Chi avrebbe mai pensato che una partita semplice sulla carta come Juve-Udinese di inizio marzo, chiusa già dopo la mezz’ora e a campionato ampiamente prenotato con largo anticipo, potesse trasformarsi in una partita così importante? Perché la sfida di questa sera ha segnato un vero e proprio caso difficile da fermare, almeno in capo alla tifoseria di casa.
Da tempo, ormai, ferita dallo “sciopero del tifo” indetto dai gruppi organizzati della Curva Sud contro il caro-biglietti di questa stagione.
Una protesta passata al torto nel momento in cui ha bloccato al resto della tifoseria la libertà di cantare ed esultare in supporto della propria squadra. Quanto di più sia naturale in uno stadio, almeno nel principio.
E invece, per lunghi mesi, all’Allianz Stadium non è stato così. Almeno fino a Juve-Udinese. Quando il resto dello stadio si è ribellato alla Curva Sud, sommergendo con bordate di fischi il coro “Più rispetto per noi” seguito alla solita mezz’ora iniziale di silenzio. Una sorta di “ribellione” che ha coinvolto tutti i settori della struttura, compreso persino l’anello superiore della stessa Curva Sud. Con un intero stadio che – mentre i gruppi organizzati, ridotti in minoranza, proseguivano col loro silenzio – è tornato a cantare, saltare e festeggiare la propria squadra. Quanto di più naturale in uno stadio. Sì, da oggi lo è di nuovo.
Sperando almeno che martedi lo Stadium sia una bolgia, non diviso in settori ma unito nel cantare e incitare la Juventus nel passare il turno, dopo tutto come si canta in Sud la Juve siamo noi… è ora di farlo vedere!! Il caro biglietti purtroppo ha creato un problema non di poco conto, ma è giusto protestare non cantando o sarebbe meglio trovare un’altra soluzione?
Difficile a dirlo per le persone che comunque fanno Km tutta la settimana per seguire i bianconeri dappertutto sia nelle partite importanti che nelle amichevoli, seguire la Juve con questi prezzi diventa davvero un lusso e molti non possono permetterselo, ma visto l’amore che si prova per questa squadra, martedi bisogna cantare e incitare i giocatori, solo per la maglia e l’amore che si prova.
Ci sarà tempo per protestare e magari organizzare un tavolo con Agnelli e parlare di altro, visto che ormai la stagione è quasi al termine e i prezzi ormai stabiliti, ora bisogna riparlare di calcio tutti assieme perchè dopo tutto Vincere non è importante ma l’unica cosa che conta!
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