La bufera che ha colpito negli ultimi giorni il calcio italiano, con il caso calcio scommesse, ha visto coinvolte alcune società come la Juventus.
La Juventus, da quanto si evince dalle dichiarazioni di Fabrizio Corona, era a conoscenza da Agosto della situazione che stava coinvolgendo il suo tesserato, Nicolò Fagioli.
Il centrocampista classe 2001 si è autodenunciato alle forze dell’ordine con il reato di aver scommesso, anche migliaia di euro, su partite, ma niente a che vedere con la società con cui ha un contratto.
Le accuse dell’ex paparazzo ai microfoni di Sportitalia, nella trasmissione di ieri sera, sono contraddittorie.
In quanto, secondo Corona, i bianconeri avevano escluso Fagioli dalla tournèe americana proprio per il caso scommesse.
In realtà, se la Juventus avesse scoperto solo ad Agosto di questo coinvolgimento di un suo tesserato, non c’erano i tempi tecnici per escluderlo, essendo tornati dagli Stati Uniti il 2 agosto.
Quindi il calciatore non era insieme ai compagni, per recuperare alla Continassa il brutto infortunio alla clavicola che aveva subito durante la semifinale di Europa League contro il Siviglia.
Secondo l’Art. 24 comma 4.
“Se, per la violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2, viene accertata la responsabilità diretta della società ai sensi dell’art. 6, comma 1, il fatto è punito con l’applicazione, anche congiuntamente in relazione alle circostanze e alla gravità del fatto, delle sanzioni di cui all’art. 8, comma 1, lettere g), h), i), l).”.
L’art. 8 comma 1, lettere dalla g) alla l), è stato spiegato mesi fa durante le indagini sugli stipendi e plusvalenze.
Prevede certamente penalizzazioni SIGNIFICATIVE, da penalizzazioni in punti fino a retrocessione, esclusione dal campionato e revoca titoli
L’art. 24 comma 4, però, si concentra sulla responsabilità diretta della società, che stabilisce che “La società risponde direttamente dell’operato di chi la rappresenta ai sensi delle norme federali” (Art. 6 comma 1).
La giustizia sportiva agisce e deve agire secondo una proporzione ed una logica: sono possibili varie sanzioni proprio in virtù di vari livelli di gravità delle violazioni. Non è che si retrocede così.
Il club ha cercato di fornire un supporto psicologico e professionale al ragazzo; cercando di comprendere il problema e si è certamente avvalso di consulenza opportuna.
In tempi brevi c’è stata la denuncia alla procura, come evidente atteggiamento trasparente e collaborativo, al fine di agire in maniera cristallina.
La Juventus non rischia assolutamente nulla. Come le altre società, se un tesserato ha sbagliato, pagherà con sanzioni pecuniari o squalifiche sul campo, ma naturalmente in questi casi i club sono estranei ai fatti.
L’ex Cremonese in questo momento non è sospeso e si allena regolarmente con la squadra ed è a disposizione di Max Allegri per la delicata trasferta di San Siro contro il Milan, anche se difficilmente verrà utilizzato.
Questa inchiesta dovrebbe avere un suo epilogo entro fine mese.
Solo allora conosceremo la verità e quali sanzioni verranno applicati ai calciatori coinvolti in questa brutta storia.
Aggiornato al 13/10/2023 10:25
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