La Juventus presenterà, il 16 luglio, la nuova divisa 2024/25: non ci sarà, però, lo sponsor dopo la fine del rapporto con Jeep durato 12 anni.
La Juventus, il prossimo 16 luglio, presenterà le nuove maglie per la stagione 2024/2025 senza lo sponsor. Ma, per la prima volta, non ci sarà alcuna partnership sulla divisa del club bianconero.
Dopo la fine del rapporto che legava la Vecchia Signora a Jeep (conclusosi il 30 giugno dopo 12 anni) il club bianconero è alla ricerca di nuove opportunità.
Nelle ultime settimane, la Juventusha valutato alcune proposte, tra cui offerte provenienti dal mercato saudita ma non ritenendole valide e sufficienti da siglare un accordo.
Indice
La data della presentazione
Come detto pocanzi, la Juventus presenterà ufficialmente le nuove maglie (targate 2024/2025, ma senza sponsor) il prossimo 16 luglio.
L’assenza di sponsor
Il Club bianconero non ha, momentaneamente, lo sponsor sulla maglia poiché non ha firmato un nuovo contratto di sponsorizzazione dopo la fine del rapporto con Jeep.
La Juventus, per la prima volta dopo 12 anni, dovrà cercare uno sponsor tra investitori non correlati al Club. Da sottolineare, infatti, che FCA Italy S.p.A. era soggetta al controllo da parte di EXOR N.V.
Sponsor aggiunto dopo la presentazione: si può?
Il regolamento prevede la possibilità di modificare le maglie inserendo, all’interno, un nuovo sponsor in qualsiasi momento.
Francesco Calvo, Managing Director Revenue, continuerà la ricerca anche nelle prossime settimane.
Le nuove Partnership
Come riportato nelle scorse settimane, la Juventusha annunciato due nuove collaborazioni.
Il 24 giugno è stata annunciata una collaborazione di 11 anni con Fanatics, piattaforma digitale leader nel settore dello sport che ha ottenuto la Master Licensee per occuparsi della gestione del merchandising bianconero.
Successivamente, il club bianconero ha comunicato di aver rinnovato per altri due anni la collaborazione con Cygames che resterà “back partner” portando a 8 le stagioni complessive.
Per la rubrica Oltre il calcio vi raccontiamo ciò che è successo a Roberto Firmino, punta centrale dell’Al-Ahli che ha deciso di cambiare radicalmente vita.
È proprio il caso di dirlo: l’attaccante brasiliano Roberto Firmino ha capito qual è la sua missione nella vita. E non ha a che fare con il calcio.
O meglio: Firmino non sta dicendo addio al calcio, non ancora. Ma ha dato una svolta alla propria vita spirituale decidendo di intraprendere una strada inconsueta: ha deciso di diventare pastore evangelico.
Il giocatore, 32 anni, resta comunque vincolato all’Al-Ahli, il club arabo che l’ha acquistato dal Liverpool la scorsa estate. Nella sua carriera di giocatore, fino ad oggi, ha preso parte a 587 partite, segnato 177 gol e realizzato 118 assist.
La svolta spirituale di Roberto Firmino
Evidentemente il mondo del pallone non gli bastava. Nel suo percorso è accompagnato dalla moglie Larissa Pereira, che ha presenziato con lui alla cerimonia che lo ha consacrato pastore evangelico lo scorso 30 giugno.
Stando a quanto riportato da Globo, la cerimonia si è svolta nella Chiesa Manah di Maceió, la città brasiliana in cui è nato.
Il giocatore ha condiviso il momento sui propri social, momento culminante di un percorso iniziato ufficialmente nel 2020, quando fu battezzato dal connazionale Alisson in una piscina, come previsto dal credo evangelico.
Questo il messaggio affidato da Firmino ai social: “Fin dal nostro primo incontro con Cristo, un desiderio ha bruciato nei nostri cuori. Vogliamo che le persone sentano questo amore che ci ha raggiunto. Ora abbiamo un altro desiderio e una responsabilità: diventare pastori per conto di Dio”.
Tuttavia, per lui, la carriera calcistica all’Al-Ahli sembra destinata a continuare. Almeno per ora.
L’ex calciatore di Milan e Roma Cafu, ha parlato ai microfoni de ‘Il Messaggero’, facendo il punto su alcune tematiche legate al Club rossonero e non solo.
Le parole di Cafù
Di seguito le parole dell’ex calciatore brasiliano di Milane RomaCafù, rilasciate ai microfoni de Il Messaggero, relative a diverse tematiche legate al Club rossonero e non solo:
“Grandi cambiamenti in casa Milan? Sì, perché nel giugno 2023 è andato via PaoloMaldini.
Prima di lui era già andato via Boban. Ora devono lavorare e cercare di capire come riportare il Milan ai livelli di un tempo.
Una squadra che faceva paura a tutte. Ibrahimovic? Zlatan è stato un grandissimo giocatore e ora in questo ruolo può far bene.
Cosa manca? Mancano Dida, Cafù, Nesta, Maldini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Shevchenko, Inzaghi. Dai, ora si scherza, ma è per dire che mancano quel tipo di giocatori.
E forse al Milanmancano calciatori con esperienza, che si acquisisce giocando la Champions e le Coppe Europee”.
Chiosa finale sul tema delicato ed importante del razzismo:
“Io non ho mai avuto problemi ma alcuni miei amici sì.
L’iniziativa dà potere agli individui e ci ricorda che apparteniamo tutti alla stessa squadra: la razza umana. Questo è il nostro obiettivo”.
Milan, stiamo assistendo a un rally di mercato per arrivare al forte attaccante olandese. Il nome di Morata in questi ultimi giorni sembra un po’ confondere le idee dei tifosi rossoneri. Facciamo qui di seguito chiarezza.
Il Milan ha come obiettivo primario Joshua Zirkzee. Sappiamo che l’attaccante olandese ha chiesto di valutare il tutto dopo gli Europei, tuttavia i dialoghi con l’agente Kia Joorabchian stanno proseguendo.
Nelle ultime settimane ci sono stati anche dialoghi per Alvaro Morata, attaccante particolarmente gradito da dirigenza, tecnico e tifosi. Zlatan Ibrahimovic avrebbe parlato direttamente sia con il procuratore che col giocatore stesso. La clausola rescissoria intorno ai 15 milioni è del tutto alla portata del club di Via Aldo Rossi.
Ma qui serve fare chiarezza, Morata non è l’alternativa a Zirkzee. O meglio, non sarà lo spagnolo l’attaccante titolare qualora non dovesse arrivare il classe 2001 olandese. In quel caso infatti il Milan si fionderebbe su altri profili già individuati e Morata sarebbe una punta aggiuntiva.
In caso di arrivo di Zirkzee, il Milan si riterrebbe soddisfatto e difficilmente andrebbe a spendere ulteriori soldi per un’altra punta, se non con la formula del prestito secco, o con diritto di riscatto.
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