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Juve e Inter: Quanti rimpianti
Un sabato pomeriggio dai grandi rimpianti per Juventus e Inter , costrette al pari da Lecce e Parma. Entrambe le squadre, che al momento guidano la classifica, fanno mea culpa per quello che poteva essere e non è stato, troppo stanchi i neroazzurri, troppo presuntuosi i bianconeri , senza nulla togliere alle prestazioni delle avversarie, così Napoli e Atalanta ringraziano.
Partiamo dalla Juve, che per prima è scesa in campo sabato alle 15. Nel soleggiato pomeriggio leccese,al Via del Mare la Juve ha schierato il solito 4-3-1-2, con Ronaldo tenuto a riposo a Torino, sono Higuain e Dybala a guidare l’attacco,le novità Emre Can e Bentancur a centrocampo, Berna trequartista, e il rientro di Danilo in difesa al posto di Cuadrado. La Juventus parte forte, e prende subito in mano la gara, crea tanto e sciupa tantissimo, da rivedere assolutamente la parata di Gabriel su Dybala nel primo tempo. L’atteggiamento dei bianconeri è quello, come detto anche da Sarri in conferenza, di squadra che prima o poi il goal lo fa. Ed effettivamente il goal lo trova,a inizio ripresa, con Dybala, il più frizzante dei bianconeri, su calcio di rigore , per fallo di Petriccione su Pjanic (rivisto al Var). Dopo il vantaggio la Juve stacca la spina, e concede prima l’occasione del pareggio ai salentini sventata da Szczesny e poi il rigore trasformato da Mancosu sul solito, ormai, fallo di mano di De Ligt. La Juve torna a macinare gioco e sbagliare occasioni, sempre con la solita leggerezza, la più ghiotta capita a Bernardeschi (bruttissima prestazione) che colpisce il palo a porta vuota. Gli innesti di Cuadrado, Khedira e e Rabiot non cambiano la sostanza del match,cosi la Juve esce da Via del Mare con tanti rimpianti e qualche preoccupazione per le condizioni di Higuain (ferita alla testa ) e Pjanic (problema muscolare). I bianconeri come detto in precedenza sono sembrati troppo presuntuosi e sicuri di se, questa con il Lecce deve essere una partita che deve servire da lezione agli uomini di Sarri.
Ad esultare a fine gara è un altro leccese, Antonio Conte, che alle 18 a San Siro contro il Parma, assaporava l’occasione di superare la Juve in testa alla classifica. Giocare conoscendo il risultato negativo dell’avversario diretto,in casa,contro una formazione alla portata,sembravano gli ingredienti giusti per fare bene. Ma l’Inter scesa in campo al Meazza è sembrata una squadra spenta,molle, e con le idee offuscate. Conte che ha schierato i neroazzurri con il collaudato 3-5-2 ,avvertendo i suoi delle ripartenze letali del Parma, infatti dopo essere passata in vantaggio con il ritrovato Candreva, Brozovic regala palla all’ex Karamoh che segna e non esulta. Ancora Brozovic,ancora Karamoh ,ancora una ripartenza ,e 4 minuti dopo il francese sfrutta il buco difensivo del croato ,fa il sombrero a Godin, e serve a Gervinho la palla del 1-2. Nel secondo tempo il Parma si trova di fronte un Inter diversa che arriva al pareggio con Lukaku su assist di Candreva (consulto al Var),i neroazzurri sono trasformati soprattutto di “testa” ,ma a nulla serve l’assalto finale,con il neoentrato Esposito che al volo sfiora il 3-2. Un Inter che è sembrata più spenta mentalmente che fisicamente,con la coperta corta,come dichiarato nel post gara da un Conte visibilmente preoccupato, che fallisce così il sorpasso alla Juve,chiudendo con un nulla di fatto il suo sabato pomeriggio.
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Lamine Yamal è il Golden Boy 2024: premiato anche Yildiz
Durante il consueto evento organizzato e presentato da Tuttosport, il ragazzo prodigio Lamine Yamal è stato premiato come Golden Boy 2024. Anche Yildiz premiato.
Nel grattacielo della Regione Piemonte l’appuntamento consueto con il Golden Boy è stato protagonista anche quest’anno. Il premio per il miglior giovane dell’anno ha visto una new entry.
Barcellona, Yamal vince il premio finale: gloria anche per Yildiz e Kayode
Tra le categorie più in vista dell’evento, oltre a quella dedicata al premio finale, troviamo anche quella che incorona il migliro giovane italiano e un’altra dove a scegliere il vincitore sono i tifosi sui social.
Partendo però dalla fine, come ci si aspettava è Lamine Yamal del Barcellona il vincitore dell’edizione 2024. La straordinaria stagione coi blaugrana e la vittoria di Euro 2024 hanno aiutato il classe 2007 a sbaragliare completamente la concorrenza.
Per l’età e quello che finora ha dimostrato sul campo, l’esterno ha pienamente meritato il riconoscimento e incarna alla perfezione il significato del titolo di Golden Boy.
Passando poi per le altre categorie troviamo Kayode, vincitore del Best Italian Golden Boy e Kenan Yildiz, incoronato dai tifosi e appassionati attraverso un sondaggio online.
Per quanto riguarda il mondo femminile la Golden Girl è Vicky Lopez, anche lei del Barcellona. Mentre per l’Italia la vincitrice è Giulia Dragoni della Roma.
Antonio Percassi ha ricevuto il riconoscimento come Best President in Italia.
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Milan, volti scuri dopo la vittoria contro lo Slovan Bratislava: Fonseca ancora in discussione
Milan, una dirigenza tutt’altro che contenta quella che si è vista ieri sera a Bratislava dopo la gara di Champions, nonostante la vittoria.
I tre punti non sono assolutamente bastati a riportare il sorriso negli ambienti rossoneri. I volti scuri di Furlani, Moncada e Ibrahimovic erano piuttosto eloquenti e nascondevano una profonda preoccupazione per un Milan che non migliora. Gli stessi errori, reiterati in maniera sistematica.
Piuttosto distoniche le parole di Paulo Fonseca il quale, nell’immediato post partita, ha dichiarato che ha visto dei miglioramenti. Tuttavia analizzando la gara con spirito critico, a parte il riusltato, si può parlare di tutto fuorché di miglioramenti, a maggior ragione trovandosi di fronte ad una squadra piuttosto deficitaria sotto diversi aspetti di campo.
Il tecnico rossonero è in discussione. A poco infatti è servita la vittoria di ieri e negli ambienti rossoneri, tramite una nostra fonte, emerge profondo malcontento e preoccupazione in merito all’operato del portoghese. La gara di sabato contro l’Empoli rappresenterà l’ennesimo crocevia, ma la situazione ad oggi sta probabilmente sfuggendo di mano.
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Caso ultras, Abodi: “Non mi aspetto sanzioni”
Il presidente della FIGC Andrea Abodi ha preso la parola sul caso ultras: ecco che cosa ha detto al margine di un evento organizzato da RCS.
Il caso ultras continua ad occupare le prime pagine della cronaca, giudiziaria e sportiva, visto che le indagini dei pm milanesi continuano a far emergere quella struttura sotterranea che legava parte del tifo organizzato di Inter e Milan alla criminalità organizzata.
Un’inchiesta che deve far riflettere il calcio italiano, partendo proprio dalle istituzioni, calcistiche e non. Proprio su questo punto è intervenuto il presidente Andrea Abodi, a margine di un evento RCS: “Da qualche giorno mi aspetto un segnale dalle istituzioni del mondo del calcio perché non venga sottovalutato il tema e che la federazione prenda una posizione, perché la giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria. Ne ho parlato anche con i vertici federali”.
Conclude: “Non mi aspetto sanzioni, ma le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, soprattutto di questo tipo, tra tesserati e delinquenti sotto forma di tifosi”.
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