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Kroos: “Il ritiro? È stato molto difficile per me dirlo a Carlo”

Cosa significa ritirarsi a 34 anni dal calcio giocato? Lo ha raccontato con franchezza Toni Kroos, ex centrocampista del Real Madrid.

In un’intervista al quotidiano spagnolo Marca, l’ex centrocampista del Real Madrid Toni Kroos ha parlato del suo ritiro dal calcio, affrontando anche questioni personali legate alla sua famiglia. Il tedesco ha rivelato che diverse persone hanno tentato di convincerlo a proseguire, ma la sua decisione era irremovibile: “Hanno cercato di farmi cambiare idea, ma sapevano che non sarei tornato sui miei passi”.

L’ex centrocampista del Real Madrid ha inoltre descritto come questa scelta stia influenzando la sua vita familiare. “Per mio figlio maggiore è un po’ più difficile adattarsi, era abituato a vedermi andare allo stadio”, ha raccontato Kroos, aggiungendo però che i suoi figli sono felici di averlo più presente a casa. In particolare, sua figlia è entusiasta di passare più tempo con lui: “È felicissima e non le manca nulla”.

È stato più difficile comunicare la tua decisione alla tua famiglia o a Florentino e Ancelotti?

“La verità è che per mia moglie non è stato difficile, perché è stata una decisione condivisa. A casa non è stata una sorpresa, perché abbiamo passato mesi a parlare di questo. Mia moglie era felice di avermi a casa di più. È stato più difficile dirlo a mio figlio maggiore, perché sapevo quanto gli piaceva guardarmi in TV e allo stadio. Ha vissuto tante cose, ho giocato quattro finali di Champions League e da bambino non lo dimenticherà! È stato difficile per mio figlio, sì…”.

Ed è stato molto difficile per me dirlo a Carlo, perché si aspettava che continuassi e perché avevamo e abbiamo un ottimo rapporto. È stato il mio primo allenatore qui e non è stato facile dirglielo, ma nella vita tutto ha una fine. Non è stato facile. Sapevo che non si sarebbe arrabbiato, ma sarebbe stato un po’ triste.

Anche per me non è stato un momento facile, perché qualcosa di molto speciale stava per finire. Ho provato a scegliere un buon momento, un momento facile… E ho avuto la fortuna di vincere la Liga con un margine e ho detto “Adesso!”. Perché tra la Liga e la finale di Champions League c’è stato un momento perfetto. Sarebbe stato più difficile se avessimo giocato la Liga, perché non volevo che questo problema fosse al di sopra di tutto”.

Come lo hai comunicato ai tuoi compagni?

“L’ho fatto uno per uno, perché con alcuni ero lì da poco tempo, con altri di più, con altri avevo un rapporto molto stretto e volevo informare tutti personalmente. Ma non ho informato tutti subito. Non volevo che la notizia arrivasse prima su un sito web o su un giornale e ho fatto tutto in uno o due giorni.

Ad alcuni di loro l’ho detto prima che uscisse la notizia, perché meritavo che la notizia uscisse quando lo volevo. E con la società è stato lo stesso, gliel’ho detto e loro mi hanno detto di comunicarlo quando volevo. Fortunatamente non è uscito nulla prima, il che è stata davvero una sorpresa”.

Non hanno provato a convincerti?

“La cosa bella è che in questi dieci anni tutti mi hanno conosciuto molto bene e sanno che se prendo una decisione ben ponderata, non si potrà tornare indietro. L’allenatore mi ha detto: ‘Sei tedesco e non puoi fare niente, vero?’ Hanno provato a convincermi, ma sapevano che non sarebbe successo. Ho spiegato loro che avevo preso la decisione già da alcuni mesi e che non l’avrei cambiata. È stata una conversazione molto bella ma non facile”.

Aggiornato al 22/10/2024 10:20

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Pubblicato da
Giulia Bucelli

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