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Juventus-Inter: quanti ex nel Derby d’Italia?
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Si avvicina il giorno del big-match dell’Allianz Stadium. Juventus–Inter è il Derby d’Italia e nella partita ci sono sempre stati un po’ di ex in campo
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Una delle immagini simbolo della sfida. Il gol del 2-3 di Gonzalo Higuain a San Siro
Il match più sentito da entrambe le tifoserie si sta avvicinando.
Andiamo a conoscere gli ex della sfida di domenica sera.
JUAN CUADRADO
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Juan Cuadrado
Partiamo dall’ex più recente. 314 volte abbiamo presenze con la maglia della Juventus, vincendo 11 trofei, 26 volte gol, con il suo ballo inconfondibile, 59 assist che hanno portato alla rete i compagni di squadra.
Autore di gol indimenticabili, fra cui alcuni proprio alla sua attuale squadra. Quella sassata imprendibile del 2017, oppure per venire a tempi più recenti la sua rete nell’aprile 2023.
ARTURO VIDAL
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Arturo Vidal
Ha giocato in entrambi i club, ha segnato con tutte e due le squadre negli scontri diretti.
Ma il legame del cileno con la gente bianconera é fortissimo e lui non ha mai nascosto un sentimento di appartenenza verso chi ne ha fatto apprezzare le doti in Italia.
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Fabio Cannavaro
FABIO CANNAVARO
L’esultanza in un Juventus–Inter vinto da parte di un ex. Ma a Milano Fabio Cannavaro ha vissuto un periodo non facile, rinascendo poi a Torino.
Fino a diventare il leader della Nazionale che a Berlino si è laureata campione del mondo.
EDGAR DAVIDS
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Edgar Davids
Un’incursione di Edgar Davids in Juventus–Inter del 2001-02, la stagione nella quale si vive uno dei momenti più alti del duello fra le due squadre, culminato nel sorpasso del 5 maggio.
L’olandese è uno dei trascinatori bianconeri dal 1997 al 2004. Il passaggio all’Inter non è diretto perché c’è di mezzo un’esperienza nel Barcellona.
Un Derby d’Italia, che solo guardando al passato, mette i brividi.
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Napoli: Billing,15° marcatore diverso
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Napoli-Billing: Contro l’Inter, la squadra partenopea è diventata terza in classifica grazie al 15esimo marcatore diverso a rete in serie A. I dettagli:
Se da una parte gli incroci tra Milano e Roma sono costati cari alle squadre capitoline in Coppa Italia (nonostante abbiano avuto un ruolo fondamentale nella classifica dei diversi marcatori a segno), per il Napoli sono stati ancora più decisivi.
Infatti, Roma e Inter, le uniche squadre che precedono il Napoli a 15 ,in questa speciale classifica, con rispettivamente 19 e 18 diversi marcatori in gol, hanno affrontato più incontri (forti della loro presenza nelle varie coppe, nazionali e non), rendendo più complicato e lungo il percorso di recupero tra un impegno e l’altro a causa del maggior numero di partite disputate. Tuttavia, hanno anche avuto maggiori opportunità per creare e affinare meccanismi di gioco che poi si sono rivelati determinanti soprattutto in zona goal.
Il Napoli non ha potuto godere di questo privilegio, essendo stata impegnata prevalentemente in campionato (dopo la prematura uscita contro la Lazio) lasciando così nelle mani della sola Serie A la possibilità do creare intesa tra i vari elementi della rosa.
Cosa significa questo per il Napoli:
Se questo preludio potesse sembrare vagamente preannunciatore di un fallimento, così non è assolutamente, proprio perché il Napoli fino ad ora è riuscito benissimo a condurre il proprio cammino, dimostrando solidità e una crescita costante da parte di tutti i giocatori presenti in rosa. A dimostrazione di ciò esiste un dato che, forse più di tutti, riesce a inquadrare al meglio la situazione all’interno della rosa del Napoli: la varietà di diversi marcatori che hanno contribuito al bottino di gol fin qui della squadra partenopea.
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Stanislav Lobotka da indicazioni ai compagni ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Questa statistica riflette inoltre quanto oculatamente sia stata costruita la squadra del Napoli, che non ha bisogno di un bomber che catalizzi ogni occasione da gol, ma lascia questo compito a chiunque sia presente in campo, dimostrando così una grande capacità collettiva e una distribuzione equilibrata delle responsabilità offensive.
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Grand Tour Italia celebra la vittoria azzurra ai Mondiali del 1982
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In un evento che si terrà il prossimo 14 marzo, Grand Tour Italia celebrerà il trionfo azzurro ai Mondiali dell’82. Il comunicato stampa.
Di seguito il comunicato stampa dell’evento, che riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Grand Tour Italia, a Bologna, celebra uno dei momenti più iconici della storia del calcio italiano con una serata imperdibile dedicata alla vittoria della Nazionale ai Mondiali 1982.
Venerdì 14 marzo, a partire dalle ore 18.30, il Parco ospiterà la proiezione del film documentario Italia 1982 – Una storia azzurra, seguita da un incontro esclusivo con due dei protagonisti di quell’impresa: Marco Tardelli e Fulvio Collovati.
Con la presenza di Oscar Farinetti, a moderare la conversazione sarà il giornalista sportivo Gigi Garanzini, che guiderà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso ricordi, aneddoti e testimonianze dirette di quell’avventura che ha fatto sognare un’intera nazione.
Il documentario Italia 1982 – Una storia azzurra
Prodotto da Simona Ercolani, fondatrice di Stand By Me e Vision Distribution in collaborazione con Sky, Italia 1982 – Una storia azzurra, con la regia di Coralla Ciccolini e la direzione artistica di Beppe Tufarulo, è distribuito da Vision Distribution.
Il documentario ripercorre la cavalcata della Nazionale azzurra di Enzo Bearzot, soffermandosi sulle difficoltà iniziali, sulla determinazione dei giocatori e sul trionfo finale che ha unito l’Italia intera.
Attraverso immagini di repertorio inedite e interviste ai protagonisti, il film offre uno sguardo esclusivo su un torneo che ha segnato la storia dello sport e del Paese. Un cammino fatto di ostacoli e rivincite, che ha avuto il suo culmine con il 3-1 della finale dell’11 luglio e l’urlo liberatorio di Tardelli, entrato nella memoria collettiva del Paese.
Ma il documentario non è solo il racconto di una vittoria sportiva: attraverso una rigorosa ricerca di materiali d’archivio, ricostruisce il contesto storico e sociale di quell’anno, con un’Italia in crisi, segnata dal terrorismo, dalla disoccupazione e da un forte senso di incertezza. È in questo scenario che il successo della Nazionale diventa un simbolo di riscatto per un intero Paese.
L’evento del 14 marzo a Grand Tour Italia sarà un’opportunità unica per rivivere le emozioni di quell’epoca e per ascoltare direttamente dalla voce di Marco Tardelli e Fulvio Collovati i retroscena di quel successo. Al termine della proiezione, verso le ore 19.30, i due campioni dell’82 si intratterranno con il pubblico, rispondendo alle domande e condividendo aneddoti legati a quella straordinaria avventura calcistica.
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti e con registrazione raccomandata a questo link.
Su Grand Tour Italia
Grand Tour Italia è un Parco esperienziale di 50.000 mq che celebra la biodiversità culturale e gastronomica delle 20 regioni italiane. Attraverso osterie regionali, aree didattiche, eventi e attività, il Parco offre un’immersione completa nella tradizione e nell’eccellenza del nostro Paese.
È aperto dal giovedì alla domenica. Per chi viene a Grand Tour Italia è a disposizione un servizio navetta gratuito il sabato e la domenica fino a esaurimento posti. Per gli orari di apertura e della navetta, le informazioni e dettagli sulle singole esperienze, corsi ed eventi visitare il sito web e i canali social Facebook e Instagram @grandtouritalia.ita.
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Cesena, a breve una cerimonia dedicata: tutti i dettagli
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Don Filippo Cappelli, parroco di Badia-Budrio, sfida le convenzioni organizzando una messa dedicata al Cesena e scoprendo il Santo patrono dei calciatori.
Un’inedita connessione tra sacro e profano per avvicinare le persone alla religione attraverso la passione per il calcio. E’ l’ultima trovata di Don Filippo Cappelli, che ha organizzato una cerimonia per la squadra romagnola.
Il calcio come strumento di evangelizzazione
Don Filippo Cappelli, parroco di Badia-Budrio, piccole frazioni romagnole ai piedi del comune di Longiano, vicino Cesena, ha deciso di unire la passione per il calcio con la propria missione religiosa. “Domenica 23 febbraio, nella mia parrocchia, abbiamo organizzato una funzione dedicata al nostro amore sfrenato per il Cesena F.C. e a suffragio dei suoi protagonisti”, racconta don Filippo.
L’idea nasce dalla sua personale convinzione che vita spirituale e vita terrena possano e debbano convivere: “È una questione di emozioni: vita spirituale e vita terrena viaggiano assieme. Sono forma e sostanza della stessa materia: l’uomo”.
Il Cesena F.C. e la religione: una connessione storica
La connessione tra il Cesena F.C. e la religione non è una novità. Infatti, nelle vetrate del Duomo San Giovanni Battista di Cesena è raffigurato Walter Schachner, ex attaccante austriaco del Cesena e idolo dei tifosi negli anni ’80. “La guardavo e la ritenevo familiare; poi spostando lo sguardo leggermente sotto quella faccia, ai piedi del San Giovanni predicante e poco distante dalla rappresentazione del suo martirio, individuavo un pallone e degli scarpini da calcio”, racconta don Filippo.
Il Santo patrono dei calciatori
Ma la scoperta più sorprendente è quella del Santo patrono dei calciatori, San Luigi Scrosoppi, nato a Udine nel 1804 e proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 2001. “Nell’organizzare la funzione religiosa don Paolo Foschi ha cercato fra testi sacri e documenti ufficiali se esistesse un Santo Protettore dei calciatori”, racconta don Filippo. E così è stato: “Abbiamo già avanzato la nostra proposta: tenere una messa ufficiale sul prato dello stadio Dino Manuzzi prima dell’inizio di una partita del Cesena. Per noi sarebbe una soddisfazione enorme”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio.
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