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La corsa di Miguel: evento per gli sportivi desaparecidos

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Maglietta e medaglia La Corsa di Miguel 2024

La Corsa di Miguel: in memoria dell’atleta, dei 30000 desapericidos e di tutte le vittime di soprusi. L’evento internazionale che dal 2000 si tiene a Roma.

Era l’8 gennaio 1978 quando il maratoneta e poeta Miguel Sánchez venne prelevato da casa a bordo della Ford Falcon con i vetri oscurati che il regime argentino utilizzava per arrestare e far sparire per sempre i dissidenti.

La famosa Ford Falcon su cui salì anche Miguel Sanchez

La famosa Ford Falcon su cui salì anche Miguel Sanchez

Un po’ di storia

La speranza del governo Videla è quella che tutte le vittime della sua repressione cadano facilmente nell’oblio. Invece sono rimasti impressi nella memoria, diventando tristemente famosi come i detenidos desaparecidos.

I presunti dissidenti venivano rapiti, torturati, anche gettati vivi dagli aerei o comunque uccisi. Il tutto appoggiato da Kissinger, politico e diplomatico statunitense premio Nobel per la pace nel 1973.

Oltre a Miguel e gli altri sportivi desaparecidos

Quella stessa estate proprio in Argentina si svolge il Mondiale di calcio. Evento fortemente voluto dal regime: è un’occasione di propaganda per rilanciare l’immagine della Nazione.

Miguel Sánchez, soprannominato Correcaminos faceva parte della Juventud Peronista, ma la sua attività politica era molto relativa: il suo mondo era l’atletica. Era stato anche calciatore nel club Gimnasia y Esgrima di La Plata, ma poi aveva scoperto l’atletica ed era stato subito grande amore.

Come Miguel numerosi sono stati gli altri sportivi che hanno subìto la stessa sorte: giocatori di scacchi, di hockey, calciatori, cestisti, canottieri, ginnasti e tennisti.

Tra loro l’attaccante Carlos Rivada dell’Huracán de Tres Arroyos e Antonio Piovoso, portiere di riserva del Gimnasia y Esgrima di La Plata.

Il Mondiale

L’occasione troppo ghiotta di riscatto – visti i precedenti campionati persi – e di facile propaganda, convinsero il dittatore a investire fondi importanti per il Campionato Mondiale di Calcio.

Nel 1976 fu creato ufficialmente l’EAM 78 (Ente Autárquico Mundial ’78) organismo autonomo e con pieni poteri dedicato esclusivamente all’organizzazione dell’evento.

La stampa internazionale evitò di approfondire le questioni politiche. Poche e sporadiche furono le iniziative di boicottaggio. Interessi economici o ritorsioni misero a tacere le poche voci che si alzarono.

Come per esempio il caso del brasiliano João Havelange, presidente FIFA, che confermò l’assegnazione del Mondiale all’Argentina. Ma solo perché ottenne la liberazione di politici brasiliani arrestati perché sospetti dissidenti del regime.

Argentina '78 Miguel tra gli sportivi sequestrati

Argentina ’78

Poche nazioni si opposero, pochi giornalisti parlarono della protesta delle cosiddette Madri di Plaza de Mayo.

Neanche i calciatori presero posizioni o si opposero apertamente. L’assenza dell’olandese Johan Cruijff fu per motivi di sicurezza personale; il ritiro del capitano della nazionale argentina Jorge Carrascosa non fu per motivi politici.

Solo il calciatore tedesco Paul Breitner, terzino sinistro e centrocampista, manifestò apertamente il suo dissenso. Effettivamente durante la sua carriera non ha mai tenuto nascoste le sue ideologie politiche.

La maratona a Roma

La prima edizione nasce da un’idea del giornalista della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni e organizzata dal Club Atletico Centrale in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sportive del Comune di Roma.

L’evento si è ripetuto poi a Barcellona, in Brasile, a Buenos Aires e in altre città dell’Argentina.

Dichiara lo stesso Piccioni ai microfoni di Calciostyle “La corsa di Miguel è un modo per mischiare ricordo e futuro. Naturalmente si ricorda Miguel Sánchez un podista e poeta desaparecidos. I suoi chilometri, le sue corse, le sue poesie. Però lo si fa cercando di declinare proprio i suoi valori nel modo più inclusivo possibile”.

“Perché Miguel attraverso lo sport voleva trasmettere un messaggio molto chiaro” continua il giornalista “lo sport serve per conoscere e per conoscerci. E proprio questo approccio e sogno vive nella corsa di Miguel. Persone che corrono con velocità diverse, con origine ed età diverse corrono insieme. E tutto questo all’insegna della bellezza del conoscersi per sport”.

Conclude con una frase dello stesso atleta e poeta “L’importante non è vincere ma che tutti abbiano un paio di scarpe per poterci provare”.

“Di tutti, per tutti, con tutti” lo slogan della Corsa di Miguel

Si legge nel comunicato stampa “L’appuntamento, organizzato dal Club Atletico Centrale e dall’Uisp con la collaborazione di Aics, prevede due percorsi di 10 e 3 chilometri, la passeggiata per scuole e famiglie della Strantirazzismo, la corsa (o camminata) contro tutte le discriminazioni.

Partirà alle 9.30 la gara più lunga per poi dare spazio alle 10.45 a quella più corta. Per entrambe la suggestiva linea del traguardo sarà posta all’interno dello stadio Olimpico di Roma.

La Corsa di Miguel è nata nel 2000 con la partecipazione di 356 podisti e nell’edizione 2023 ha sfiorato le 10mila presenze.

Il percorso si snoda fra il Lungotevere, Ponte Milvio, la pista ciclabile nel tratto vicino al Foro Italico e il passaggio per gli impianti iconici del Centrale del Tennis e dello Stadio del Nuoto”.

Per informazioni e iscrizioni visitare il sito.

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Juventus-Inter, Conceiçao entra in un club esclusivo

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Juventus-Inter, Francisco Conceiçao

Con il gol realizzato durante la partita Juventus-Inter, il giovane attaccante Francisco Conceiçao entra in un club che vede all’attivo solo tre membri in totale.

Il figlio d’arte di Sergio Conceiçao, infatti, è diventato il terzo calciatore portoghese a riuscire a segnare una rete all’Inter indossando la maglia della Juventus.

Come evidenziato da Opta, prima del numero 7 bianconero, ci erano riusciti soltanto Cristiano Ronaldo, autore di due gol tra il 2019 e il 2021, e Rui Gil Barros, autore di un gol nel 1989.

Quello di stasera, per Francisco Conceiçao, è stato il terzo gol in maglia bianconera, dopo le reti realizzate contro il Genoa e l’Empoli, rispettivamente a settembre e a inizio febbraio.

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Parma-Roma, Ranieri: “Il Parma? Pensavo fosse una squadra più nervosa”

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Parma-Roma, Claudio Ranieri

Al termine del match Parma-Roma, ha parlato in conferenza stampa il tecnico giallorosso Claudio Ranieri: ecco cos’ha detto.

Parma-Roma, la conferenza stampa di Claudio Ranieri

Come avete gestito l’uomo in più? Andava chiusa prima?
“L’abbiamo gestita bene ma dovevamo far gol, non rischiare con un episodio di pareggiare una partita in pieno controllo. Eravamo undici contro dieci, non siamo riusciti a raddoppiare per demeriti nostri e grandi meriti del loro portiere. Sono un po’ amareggiato ma forse vedendo la classifica sarò un po’ più contento”.

Cosa ne pensa della prova di Gourna-Douath?
“L’idea era di bloccare Bernabé, doveva poi attaccare ed inserirsi e lo ha fatto abbastanza bene. Non potendolo allenare al meglio ancora non ha novanta minuti, aveva un po’ di crampi. Salah ha fatto una buona partita, dobbiamo servirlo meglio, ad Angelino vengono serviti più palloni. Ha fatto una buona gara, ci da sicurezza e tranquillità”.

Era Bernabé che la preoccupava?
“Mi preoccupavano le frecce in attacco, ma le lancia Bernabé. Per questo ho voluto impedirgli di giocare”.

Cosa temeva del Parma?
“Mi aspettavo questa partita, abbiamo il tallone d’Achille delle ripartenze avversarie. Ci stiamo allenando tantissimo, spero riusciremo a risolvere anche perché giovedì affrontiamo una squadra molto forte in questo”.

Come ha visto il Parma?
“Son sincero, pensavo fosse una squadra più nervosa. Il pubblico gli sta dietro, la aiuta e non mollano. E’ importante crederci, quando arrivai io a Parma ci credevamo. Se questi ragazzi ci credono ci arriveranno”.

Qual è la cura che le permise di salvarsi con il Parma?
“Sono arrivato che eravamo ultimi, peggio di così non si poteva fare. La cura è crederci e allenarsi bene, da quel che ho visto oggi è così, poi non li conosco. Quando perdi le partite rischi di far affiorare il nervosismo, oggi non l’ho visto, mi son sembrati bravi ragazzi. Così ce la faranno”.

Si aspettava mosse a sorpresa di Pecchia?
“Non mi aspettavo mosse a sorpresa, magari solo una mezzala più riflessiva che potesse dare una mano a Bernabé nelle nostre ripartenze. Invece ha giocato con le mezzali a tutto campo, ma la abbiamo gestita bene”.

Vi siete dati un obiettivo particolare?
“Io credo nel lavoro, da quando sono arrivato l’ho detto. Non mi piace promettere ma lavorare. Non so cosa potremo fare ma i tifosi devono esser sicuri daremo il massimo. Non ho titolari, quando giochi anche in Europa devi far così.

Mi auguro di continuare così per dare libertà a tutti di esprimersi. Facciamo del nostro meglio in ogni partita, esigo sempre la prestazione. Poi il risultati è figlio degli episodi, ma bisogna sempre dare il massimo che si ha. Quello mi soddisfa”.

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Club Bruges, frenata in campionato in vista della Champions

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Young Boys-Stella Rossa

Club Bruges, solo un pareggio con il Saint-Truiden per la prossima avversaria della Dea ai playoff di Champions League. Hayen ammette la stanchezza della squadra.

Dopo la sofferta vittoria in Champions League contro l’Atalanta, il Bruges rallenta in campionato, fermato sul 2-2 dal Saint-Truiden, terz’ultimo in classifica. La squadra di Nicky Hayen, avanti 2-0, ha subito la rimonta nel finale, evidenziando segnali di stanchezza a pochi giorni dal ritorno contro i bergamaschi.

Club Bruges, le parole di Hayen

Nonostante un turnover minimo – solo Vetlesen e Nilsson in campo al posto di Nwadike e Talbi – il tecnico ha ammesso le difficoltà fisiche e mentali dei suoi: “C’era fatica nella squadra, troppe imperfezioni e scelte sbagliate”. Tuttavia, Hayen sottolinea come anche altre squadre di Champions, inclusa l’Atalanta, abbiano perso punti nel weekend. Il Bruges dovrà ritrovare energie e concentrazione in vista del match decisivo con la Dea consapevole del fatto che il 2-1 sia un risultato che rende ancora tutto possibile.

Club Bruges

L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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