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Juventus, assemblea degli Azionisti: tutti gli aggiornamenti-LIVE

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Oggi si è tenuta l’assemblea degli Azionisti Juventus: approvato il bilancio al 30 giugno 2023. Tutti i dettagli, parole e racconto dell’incontro.

juventus

Stamattina alle 10 si svolge l’Assemblea degli Azionisti della Juventus all’Allianz Stadium.
Questi sono i punti all’ordine del giorno:
Parte ordinaria:
 1) approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2023;
 2) relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti;
3) integrazione del collegio sindacale.
Parte straordinaria:
1) riduzione del capitale sociale sino al limite legale per perdite e aumento del capitale sociale, a pagamento, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2024 per un totale complessivo di 200 milioni di euro;
2) proposta di raggruppamento azionario.
Parla Ferrero: «Assumo la presidenza dell’Assemblea ai sensi dell’articolo 12.
L’assemblea si svolge in un’unica convocazione, avremo una parte ordinaria che riguarda il bilancio e una parte straordinaria che riguarda l’aumento di capitale.
Per la parte ordinaria abbiamo al primo punto l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2023, al punto due la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti. Al terzo punto integrazione del collegio sindacale.
Abbiamo poi la parte straordinaria che prevede la riduzione del capitale sociale sino al limite legale per perdite e aumento del capitale sociale, a pagamento, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2024 per un totale complessivo di 200 milioni di euro e al punto due proposta di raggruppamento azionario.
Sono presenti o rappresentati 249 azionisti. Una volta che abbiamo verificato la presenza degli Azionisti, delibero l’apertura dell’Assemblea».

Indice

Approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2023

Parla Ferrero: «Nel 2022/23 abbiamo avuto procedimenti sportivi che ci hanno visti impegnati sulle così dette plusvalenze incrociate e manovra stipendi. Il primo si è concluso il 23 maggio 2023, con una penalizzazione di 10 punti in classifica alla squadra già scontati nel precedente campionato. Il secondo procedimento è stato chiuso con l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 700mila euro, una sorta di patteggiamento. Terminano qui i procedimenti intentati dalla Procura federale alla Juventus. Poi abbiamo avuto, per le medesime ragioni, procedimenti sportivi che si basavano sul concetto di assenza di lealtà, correttezza, a livello di Uefa. I motivi sono le plusvalenze incrociate, la manovra stipendi, con il procedimento chiuso a luglio 2023 con la Juve esclusa dalla coppa a cui doveva partecipare a livello Uefa. Da pagare inoltre un contributo economico di 10 milioni in tre tranches. Questo chiude il procedimento a livello Uefa. Con questi due italiani prima, e questo europeo, i procedimenti nei confronti della Juve sono stati chiusi. Poi esiste un processo penale pendente, ossia l’indagine da cui sono scaturite tutte, la Corte penale ha dichiarato incompetente la sede di Torino e spostato a Roma. Al momento non abbiamo alcun aggiornamento su questo. Poi abbiamo due procedimenti Consob: ha chiesto alla Juventus di pubblicare i cosiddetti pro-forma, di come sarebbero stati i bilanci sulla base delle indicazioni fornite dalla Consob, che non condivide le opinioni della società. Ci ha chiesto di far vedere al pubblico, agli azionisti, quali sarebbero stati gli effetti. I pro-forma che riguardano i bilanci precedenti sono stati pubblicati e abbiamo fatto dei comunicati stampa, abbiamo ripreso questi pro-forma, dando massima informativa agli azionisti, al mercato, a tutto quanto, sugli effetti se avessimo seguito le loro indicazioni. Sempre tre aspetti: le plusvalenze, la manovra stipendi, e le recompre sui giocatori venduti. Abbiamo sempre sostenuto diverse opinioni sull’applicazioni di questi principi. Sul bilancio che noi oggi andiamo ad approvare, l’impatto che non deriva dal passato ma nell’anno del bilancio è minimo. L’operazione Dragusin-Cambiaso porta ad una plusvalenze di 2.5 milioni di euro, a fronte di quella che è stata una doppia compravendita a cui la Juve ha dato una contropartita da 3.5 milioni. Il resto sono cose avvenute nel passato ma si trascinano nel futuro e prima che si esauriscano gli effetti di ciò ci vorranno un paio d’anni».

Parla Scanavino«La stagione sportiva si è conclusa con la terza posizione sul campo, poi retrocessa in 7^ posizione. Ottimi risultati dalla Next Gen, che ha fatto un’ottima stagione e raggiunta la finale di Coppa Italia. Ci tengo a sottolineare la valenza di questo progetto. Ci sono, anche quest’anno, giocatori della Next Gen presenti nella rosa della Prima squadra di Allegri. Oltre a Miretti, Fagioli e Iling, si sono aggiunti Yildiz, Huijsen e Nonge, che hanno un grande potenziale. Le Women hanno vinto la finale di Coppa Italia, contribuendo ad aumentare il numero di trofei. Portano il nostro club ad una dimensione moderna e contemporanea. La campagna trasferimenti 22/23 è stata all’insegna dell’equilibrio finanziario, mantenendo una competitività della rosa. Se vogliamo indicare le operazioni significative, abbiamo visto l’ingresso di Bremer, Kostic, Milik, Cambiaso, il cui costo è stato recuperato attraverso la cessione di De Ligt e Kulusevski. Il conto economico evidenzia una crescita dei ricavi di 64 milioni e di un abbassamento dei costi di 41 milioni. Nella stagione 22/23 c’è stato un impatto sui diritti tv minore rispetto agli anni precedenti. C’è un risparmio significativo: 40 milioni derivano dal personale tesserato e dagli oneri annessi. L’indebitamento finanziario è salito a 187 milioni. Nel mercato 23/24 c’è stato l’ingresso di Weah che ha talento e potenzialità e in uscita l’operazione più significativa è stata Zakaria. Sono stati fatti rinnovi importanti come Danilo e Rabiot. C’è stato poi l’ingresso di Giuntoli, la cui storia di successo e curriculum parlano da soli, basti ricordare le imprese col Carpi e col Napoli. Giuntoli è stato nominato Football Director, coadiuvato da Giovanni Manna per la gestione della parte sportiva della Prima squadra. Abbiamo avuto un ottimo risultato nella campagna abbonamenti, per un totale di oltre 17 mila. Abbiamo lanciato un’altra campagna abbonamenti per il girone di ritorno che sta dando buoni risultati e chiuderà il 31 dicembre».

Prende la parola Stefano Cerrato, Chief Financial Officer & Investor Relator che illustra la situazione bilancio.

Prende la parola Roberto Spada, Presidente del Collegio Sindacale, che informa come l’Azionista Bava ha presentato 3 denunce. La risposta del Collegio Sindacale«Tenuto conto dei fatti denunciati dall’Azionista Bava, non sono state rilevate omissioni, irregolarità, da segnalare alle Autorità».

Iniziano le domande degli Azionisti.

Terminate dopo circa 1 ora e mezza le domande degli Azionisti. Ora il CdA prepara le risposte, che arriveranno dopo 5 minuti di pausa.

Prende la parola Ferrero in risposta alle domande degli Azionisti.

CRITICA SULL’ARRENDEVOLEZZA DEL CDA

 «Voi dovete fare le critiche e noi dobbiamo accettarle, per poi fare tesoro dei vostri suggerimenti. È giusto avere una dialettica anche, tra Consiglio e Azionisti. All’atto della nomina nostra, eravamo in questa aula, avevamo detto e ho detto che avrei cercato di difendere la società in tutte le sedi, con rigore e pacatezza. Parlavo di sedi competenti. Quando ho parlato anche della storia gloriosa di questa società, degli ultimi 100 anni, ho ricordato anche i precedenti presidenti e gli ultimi Scudetti vinti. Massimo rispetto ai presidenti precedenti. A me è sempre stato insegnato che le sentenze si rispettano. Qualche giorno dopo essere eletto presidente mi hanno informato che c’era un processo a Milano, ho deciso di partecipare anche io. Esco da lì con meno 15 punti, sostanzialmente fuori da qualunque zona coppe. Quello era un Tribunale sportivo, del quale ho accettato giocando a calcio. Ho detto ‘Certo che ci difendiamo’, ma nelle sedi competenti, ossia di fronte al Collegio di Garanzia del CONI. Assoldo i migliori avvocati e vado avanti, combattiamo, e arriviamo al -10. Questo consente di entrare in zona Uefa. I processi si esauriscono, ma c’è un grado ultimo perché i processi possono andare avanti. Arrivati all’ultimo grado ci siamo fermati, abbiamo rispettato le sentenze. Secondo giro, gli stipendi. Forti dell’esperienza precedente abbiamo patteggiato. Potete dirmi che mi sono calato le braghe, ma ho pagato 700mila euro. Capitolo Uefa: qual è il danno? Non potevamo stare fuori 2 o 3 anni fuori da queste competizioni. Con la sorta di patteggiamento, ci siamo adeguati a quanto deciso dall’Uefa, rinunciando alla Conference League. Questo è quello che io ho inteso difendermi nelle sedi competenti, rispettando gli organi di giustizia. Lo abbiamo fatto con serietà. Il risultato è che oggi la squadra c’è, gioca, è seconda, si gioca una prossima partita straordinaria. Il prossimo anno torneremo a giocare le coppe e torneremo a scrivere la straordinaria storia di questa squadra. Se ho sbagliato lo vedremo poi».

AMMINISTRAZIONI PRECEDENTI – «Indipendentemente da quello che riguarda i bilanci e tutti, abbiamo sempre ritenuto in tutte le sedi, e anche nei confronti avuti di comunicati stampa e quant’altro, ritenuto che i nostri bilanci siano stati fatti correttamente».

SUPERLEGA

«Noi abbiamo espresso le nostre posizioni nei comunicati stampa. La Juve è uscita dal progetto Superlega: era un contratto da un certo numero di squadre. Poco dopo averlo firmato, l’80% uscì da questo contratto, l’Inter non è mai entrata e rimasero tre squadre. La Juve ha semplicemente fatto quello che han fatto le altre squadre, mandando una richiesta per recedere il contratto. Questo è il progetto Superlega. Il 21 dicembre ci sarà la sentenza, e la Juventus prenderà atto delle decisioni della massima Corte Europeo e, dopo un attento esame di questa sentenza, vedremo quali saranno gli effetti. Li valuteremo assieme a tutti gli altri Player della famiglia del calcio europeo».

MOGGI E GIRAUDO – «Quei procedimenti riguardano le loro posizioni e si rifanno ai fatti del 2006. La società ha difeso la propria posizione e potrà valutare gli impatti dei giudizi solo quando saranno conclusi».

CHINE‘ – «Il Procuratore avvia le indagini, la società ha costantemente interloquito con lui, rappresentando a questo organo le proprie ragioni. Abbiamo avuto un rapporto con la Federazione e col suo Procuratore di interlocuzione costante. Possiamo rispettare le autorità e dialogare con loro come stiamo facendo».

INIZIATIVE POST PROCEDIMENTI PENALI – «Le valuteremo. Il processo penale è tornato alla fase antecedente, di rinvii a giudizio, e pende al Tribunale di Roma. Siamo attese delle decisioni che prenderanno».

POGBA E FAGIOLI – «Siamo ovviamente dispiaciuti, molto dispiaciuti, come consiglio e come singoli, e come società intera per quello che è successo ai nostri calciatori Pogba e Fagioli. Su Fagioli confermiamo quanto abbiamo già comunicato, lo supportiamo nel percorso terapeutico, fornendogli supporto che merita. Il rinnovo di contratto va in questa direzione. Su Pogba rimaniamo in attesa, c’è questo processo che dovrebbe partire per doping. Siamo in attesa, non abbiamo novità ma aspettiamo gli sviluppi».

DELISTING – «Non rientra tra le operazioni che le società può fare. Non risulta che la priorità abbia preso questa decisione. Non abbiamo notizie di delisting in corso. Se dovessero essere immaginate, ci sono delle norme e verranno comunicate». 

Parla Scanavino

GIOVANI – «Sono al centro della strategia della Juventus. Sia dal punto di vista sportivo, ma anche come tifosi. Juventus non è solo la prima squadra come tifosi in Italia, ma anche come tifosi giovani in Italia. I dati più sorprendenti arrivano lato social a livello globale. Abbiamo lanciato iniziative per i giovani, distribuite in maniera quotidiana sulle piattaforme Instagram, TikTok, Twitch. Secondo gli ultimi risultati, siamo il quinto brand globale per attrazione dei giovani con 25 milioni di follower. Vogliamo essere presenti nelle modalità corrette, sugli strumenti che i giovani usano oggi. Dobbiamo essere capaci di darglieli nei modi corretti, altrimenti la strategia di comunicazione non ha successo. Non è importante l’approccio digital, ma anche quello fisico, coinvolgendoli ad esempio allo stadio».

CAMPAGNA ABBONAMENTI – «I risultati sono in linea con il budget, con gli obiettivi prefissati. Già da diverse partite lo Stadium è sold out, quindi il tema della disaffezione dei tifosi in questo momento non è così grave. La nuova campagna è volta a garantire posti allo stadio ai tifosi che vorranno essere presenti nel girone di ritorno. Abbiamo già superato oltre un migliaio di abbonati e avremo ancora tempo a dicembre per incrementarlo».

STADIO PER WOMEN E NEXT GEN – «Stiamo valutando diversi scenari del futuro. Il nuovo stadio di Biella per le Women sembra funzionare molto bene, siamo stati recentemente a vedere la partita Juventus-Roma. Hanno accolto la squadra con entusiasmo. In futuro non escludo possa essere presa in considerazione di fare uno stadio ad hoc».

SPONSOR JEEP – «È in scadenza a fine stagione e siamo da tempo in trattativa con diversi brand per la stagione successiva. Per un periodo di più stagioni legate alla sponsorizzazione di maglia».

2 minuti di contro-risposte a testa, ora, per gli Azionisti.

Chiude Ferrero«Ho operato nel rispetto delle normative regolamentari. Noi di professionisti ne abbiamo interpellati, ne abbiamo tantissimi che collaborano con noi. Abbiamo anche una società di revisione e tanti consulenti. Abbiamo ritenuto che la società, anche in passato, abbia operato nel rispetto».

Approvato il bilancio e la copertura dagli azionisti al 30 giugno 2023 con perdite di 123.294.244,97 euro al 99%. Contrari 0,31%, astenuti 0,003%. Non votanti 0,004%.


2. Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

Iniziano le domande degli Azionisti.

Risponde Ferrero sui rapporti con la stampa«Ringrazio e apprezzo il commento sulla nostra relazione sulla remunerazione. Poi la domanda riguardava i rapporti con la stampa. Esiste la libertà di stampa, è difficile da credere (ride ndr), ma Repubblica e La Stampa sono liberi e indipendenti. Noi crediamo nella liberta di stampa. Esiste la libertà di stampa, credeteci, perché voi ne avete prove dato che quando c’è da attaccare la Juventus quei giornali sono sempre in prima fila».

Arrivano le contro-risposte degli Azionisti. Durata 2 minuti a testa.

Approvata la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti. Dati favorevoli 99,3%, contrari 0,15%, astenuti 0,012%, non votanti 0,0003%.


3. Integrazione del collegio sindacale

Iniziano le domande degli Azionisti. 5 minuti a testa.

Solo un intervento, nessuna contro-risposta.

Approvata l’integrazione del collegio sindacale. Dati favorevoli 99,98%, contrari 0,00055%, astenuti 0,013%.


Parte straordinaria

Assume la presidenza Gianluca Ferrero.

1. Riduzione del capitale sociale sino al limite legale per perdite e aumento del capitale sociale, a pagamento, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2024 per un totale complessivo di 200 milioni di euro

Roberto Spada, Presidente del Collegio Sindacale: «Noi come Collegio esprimiamo parere favorevole per l’aumento di capitale».

Iniziano le domande degli Azionisti. 5 minuti a testa.

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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“Fratelli d’Italia per sempre”: l’addio di Baggio a Schillaci

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Totò Schillaci ci ha lasciato stamattina a soli 59 anni: lui e Baggio ci fecero vivere Notti Magiche ai Mondiali italiani del 1990.

Roberto Baggio, attraverso un toccante messaggio su Instagram ha voluto salutare l’amico Schillaci, vinto da un male incurabile. I due attaccanti nel 1990 fecero vivere un’estate indimenticabile a milioni di italiani a suon di gol ed emozioni.

Baggio e Schillaci condivisero anche un paio di stagioni con la maglia della Juventus.

Queste le parole dell’ex Pallone d’Oro:

“Ciao mio caro amico, anche stavolta hai voluto sorprendermi.

Rimarranno per sempre impresse nel mio cuore le notti magiche di ITALIA 90 vissute insieme.

Fratelli d’Italia per sempre”

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Roma, l’esonero di De Rossi scatena i tifosi | A Trigoria adesivi contro Friedkin

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La sponda giallorossa di Roma è nel caos dopo l’esonero a sorpresa dell’allenatore e bandiera Daniele De Rossi. La reazione dei tifosi non si è fatta attendere

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Roma, esonero shock per De Rossi

Come un fulmine a ciel sereno, l’esonero di Daniele De Rossi si è abbattuto inesorabile lasciando un’aria di inquietudine nell’ambiente giallorosso. Il successore, Ivan Juric, dovrebbe già dirigere il prossimo allenamento pomeridiano. Il suo compito? Rimettere in carreggiata una stagione che non è partita come ci si aspettava, dopo i risultati del 2023/24 portati a casa da “Capitan futuro”.

Roma, i Friedkin

Rome, Italy 20.01.2024: Dan e Ryan Friedkin sitting in the stands watching the Italian Serie A TIM 2023-2024 football match AS Roma vs Hellas Verona at Olympic Stadium in Rome.

La contestazione dei tifosi della Roma

Tra lo stupore di una decisione drastica e inaspettata e la delusione per il nome del nuovo tecnico, non sono tardate ad arrivare le lamentele, social e non, dei tifosi giallorossi. Chi prepara le proteste fuori da Trigoria, chi scrive di essere pronto a fare la rivoluzione. Insomma, da che parte sta il tifo romanista pare ben chiaro.

E quell’adesivo sul muro…

Intanto, sulle pareti del Centro Sportivo Fulvio Bernardini sono spuntati i primi adesivi, molto chiari e che non le mandano certo a dire, che recitano: “Yankee go home”.

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Milan, da una dirigenza inesperta a un allenatore mediocre: ora si salvi chi può | L’editoriale di Mauro Vigna

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Milan

Milan, storia di un disastro annunciato? Probabilmente no, ma ora le acque sono ben mosse e chi comanda la nave non ha bene idea di come portarla in porto.

Si salvi chi può, un titolo probabilmente forte, ma che spiega il momento del Milan attuale. Ossia una squadra senza cuore né leader in campo, raffazzonata e tenuta su da un allenatore che ha totalmente smarrito la strada, se mai l’avesse avuta.

Ma partiamo dalla dirigenza, vera e propria imputata. Un quadro di comando del tutto inesperto tenuto su da Zlatan Ibrahimovic il quale si professa Dio, dice di essere il boss e comandare tutto, ma che di fatto una proposta aveva avanzato, Antonio Conte, subito bocciato. Braccio destro Geoffrey Moncada, uno che non appare nemmeno nelle interviste e che di fatto è un buon talent scout, nulla di più. Fino ad arrivare alle più altre sfere Furlani Cardinale che di calcio ne capiscono poco, forse niente. Almeno l’AD ha l’attenuante di essere milanista, ma non basta.

Tutta questa macedonia di incompetenza ha partorito la scelta di Paulo Fonseca, un allenatore mediocre, aziendalista e che costa poco. Caratteristiche perfette per allenare il Milan di Redbird, non per un Milan che deve provare a vincere il campionato e arrivare lontano in Champions League. Un allenatore che fin da subito ha dimostrato di capirci nulla, con conferenze stampa imbarazzanti e scelte tecniche la cui spiegazione sfugge a molti.

Solo nella serata di ieri, nel post disastro contro il Liverpool, rispondendo alla domanda di Zvonimir Boban è riuscito a dire che Loftus Cheek non lo vede come numero 10, ma lo vede come numero 8 o numero 10. Capite bene che la confusione ce l’ha anche in testa, non solo in campo.

Eppure l’aiuto da casa sta arrivando praticamente ogni giorno. Persino i sassi gli stanno indicando la strada, quella del 4-3-3. Ma lui nulla. In una organico praticamente composto da tutte mezze ali, predilige il 4-2-3-1, segno di coerenza, per carità, ma a tutto c’è un limite.

Tornando a bomba, la colpa la imputo alla società, Fonseca non è altro che un capro espiatorio che alla fine pagherà per tutti. Mi auguro solamente che non arrivi un Edin Terzic qualsiasi, come qualcuno scrive, ma che sappiamo mettere mano alla guida tecnica con un allenatore italiano. Caldeggio per Massimiliano Allegri con il quale vi sono contatti, ma mi andrebbe benissimo anche Maurizio Sarri. Tanto, gira che rigira, ditemi un allenatore estero che ha vinto in Italia. Qualcuno c’è, ma si conta sulle dita di una mano.

La verità è che nessuno si può improvvisare dirigente se prima non ha fatto la doverosa gavetta. Lo stesso Ibrahimovic, enorme giocatore, non può pensare di fare il dirigente, peraltro spesso in vacanza. E se non in vacanza, sui social. Altrimenti vorrebbe dire che tutte le altre squadre di Serie A hanno capito nulla. E a onor del vero, chi ci sta capendo poco è invece tutto il mondo Milan. Questa si chiama presunzione. E ad oggi la dirigenza rossonera è la massima espressione della presunzione.

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