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La redazione di Calcio Style dona la maglia di CR7 ai bimbi del reparto pediatrico Nadia Toffa di Taranto
La redazione di Calcio Style ha donato una maglietta di CR7 per regalare un sorriso ai bambini del reparto pediatrico Nadia Toffa dell’ospedale di Taranto
Una maglietta di Cristiano Ronaldo per regalare un sorriso e un po’ di serenità. La redazione di Calciostyle ha donato la maglia numero 7 autografata da tutti i componenti della rosa della Juventus, al reparto di pediatria Nadia Toffa dell’ospedale di Taranto. Un gesto di vicinanza e attenzione verso i più piccoli alle prese con battaglie difficili da superare.
La lettera di Calcio Style
“Gent.ma Dott.ssa Lanotte,
Vi racconto in breve come abbiamo ottenuto la maglietta del campione portoghese Cristiano Ronaldo. La maglia è stata reperita grazie a delle conoscenze anonime all’interno del magazzino Juventus. Non è stata indossata da Ronaldo causa normative covid ma è un originale da gara autografata sia dallo stesso giocatore sia da gran parte della squadra bianconera che ha subito apprezzato l’intento del nostro gesto e si è resa immediatamente disponibile.
Con questo pensiero che parte dal cuore è nostra intenzione rendere omaggio ed allietare per quanto possibile le vite dei bambini meno fortunati, ricoverati nel reparto pediatrico-oncologico “Nadia Toffa” dell’ospedale di Taranto. Vogliamo, inoltre, estendere i nostri più sentiti ringraziamenti alla struttura in questione per questa opportunità e per l’encomiabile lavoro quotidiano svolto ed il conseguente servizio sanitario impeccabile.
Con affetto e stima la redazione di Calcio Style e blunote.it.”
Si ringrazia la Dottoressa Sara Ianotte, il Direttore Dott. Cecinati, il direttore di blunote.it Dante Sebastio, Falegnameria Polacelli e vetreria artistica Glass Art per aver contribuito.
Per Calcio Style erano presenti Cosimo Di Bartolomeo e Francesco Macripo e per blunote Ludovica Maiuri
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Fonte: Redazione Calcio Style
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Milan, Cardinale e il castello che crolla: l’editoriale di Mauro Vigna
Milan, il castello intorno a Gerry Cardinale sta crollando. Gli indicatori che supportano la mia teoria ci sono tutti e qui di seguito cercherò di spiegarli in dettaglio.
L’arrivo di Gerry Cardinale non è stato accolto in pompa magna, questo ce lo ricordiamo, ma le speranze erano che potesse andare in continuità con lo scudetto appena vinto dal club sotto la gestione Elliott.
E invece piano piano è stata messa in opera la demaldinizzazione, neologismo coniato ad hoc per andare a descrivere tutto quanto fatto per distruggere l’operato dell’ex dirigente insieme a Frederic Massara, entrambi defenestrati. Se questa decisione, col senno di poi scellerata, può essere catalogata sotto la voce scelte manageriali, impossibile non avere notato un lento e progressivo declino delle prestazioni in campo, culminato con l’attuale stagione che vede il Milan ottavo senza eccessive prospettive di crescita.
Un fallimento sul campo le cui colpe vanno divise equamente. Scellerata la scelta di mettere Paulo Fonseca sulla panchina, ma altrettanto scellerato criticarlo adesso come fosse il capro espiatorio.
I problemi sul campo si ripercuotono anche sul bilancio, ovviamente. Non arrivare in Champions League significherebbe giocoforza ridimensionare alcuni aspetti, come ad esempio il mercato estivo, andando a compromettere anche la prossima stagione. E, aggiungo io, con la scadenza del vendor loan a fine agosto 2025.
Cardinale non avrà quindi la possibilità di intevrenire sul mercato, da un lato avrà meno risorse dalla Champions e dall’altro avrà la morsa al collo di una scadenza da 700 milioni, che ad oggi non ha. La difficoltà a trovare soci di minoranza, perché lui vuole avere il comando del club, unita ai ritardi sulla costruzione del nuovo stadio, fa sì che tutto intorno a Cardinale stia crollando. Chi lo potrà salvare? Gli arabi che vogliono il 100% del controllo del club. E questa volta potrebbe cedere, ha altre alternative?
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Tonali torna a Milano: grande festa per la manager Mecacci
TANTI VIP E BUONA MUSICA AI PARIOLI DI MILANO: C’E’ ANCHE FRANCOIS MODESTO
TONALI CON LA FIDANZATA GIULIA PASTORE AL COMPLEANNO DELLA MECACCI
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Gabrielloni come Mancini: 1° gol in A, stessa porta, stesso stadio
Fuoriclasse dentro e fuori dal campo. Alessandro Gabrielloni del Como come Roberto Mancini: primo gol in Serie A, stessa porta, stesso stadio: come dire, il Sinigaglia di Como porta bene.
La rete decisiva dello jesino Gabrielloni lo scorso weekend, contro la Roma di Ranieri e Dybala, è stata siglata non soltanto nello stesso stadio dove il “Mancio di Jesi” realizzò la sua prima rete in carriera in A (“Sinigaglia” di Como) bensì nella medesima porta, proprio sotto la Curva Nord, cuore pulsante della tifoseria comasca.
Roberto Mancini infatti, allora al Bologna, siglò la sua prima rete in carriera nel lontano 4 ottobre 1981 a Como, la prima di una lunghissima serie. Questa è una rivelazione (e coincidenza) incredibile ed esclusiva fatta dall’amico e valido collega Michele Grilli sul portale Vallesina Tv, testata marchigiana guidata da Evasio Santoni (uno dei più importanti giornalisti marchigiani ed ex consigliere Ordine Giornalisti Marche).
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