6° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 6°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Indice

Sesto turno: “Acquiesce”

All Eyes On Me

LIVERPOOL IN TESTA ALLA CLASSIFICA

Settima vittoria sulle 8 partite disputate complessivamente in stagione per il Liverpool che in un colpo solo bissa il successo infrasettimanale in Coppa di Lega contro il West Ham, conquista la vetta solitaria della classifica e si prepara al meglio per accogliere il Bologna mercoledì ad Anfield per la seconda giornata di Champions League.

Al “Molineux” di Wolverhampton i Reds la sbloccano nel recupero di un primo tempo giocato sottotono con il primo centro in carriera in Premier League di Konaté, lungimirante nel restare alto dopo un piazzato non andato a buon fine, mettendo in porta di testa il cross del grande ex di turno Diogo Jota.

Lo stesso difensore francese, però, si rende protagonista in negativo al 56′ addormentandosi sulla pressione di Strand Larsen, agevolando la rete del pari di Ait-Nouri, alla terza gioia del suo 2024, che si limita a depositare il pallone nella porta lasciata sguarnita da Alisson nel tentativo di sventare la conclusione ravvicinata di Borges.

La sfida viene decisa appena 5 minuti dopo: Semedo placca in area Diogo Jota (tra i migliori in campo), il direttore di gara Taylor assegna il penalty e Salah lo trasforma , arrivando a toccare quota 231 coinvolgimenti diretti complessivi in termini di gol in maglia Reds (sesto nella classifica all-time). Nota di merito per Gravenberch che in 90 minuti colleziona 8 duelli vinti su 8, 3 tackle riusciti su 3, e ben 57 passaggi utili sui 62 tentati.

La formazione di Slot corrobora spirito e certezze, mentre i Wolves restano a secco di vittorie, con un solo punto all’attivo, in ultima posizione e la peggior difesa del torneo: 16 reti incassate nelle prime 6 gare.

SECONDO PARI CONSECUTIVO PER IL CITY, L’ARSENAL LA VINCE AL 94′

Stagione finita per Rodri, De Bruyne ancora indisponibile e terzo pareggio consecutivo tra campionato e Champions, escludendo il 2-1 in Coppa di Lega contro il Watford: decisamente non uno dei momenti più propizi per il Manchester City, che a St. James’ Park non va oltre l’1-1, prolungando comunque a 29 la propria striscia di risultati utili consecutivi in Premier League.

Senza il metronomo spagnolo l’undici di Guardiola perde molto sotto altrettanti aspetti, e questo si sa, ma Lewis, con il supporto anche di Kovacic, tiene in piedi l’intero reparto coadiuvando l’azione che al 35′ porta alla rete dello 0-1 griffata Gvardiol, che si sblocca in questa stagione dopo l’ottimo finale della precedente con 5 centri all’attivo nell’ultimo mese e mezzo. Nota a margine: la trama che conduce al gol vede attivamente coinvolti 10/11 dello scacchiere Guardioliano eccezion fatta per Bernardo Silva.

Il Newcastle, perennemente incentivato dalla spinta dei propri tifosi, perviene al pari al 58′ in seguito ad un ottimo inizio di secondo tempo: Bruno Guimaraes trova il tempo ed il varco giusto per mandare in porta Gordon che, steso da Ederson, guadagna il settimo rigore dall’inizio della scorsa annata, trasformando il secondo sui due calciati in maglia Magpies. Nel finale ci provano Longstaff da una parte e Bernardo Silva dall’altra, ma Ederson e Pope calano la saracinesca blindando un pareggio corretto per i valori espressi.

Prima della sosta i Citizens saranno occupati contro lo Slovan Bratislava in Champions e con il Fulham nel settimo turno, mentre la squadra di Howe, momentaneamente settima a quota 11 punti, ospiterà il Wimbledon in Coppa di Lega e poi volerà a Liverpool per affrontare l’Everton.

Tiene il passo, seppur con inaspettata sofferenza, anche l’Arsenal che nel match interno contro il Leicester la spunta solamente nel recupero nonostante i 36 tiri totali, di cui 16 in porta e 29 da dentro l’area, 4,62 di xG e ben 17 corner.

I Gunners sembrano indirizzare la sfida con il primo gol stagionale di Martinelli, a secco da marzo, e il secondo di Trossard al tramonto del primo tempo, ma al rientro dagli spogliatoi le Foxes tornano sul livello del mare in appena otto minuti grazie ad un moto d’orgoglio concretizzato dalla prima doppietta in carriera di James Justin, a cui la gioia personale in Premier League mancava dal 3 febbraio 2021 (spettacolare il 2-2 che arriva con uno splendido collo destro al volo da posizione defilata destinato sotto l’incrocio).

A sublimazione del sopracitato predominio i padroni di casa sfondano il muro erto da Hermansen (autore di 13 parate) al 93′ tramite una mischia furibonda risolta dal tentativo di Trossard decisivamente deviato da Ndidi e calano il poker al 99′ con il quarto centro stagionale di Havertz.

La formazione di Arteta mantiene, dunque, il secondo posto a quota 14 in coabitazione con il Manchester City, mentre quella di Cooper resta senza vittorie e a quota 3.

IL TOTTENHAM ESPUGNA OLD TRAFFORD, SPETTACOLO E DIFESE RIVEDIBILI A STAMFORD BRIDGE

Nonostante la pesante assenza di Son (senza il quale erano arrivate solamente 2 vittorie nelle ultime 11 trasferte) il Tottenham fa razzia di Old Trafford e di quel (poco) che resta del Manchester United, ridotto in 10 uomini dal 42′ per il rosso diretto (eccessivo) sventolato in faccia a Bruno Fernandes (il primo per il portoghese in 242 presenze con i Red Devils, il quarto per un capitano davanti al proprio pubblico, l’ultimo risaliva al 2014 con Rooney protagonista).

A onor del vero gli Spurs dominano anche prima dell’episodio spartiacque del match, tant’è che passano in vantaggio dopo appena tre minuti con il quarto centro consecutivo tra campionato e coppe di Brennan Johnson, smarcato dall’imponente sgroppata di Van de Ven, e legittimano il risultato sprecando l’impossibile. La magica prestazione del 22 gallese prosegue con un clamoroso palo colpito e l’assist per lo 0-2 di Kulusevski, che sublima una prova super dopo le 9 occasioni da gol create in 90 minuti.

Al 77′ la formazione di Postecoglou cala il tris con la terza marcatura di fila di Solanke, che diventa il terzo calciatore inglese ad andare a segno per tre gare consecutive contro lo United dopo Defoe e Saka.

Il 4,67 di xG prodotto (record in una singola gara per il bianchi di Londra) assicura al Tottenham la prima vittoria esterna del campionato. Terza sconfitta nelle prime 6 , l’ottava interna nelle ultime 22, la 23esima con tre o più gol di scarto dall’addio di Ferguson (424 gare), contro le 22 incassate nelle 1035 sotto la guida dello scozzese per il Manchester United, relegato nella parte destra della classifica.

Succede tutto nel primo tempo a Stamford Bridge tra Chelsea e Brighton che se le danno di santa ragione approfittando di vicendevoli errori sia d’impostazione che di posizione.

Cole Palmer lo fa di nuovo: bissa il poker casalingo dello scorso 15 aprile contro l’Everton seguendo praticamente lo stesso iter (rigore, punizione, tap-in sull’assist di Jackson e mancino secco sul primo palo dopo aver preso alle spalle Webster) diventando il primo calciatore della storia a farne quattro prima dell’intervallo, e cancellando i due orrori di Sanchez che, di fatto, regala sia lo 0-1 a Rutter (al suo primo gol in Premier League) sbagliando totalmente i tempi d’uscita e il 3-2 a Baleba (anche lui al primo centro), consegnandogli la palla nel tentativo di servire con i piedi un compagno di squadra.

Quarto successo consecutivo per i Blues tra campionato e coppa, il primo interno in campionato e quarto posto con annesso miglior attacco del torneo. Dopo tre pareggi consecutivi arriva, invece, il primo ko per i Seagulls, condannati anche dagli errori di tutto il reparto arretrato, Verbruggen compreso.

L’ASTON VILLA NON VA OLTRE IL PAREGGIO, IL FULHAM PASSA A NOTTINGHAM

Si interrompe a 4 la striscia di vittorie consecutive dell’Aston Villa che a Portman Road viene bloccato sul pareggio da un ottimo Ipswich ben messo in campo e in via continua di miglioramento.

I Villans partono male andando sotto all’8′ complice la girata vincente di Delap che coglie impreparato Martinez sul primo palo, ma la ribaltano tra il 15′ ed il 32′ sfruttando prima un errore in uscita dei padroni di casa con Rogers e poi con il solito colpo di testa di Watkins sul cross di Bailey: l’11 dell’Aston Villa diventa il primo calciatore nella storia del club ad andare a referto sia in termini di gol che di assist in una singola partita per l’ottava volta.

Nella ripresa l’undici di Emery abbassa troppo il baricentro e incassa il definitivo 2-2 al 72′ ancora da Delap, bravissimo a trovare la porta in seguito a una notevole progressione in campo aperto, che in un colpo solo diventa il più giovane calciatore (21 anni e 234 giorni) dei Tractor Boys a segnare due gol consecutivi in casa e il primo a siglare una doppietta in Premier League dopo Darren Bent nel 2002.

Ora i Villans accoglieranno in Champions il Bayern Monaco, mentre l’Ipswich, al quarto pari di fila, volerà al London Stadium per sfidare il West Ham.

Arriva il primo successo esterno in campionato per il Fulham che al City Ground riesce a spuntarla di misura centrando la seconda vittoria consecutiva e il settimo risultato utile di fila tra campionato e Coppa di Lega.

La gara, bloccata nel primo tempo e dagli sporadici sussulti nella ripresa, viene decisa dal calcio di rigore assegnato tramite revisione Var dal direttore di gara Smith per una spinta di Murillo ai danni di Andreas Pereira sul cross di Robinson, e trasformato con freddezza da Raul Jimenez, al terzo centro consecutivo in campionato, che consegna ai Cottagers il momentaneo sesto posto in classifica a quota 11 punti.

Cade, invece, per la prima volta in questa Premier League il Nottingham, orfano di Gibbs-White e poco incisivo in avanti con Leno praticamente inoperoso. Nel prossimo turno la squadra di Espirito Santo sfiderà il Chelsea a Stamford Bridge.

PRIMO SUCCESSO PER L’EVERTON, 1-1 NEL DERBY TRA BRENTFORD E WEST HAM. TUTTO FACILE PER IL BOURNEMOUTH

Può finalmente sorridere l’Everton che a Goodison Park centra la sua prima vittoria in campionato nello scontro a bassa quota con il Crystal Palace.

I Toffees approcciano male alla gara incassando lo 0-1 al 10′ da Guehi, a secco dal 9 aprile 2023, che tramuta in gol la sponda aerea dell’altro centrale Lacroix, e venendo graziati a turno da Nketiah ed Eze, più volte vicini allo 0-2. Ma dopo le due clamorose rimonte incassate da Bournemouth e Aston Villa stavolta sono i blu di Liverpool a ribaltare il risultato tra il 47′ e il 54′ grazie alla doppietta di McNeil, la prima casalinga per lui, imbeccato prima da Young (il primo nella storia a fornire due assist in due gare consecutive all’età di 39 anni) e poi da Harrison.

La formazione di Dyche scavalca in classifica proprio le Eagles, il cui momentaneo diciottesimo posto simboleggia un avvio di stagione totalmente al di sotto delle aspettative e in controtendenza con l’ottimo finale della precedente.

Né vincitori né vinti nel derby di Londra di giornata tra Brentford e West Ham che danno vita ad una partita equilibrata dai pochi sussulti.

Le Bees diventano il primo club nella storia ad andare in gol al 1′ per la terza gara consecutiva. Il marcatore è il solito Mbeumo, già a quota 5 in classifica marcatori, bravissimo a girare in porta con un mancino di prima intenzione l’assist di testa di Fabio Carvalho. Il definitivo 1-1 arriva al 54′ sugli sviluppi di uno splendido scambio nello stretto della premiata ditta Soucek-Bowen che coinvolge anche Antonio prima che il centrocampista ceco trafigga Flekken per il suo secondo centro in campionato.

I ragazzi di Frank si mantengono a metà classifica, mentre gli Hammers proseguono nel loro avvio di stagione piuttosto negativo.

 

Tutto in discesa per il Bournemouth che rialza la testa dopo due ko consecutivi trovando la prima vittoria interna nel torneo contro un Southampton davvero inconsistente. Le Cherries sbrigano la pratica già nel primo tempo andando a segno per tre volte: Evanilson trova il suo primo centro inglese mettendo in porta l’assist di Tavernier che batte rapidamente un calcio di punizione dalla trequarti, poi Ouattara devia la conclusione ravvicinata di Cook e infine Semenyo trova il terzo gol in campionato con una splendida serpentina culminata con un altrettanto pregevole destro incrociato.

Utile solo per le statistiche il 3-1 siglato dal difensore centrale scuola Manchester City Harwood-Bellis al 51′, unico e timido raggio di sole nel disastroso avvio di stagione dei Saints relegati in ultima posizione insieme al Wolverhampton e con il peggior attacco (solamente 3 gol realizzati). La formazione di Iraola, invece, torna a respirare scalando tre posizioni in un colpo solo.

Top & Flop

TOP

1) Cole Palmer – Secondo poker nel giro di cinque mesi, coinvolto direttamente in 43 gol dall’inizio della scorsa stagione (nessuno come lui), personalità da vendere e innata capacità di essere costantemente dentro al gioco. Nonostante abbia 22 anni sembrano già essere terminati gli aggettivi che sappiano racchiudere a pieno l’entità del suo sconfinato talento.

2) Dwight McNeil – Pesante doppietta in un frangente storico di grande difficoltà per l’Everton. Splendido l’1-1 con una bordata dai 25 metri, da rapace il 2-1 sul traversone di Harrison. A fare gol belli ci aveva già abituato, se inizia a fare anche quelli pesanti i Toffees possono stare tranquilli.

3) Brennan Johnson – Dopo una stagione travagliata e ricca di critiche ricevute il gallese sta acquisendo fiducia e continuità di prestazioni: un gol, un palo e un assist nella miglior gara disputata fin qui dagli Spurs. In proiezione futura può rivelarsi a tutti gli effetti un nuovo acquisto.

FLOP

1) Bruno Fernandes – Al netto di un’espulsione sicuramente eccessiva per il fallo ai danni di Maddison, il rosso diretto al 42′ è il simbolo di uno dei punti più bassi della storia del Manchester United, anche domenica costretto ad una figuraccia davanti al proprio pubblico. Se anche il portoghese dovesse iniziare a sventolare bandiera bianca per i Red Devils sarebbe davvero la fine.

2) Robert Sanchez – Fortunato nel trovarsi di fronte un avversario che commette più errori di lui permettendo al Chelsea di portare a casa i tre punti. I due clamorosi svarioni che provocano gli altrettanti gol del Brighton hanno del ridicolo: la continuità è sempre stata il suo tallone d’Achille.

3) Adam Webster – Sbaglia il fuorigioco nell’azione che porta all’1-1, si perde clamorosamente Palmer nel 4-2 e, insieme a Dunk, non riesce mai a guidare fuori il reparto arretrato da un vortice di letture errate che condiziona fortemente il risultato finale. Hurzeler dovrà rivedere molte cose.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

15 6 5 0 1  12:2 +10
2 Manchester City 14 6 4 2 0  14:6 +8
3

Arsenal

14 6 4 2 0  12:5 +7
4

Chelsea

13 6 4 1 1 15:7 +8
5

Aston Villa

13 6 4 1 1 12:9 +3
6

Fulham

11 6 3 2 1 8:5 +3
7

Newcastle

11 6 3 2 1 8:7 +1
8

Tottenham

10 6 3 1 2 12:5  +7
9 Brighton 9 6 2 3 1 10:8 +2
10 Nottingham Forest 9 6 2 3 1 6:5 +1
11 Bournemouth 8 6 2 2 2 8:9 -1
12

Brentford

7 6 2 1 3 8:10 -2
13

Manchester United

7 6 2 1 3 5:8 -3
14

West Ham

6 6 1 2 3 6:10 -4
15

Ipswich Town

4 6 0 4 2 5:10 -5
16

Everton

4 6 1 1 4 7:15 -8
17

Leicester

3 6 0 3 3 8:12 -4
18

Crystal Palace

3 6 0 3 3 5:9 -4
19

Southampton

1 6 0 1 5 3:12 -9
20

Wolverhampton

1 6 0 1 5 6:16 -10

Prossimo turno:

Sabato 5 ottobre

Crystal Palace 13:30 Liverpool

Arsenal 16:00 Southampton

Brentford 16:00 Wolverhampton

Manchester City 16:00 Fulham

West Ham 16:00 Ipswich Town

Leicester 16:00 Bournemouth

Everton 18:30 Newcastle

Domenica 6 ottobre

Aston Villa 15:00 Manchester United

Chelsea 15:00 Nottingham Forest

Brighton 17:30 Tottenham

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Ligue 1

PSG, Luis Enrique: “Dembele? Sono qui per creare una squadra, non per fare telenovele. Se non s’impegna…”

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Luis Enrique

Luis Enrique parla di Ousmane Dembele. Esterno d’attacco classe 97′, in questa stagione con la maglia del PSG ha collezionato 7 presenze con 4 gol.

Arrivato a Parigi nella scorsa stagione per 50 milioni di euro dal Barcellona, dal suo ritorno in patria si è dimostrato un calciatore fondamentale per la squadra di mister Luis Enrique.

Nonostante un grande inizio di stagione, nelle ultime ore è scoppiato in casa PSG un caso Dembele: con l’ex Barcellona e Borussia Dortmund escluso dalla partita contro l’Arsenal di Champions League.

Estero, Luis Enrique parla della situazione Dembele

Luis Enrique

Il tecnico della squadra parigina in conferenza stampa pre Arsenal ha spiegato alla stampa la scelta di escludere l’attaccante dalla partita, ecco le sue parole:

“Se qualcuno non rispetta gli obblighi della verso la squadra e non è pronto…ritengo che questa settimana sia importante e voglio che i miei calciatori siano pronti e nella migliore condizione possibile.

Sono qui per creare una squadra, non voglio che si crei una telenovela, non c’è stato nessun litigio, è completamente falso. C’è un problema d’impegno del giocatore nei confronti della squadra, ma non c’è un problema tra giocatore e allenatore.”

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Ligue 1

Esordio amaro per Rabiot. Marsiglia k.o. a Strasburgo, De Zerbi già nel mirino della stampa francese

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Il primo k.o. del Marsiglia (1-0) sul campo dello Strasburgo sta già facendo discutere in Francia. I media locali puntano il dito contro De Zerbi.

In Francia a Roberto De Zerbi non lo hanno mai realmente amato. Oltre le Alpi gli strombettii degli zerbini non arrivano e allora la stampa sportiva si comporta come tale. Guarda le partite, fa analisi e critica.

De Zerbi

Marsiglia k.o. in Alsazia, le reazioni della stampa francese

Ieri sera il Marsiglia aveva l’occasione di rimanere aggrappato al treno di PSG e Monaco, ma ha miseramente fallito. Nessun dramma, visto che siamo appena alla sesta giornata di campionato, ma la prestazione dell’OM è stata troppo brutta per essere vera. L’OM è parso sterile con il pallone fra i piedi e disastroso senza.

Una performance talmente opaca che la stampa locale, da sempre molto critica nei confronti del tecnico ex-Brighton, non ha potuto fare a meno di scagliarsi contro di lui. Nel mirino della critica transalpina, infatti, è finito principalmente lo stile di gioco della sua squadra, mai realmente digerito dall’opinione pubblica.

Queste le parole rilasciate da Daniel Riolo, editorialista per conto di RMC Sport.

“Ci sono diversi limiti nella squadra di De Zerbi. Il tecnico, infatti, pare non sia ancora riuscito a imporre le sue tattiche ai giocatori. Non è che il Marsiglia non sia una buona squadra, ma si sono fatti fregare perché non sono riusciti a mantenere il livello di gioco alto per tutta la partita. A volte il loro ‘bel gioco’ non si concretizza, neanche una reazione al gol dello Strasburgo. Ci sono ancora delle domande da porsi su questa squadra, ma l’unica cosa certa è che del “De Zerbi-ball” ancora non v’é traccia: non si vede nulla”.

Ancor più lapidario Chemssdine Belgacem, che su FootMercato titola: “Terribile ritorno sulla terra per De Zerbi e i suoi calciatori“. Il giornalista transalpino rincara la dose, affermando come “il Marsiglia sia incappato in una sconfitta senza appello” e parla di un “Marsiglia disilluso dopo la vittoria eroica sul campo del Lione“.

De Zerbi, che il Marsiglia non diventi un esercizio di stile

Allego qui un estratto del mio recap settimanale sulla Ligue 1, ovvero quello relativo alla sconfitta dell’OM.

Il Marsiglia, al contrario, gioca la classica partita “alla De Zerbi”. Tanto possesso palla da parte degli ospiti ma sterile e fine a sé stesso, con un tasso di pericolosità praticamente nullo. Appena tre tiri nello specchio in 97 minuti, con un xG di 0,50. La speranza di tutti gli appassionati di Ligue 1 (oltreché, ovviamente, degli stessi tifosi dell’OM) è che il Marsiglia smetta di essere un filosofico esercizio di stile del suo allenatore.

Difficile capacitarsi del perché De Zerbi abbia scientemente silurato Gigot (oramai ex-capitano della squadra e beniamino della tifoseria) e ostracizzato Mbemba, rimasto a Marsiglia da emarginato e trattato come un appestato senza apparenti ragioni, per poi ridursi a schierare una coppia difensiva improvvisata come quella composta da Cornelius e Kondogbia. Per non parlare di Murillo, nominato (suo malgrado) erede di Clauss.

Il tallone d’Achille del Marsiglia, la vera grande differenza che resiste con il PSG nonostante una campagna acquisti faraonica, sembra proprio la difesa, nonostante a fare impressione sia stata la facilità con la quale lo Strasburgo abbia disinnescato il suo stellare attacco. Di occasioni gli alsaziani ne hanno avute (e tante) ma paradossalmente questo non sembra essere il grattacapo principale in casa OM

Nel secondo tempo ha fatto il suo esordio anche Adrien Rabiot, ma è una magra consolazione. La speranza è che i suoi tempi in inserimento, la sua gamba e le sue progressioni palla al piede possano regolare dinamismo a una squadra apparsa troppo spesso dall’encefalogramma piatto: appiattita da uno stile di gioco invecchiato prematuramente e che ora pare addirittura vetusto, per non dire anacronistico.”

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