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Juventus : un pianto per ritrovare se stessi
Juventus ancora sconfitta. Un pianto. Si, niente gioco e stavolta nemmeno grinta
Una squadra senza spina dorsale. Certo, con Paredes centrale davanti alla difesa, cosa ci si poteva aspettare?
Ma non si può ridurre tutto ad un solo elemento. Perché è tutta la squadra ad aver fatto cilecca. Esattamente come a Roma contro la Lazio.
Il primo responsabile è e resta Massimiliano Allegri. È lui che deve dare e tirar fuori le motivazioni dai calciatori.
Il gioco? Beh, quello è un discorso più ampio e delicato. Chiedere ad Allegri di superare le difficoltà tramite il gioco, sarebbe come chiedere ad un gatto di nuotare come un cane.
Intanto dopo l’errore Fagioli ha pianto amaramente in panchina. Questo è il segnale dal quale ripartire. Uni sfogo simile, significa avere a cuore la Juve.
Una scena da campetti di periferia, quelli dove si gioca veramente a calcio. Senza soldi e porcherie varie.
Da questo tipo di calcio e di sentimenti bisognerebbe ripartire. Allegri ha l’obbligo di tirar fuori il meglio dai suoi. Il gioco non lo può inventare in pochi giorni. Questo è assodato. Ciò che serve per concludere la stagione al meglio, invece è vitale.
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Il Real Madrid sapeva del Pallone d’Oro a Rodri: il retroscena
Il Real Madrid sapeva che Vinicius non avrebbe vinto il Pallone d’Oro, ha scelto di non informarlo per evitare distrazioni prima del Clasico.
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Del Piero, quando il Bernabéu si alzò in piedi per lui
Del Piero e la storica standing ovation al Bernabéu, la doppietta contro il Real Madrid nel 2008 e l’inchino al pubblico spagnolo.
Con un post sui suoi profili ufficiali, la Lega Serie A ha voluto celebrare il capitano numero 10 della Juventus. Ricordando quella notte magica di esattamente 16 anni fa, in cui l’intero Santiago Bernabéu si alzò per applaudire uno dei più grandi fantasisti dell’epoca d’oro del calcio italiano.
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Del Piero, i flash di una partita che rimarrà storica
L’unico ad aver già conquistato il trofeo nel 1996, ma con ancora il peso di tre finali perse contro Borussia Dortmund, Real Madrid e Milan. Quella sera Pinturicchio segnò una storica doppietta che ammutolì il Bernabéu, che sportivamente applaudì il capitano e numero 10 della Vecchia Signora.
Quella scena, carica di emozione, è di quelle che lasciano senza fiato. Non a caso, il capitano della Juventus rispose con un inchino rivolto al pubblico spagnolo: che gli aveva tributato grande rispetto. Del Piero, tempo dopo, ricordò quel momento con queste parole: “Il momento più emozionante è stato il gol alla Germania nel Mondiale del 2006, per la situazione e l’importanza della gara. E poi, sicuramente, la standing ovation al Bernabéu.”
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Cassano: “Ad Ausilio gli consiglio di prendere Daniel Maldini”
Antonio Cassano consiglia Piero Ausilio: secondo l’ex attaccante il profilo giusto per l’Inter è Danel Maldini.
Antonio Cassano consiglia Daniel Maldini all’Inter. Nel corso dell’ultima puntata di ‘Viva el Futbol’, l’ex attaccante che tra le altre ha vestito anche la maglia nerazzurra s’è così espresso sul trequartista attualmente in forza al Monza. Di seguito le sue parole.
Cassano, il consiglio ad Ausilio è Daniel Maldini
Ecco le sue parole
“Daniel Maldini parla poco, fa tanti fatti. L’altro giorno con il Milan, dove tutti recriminano il gol mancato, ha fatto tre quattro giocate impressionanti. Sono convinto che nelle prossime convocazioni di Spalletti sarà dentro, perché ha grande qualità”.
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