L’esterno georgiano del Napoli in questa stagione si è fatto notare più per i suoi gesti di nervosismo che non per le prestazioni.
Khvicha Kvaratskhelia è nervoso. E lo è da inizio anno. Il rapporto, mai davvero sbocciato, con Rudi Garcia non c’entra, a differenza da quanto si voleva far intendere. E nemmeno la carenza di risultati arrivata durante il Mazzarri-bis, visto che il georgiano ha riproposto le medesime bizze caratteriali anche in una serata tutto sommato positiva per la banda di Calzona.
Il funambolo dell’est-Europa è un giocatore completamente diverso da quello ammirato la scorsa stagione. Accade spesso in Serie A, che al netto di tutto rimane il campionato più tattico d’Europa, che un giocatore straniero si veda prendere le misure dopo il primo anno in cui si mette realmente in mostra.
Gli allenatori ti studiano. I giocatori ti prendono le misure, capiscono come fermarti e se necessario ti costruiscono una gabbia di uomini attorno ogni volta che giochi. Se questo era prevedibile e fisiologico, però, il calo di rendimento di Kvaratskhelia sembra avere soprattutto un’origine emotiva.
Il georgiano, in questa prima metà di stagione, è apparso spesso nervoso o comunque facilmente irritabile. Lo dimostra l’uscita fuori luogo del suo procuratore
, che parla sempre a nome del suo assistito e mai contro il suo interesse o parere, e che aveva fatto imbestiare Victor Oshimen.C’entra probabilmente una situazione contrattuale che continua da mesi a vederlo in fondo al monte ingaggi partenopeo, nonostante il club abbia di lui una valutazione da top player che puntualmente sbandiera innanzi ai dirigenti dei top club europei che vengono a chiedere informazioni su di lui.
L’ennesimo gesto di stizza, dopo quelli ripetuti esibiti nei confronti del tecnico francese, è arrivato ieri sera. Dopo la sostituzione a metà secondo tempo, in favore di Lindstrom, il georgiano ha lasciato il campo contrariato e ha platealmente esternato il suo disappunto nei confronti della sostituzione.
Le parole del neo-allenatore del Napoli, Francesco Calzona, nel post-partita non hanno contribuito a rasserenare gli animi. A domanda specifica su cosa pensasse della reazione della stella georgiana, egli non è andato per il sottile.
❝Non m’interessa se Kvara, o chi per lui, si arrabbia per la sostituzione. Una serata storta può capitare a tutti, ma io non guardo i nomi. Tengo in campo solo chi gioca bene: chi non lo fa va in panchina.❞
Aggiornato al 22/02/2024 18:11
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