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La Serie A “fa ricca” gli allenatori
Con la prossima Serie A si stanno delineando anche i futuri allenatori delle 20 squadre del campionato che verrà, ma chi di loro è il più pagato?
Manca sempre meno al quadro completo degli allenatori che guideranno le squadre del campionato di Serie A. Manca soltanto qualche nota ufficiale da parte di qualche squadra.
Il valzer degli allenatori di Serie A
Il valzer è iniziato prima della fine del campionato scorso, quando era già nell’aria il cambio di alcune società rispetto alle proprie guide tecniche.
Pioli sostituito da Fonseca al Milan; Cannavaro che concluso il campionato si è visto sollevare dall’incarico di allenatore dell’Udinese; Motta ufficiale alla Juventus; Vanoli accasato al Torino; Conte al Napoli; Baroni-Lazio; Palladino-Fiorentina. Questi solo alcuni dei cambi in panchina delle 20 di Serie A.
Cambiano gli allenatori, cambia la Serie A
Se è vero che per una legge matematica cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, è altrettanto vero che cambiando gli allenatori, anche rimanendo nello stesso campionato, il risultato (e non solo) cambia eccome.
Gli allenatori sopracitati sono tutte conoscenze del campionato italiano. Tra chi è andato via per poi tonare in Italia ( vedi: Conte, Fonseca) e chi ha soltanto cambiato casacca.
Tutte le società hanno a lungo valutato i profili più adatti al gioco, ai giocatori e all’ambiente in generale, valutando anche l’ingaggio economico dell’allenatore stesso.
Gli allenatori di Serie A e i loro stipendi
In una speciale classifica redatta da Calcio&Finanza è stato analizzato lo stipendio di ogni allenatore di Serie A, classifica che ci regala delle sorprese.
Gli allenatori dalla 20° alla 4° posizione
Un milione netto o poco meno è quello percepito nelle ultime dieci posizioni della classifica, che vedono allenatori come: Gilardino (Genoa), Fabregas (Como) e Vanoli (Torino) percepire uno stipendio “minimo”.
Baroni alla Lazio si sgancia dal gruppo dei dieci percependo un milione e mezzo netto da parte di Lotito. Dalla nona posizione del tecnico della Lazio si arriva alla sesta, facendo un salto di un milione tra i vari Palladino, Italiano e altri, quella ricoperta da Fonseca che al Milan percepirà 2,5 milioni.
Subito sotto al podio troviamo Gasperini e De Rossi, che si dividono la quinta piazza: 3 milioni la loro busta paga.
Il podio:
La medaglia di bronzo va al neo tecnico bianconero Thiago Motta, che ha firmato il suo contratto da 3,5 milioni a stagione. L’argento a Simone Inzaghi, fresco di rinnovo, che ha visto il suo stipendio ritoccato a 5,5 milioni di base fissa.
Conte oro di Napoli
Può sembrare un gioco di parole, ma il matrimonio siglato dal tecnico pugliese e il patron Aurelio De Laurentis è oro. Il presidente partenopeo ha voluto superare la concorrenza, facendo capire ad Antonio Conte di essere al centro di un progetto che tutte le parti in causa si augurano essere vincente e duraturo. Intano Conte vince il primato di allenatore più pagato della Serie A: con 6,5 milioni netti l’anno di ingaggio.
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FIGC, un candidato eccellente per la presidenza
Chi sarà il successore di Gabriele Gravina alla presidenza della FIGC? Ancora non ci sono elezioni, ma c’è già l’idea di candidare qualcuno.
La partita non è ancora iniziata, ma sul campo della presidenza FIGC si staglia già un’ombra significativa: quella dell’ex attaccante della Juventus Alessandro Del Piero.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’ex campione potrebbe inserirsi nella corsa per il ruolo di presidente della Federcalcio: le elezioni sono indette per il prossimo 3 febbraio. La decisione di Gabriele Gravina, attuale presidente, di fissare la data delle elezioni ha sorpreso molti, riducendo i tempi di preparazione: le candidature devono essere depositate entro il 25 dicembre.
Gravina, in cerca del suo terzo mandato, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura, sperando di ottenere il sostegno della Serie A. Tuttavia, proprio all’interno dei club della massima serie italiana, sta prendendo forma l’idea di candidare Del Piero. Questa possibilità è più di una semplice suggestione: Alex è stato contattato per valutare la sua disponibilità e, secondo indiscrezioni, non avrebbe escluso l’ipotesi.
Per trasformare questa idea in realtà, sarà necessaria una candidatura ufficiale da parte di una componente della FIGC. In pratica, Del Piero dovrebbe essere indicato come rappresentante dalla maggioranza di una delle seguenti categorie: Assocalciatori, Associazione Allenatori o una delle leghe. Tra queste, la Lega Serie A potrebbe essere la più interessata a promuoverlo, vedendo in lui una figura capace di unire le società e rappresentare una visione comune.
Gravina può comunque contare su una solida base di consensi, stimata intorno al 75%, grazie al sostegno dei Dilettanti guidati da Giancarlo Abete, della Serie C, di una parte della Serie A, degli allenatori e dell’Associazione Calciatori. Proprio quest’ultima ha ricevuto significativi aiuti da Gravina, come il contributo economico per il ripristino del fondo di solidarietà destinato ai calciatori a fine carriera.
La sfida resta aperta e presto sapremo se Del Piero deciderà di scendere in campo. La sua condizione principale? Non essere percepito come una figura divisiva, ma come un simbolo di unità e rinnovamento per il calcio italiano.
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Esclusiva Calcio Style, contatti per il post Fonseca: Edin Terzic in pole
Esclusiva Calcio Style, i contatti sono avvenuti diverse settimane fa, prima della sconfitta casalinga contro il Napoli e noi di Calcio Style lo avevamo scritto in esclusiva. In essere uno stato di allerta, vediamone i dettagli.
Il cammino di Paulo Fonseca è sotto gli occhi di tutti. Il Milan di certo non si può ritenere soddisfatto e le sconfitte iniziano ad essere troppe per poter mantenere il passo. Contro la Juventus non è stata sconfitta, ma un qualcosa che ci è andato molto vicino, sicuramente un punto che non ha fatto felici nessuno al quarto piano di Via Aldo Rossi, per non parlare dei tifosi che hanno pagato un centinaio di euro per il terzo anello.
Dieci punti dalla vetta pesano come un macigno, soprattutto se i rossoneri non dovessero centrare la qualificazione alla Champions League per la prossima stagione. Questo rappresenterebbe una vera sconfitta per un club che ha sempre sostenuto di volere crescere step by step, di anno in anno.
Non è sicuramente l’unico, ma uno dei responsabili dell’attuale debacle è il tecnico portoghese il quale non sta avendo vita facile nemmeno all’interno delle mura di Milanello con alcuni giocatori che sembrano essersi girati di traverso. E la dirigenza sembra averlo abbandonato ormai da tempo.
Ma veniamo al nome, un profilo che sembra mettere tutti d’accordo, quantomeno i componenti della dirigenza che in altri periodi non erano riusciti a trovare una quadra. Stiamo parlando di Edin Terzic, ex allenatore del Borussia Dortmund. Giovane e preparato, il 42enne gioca principalmente con il modulo 4-2-3-1 senza tuttavia disdegnare assolutamente il 4-3-3. Famoso per un gioco offensivo, a viso aperto, Terzic è stato contattato alcune settimane fa, prima ancora della sconfitta al San Siro contro il Napoli.
E i contatti sembrano proseguire, l’allenatore ha fatto recapitare dai suoi agenti tutto il suo entusiasmo per una nuova avventura in Italia.
La posizione di Fonseca è compromessa, domani in Champions e in campionato contro l’Empoli non saranno più permessi e tollerati passi falsi. Altrimenti sarà esonero certo. Questa è la notizia, la falsa credenza che la dirigenza sia contenta di Fonseca non corrisponde a verità.
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Milan, chi è il vero Gerry Cardinale? L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, non so se in molti se lo chiedono, ma in cuor mio la domanda sorge spontanea: chi è il vero Gerry Cardinale?
“Nessuno vuole vincere più di me”, questa frase non l’ha pronunciata un tifoso, non l’ho pronunciata io, ma Gerry Cardinale in tempi non sospetti.
E cosa deve fare il tifoso medio? Ovvio, ascoltare il verbo del presidente e soprattutto crederci.
Direi che lo abbiamo ascoltato e lo abbiamo creduto per troppo tempo. Abbiamo assistito alla demaldinizzazione, un nuovo verbo creato ad hoc per descrivere tutto ciò che è stato distrutto dopo la cacciata di Paolo Maldini l’anno dopo lo scudetto.
Perché di errori ne sono stati fatti e per me viene difficile elencarli tutti nello stesso articolo, ma voglio citare i principali. E’ stato ad esempio fatto partire un allenatore, Stefano Pioli, sicuramente a fine ciclo, ma per alzare l’asticella, siccome si vuole vincere, si deve provare a prendere un top allenatore e senza girarci troppo intorno Antonio Conte, Massimiliano Allegri o Maurizio Sarri in estate non speravano altro di venire in rossonero.
Si poteva fare un mercato diverso. Piuttosto che prendere Emerson Royal a 16 milioni, si poteva tenere Kalulu il quale avrebbe certamente giocato meglio senza per forza regalarlo alla Juventus, peraltro una diretta avversaria.
Si poteva inserire in organico un dirigente di esperienza anzichè promuovere u talent scout, Geoffrey Moncada, che prima di questa estate aveva mai direttamente trattato un giocatore. Si poteva fare maggiore chiarezza intorno alla figura di Zlatan Ibrahimovic perchè in fondo, dietro alla parola Senior Advisor, nessuno ha ancora capito perfettamente cosa faccia, al di fuori delle storie su Instagram.
Riprendendo la frase Nessuno vuole vincere più di me posso solo aggiungere che finora la gestione Cardinale, quantomeno guardando questioni di campo, è stata fallimentare. E bisognerà stare attenti perché questa non si tratta di costruzione, bensì distruzione di quanto era stato fatto. Siamo infatti così certi che i vari Theo Hernandez, Rafael Leao e compagnia cantante vorrà rimanere a fine stagione se saremo fuori dall’Europa che conta? Io così sicuro non lo sono e non riesco a dar loro torto.
Ma in fondo chi ha vinto o perso in tutta questa faccenda? Dall’incasso di quasi 8 milioni dall’orrenda sfida tra Milan e Juventus di sabato pomeriggio la risposta è semplice: Gerry Cardinale. Ma allora…a questo si riferiva? Un suggerimento caro Gerry, la prossima volta le cose dille con più chiarezza, usa i verbi giusti. La frase corretta sarebbe stata nessuno vuole incassare più di me. Ti avremmo creduto di più.
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