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L’angolo del Monza: dal Milan alla squadra biancorossa, la strana coppia continua a stupire
Il noto giornalista Elio Arienti, in esclusiva per Calciostyle, scrive qui di seguito il suo punto di vista sulla neopromossa Monza. Leggiamolo assieme.
Dal Milan al Monza! La “strana coppia” (Berlusconi presidente, Galliani a.d.) continua a mietere proseliti e successi a margine, comunque, di un inizio di stagione in chiaro-scuro. Ma era in preventivo perchè salire dalla cadetteria in serie A, il salto sarebbe stato ben più che doppio e tutt’altro che semplice. Soprattutto poi una squadra come quella biancorossa che per la prima volta nella sua Storia s’affacciava alla massima categoria. Ci era andata assai vicina per ben due volteun po’ di anni fa ma senza successo, ora, invece il colpaccio gli è riuscito ed eccola lì a duettare con i grandi del calcio italiano.
Dopo aver, per un trentennio (o giù di lì…), guidato il Milan a trionfi davvero esaltanti, ora il “duo” s’è calato in una realtà decisamente differente mettendo le mani all’interno di una società che stanno cercando di rifondare e riportare – questo il loro intento – a più importanti traguardi. Sì, i primi passi del Monza, come detto, sono stati alquanto balbettanti ma poi, col passare delle settimane e dei mesi, col cambio di allenatore in panca (da Stroppa a Palladino), Matteo Pessina, il capitano, e i suoi compagni sono andati sempre migliorando sia nel gioco che nella condizione fisica ed oggi, dopo il pareggio casalingo contro la Sampdoria nell’ultima di campionato – raggiunto solo a pochi istanti dalla fine del recupero e solo su calcio di rigore -, si sono assestati al decimo posto in graduatoria, meditando però nuovi e più eclatanti colpi per ridisegnare la classifica ancor più a loro favore.
Del resto, sin dall’inizio di questa nuova e affascinante avventura, il presidente Silvio Berlusconi aveva detto molto chiaramente che l’attuale sarebbe stato un anno di transizione per il Monza, un anno per studiare bene la categoria e le sue implicazioni, ma che dalla prossima stagione sarebbe partita prima la caccia ad un posto nelle coppe europee, quindi allo scudetto. L’ambizione, come si può capire è tanta, la voglia di fare le cose seriamente, pure, ma le certezze di arrivare sono ben altra cosa. Però l’impresa col Milan è riuscita perchè dunque non potrebbe riuscire anche col Monza?
Nel frattempo il lavoro sin qui fatto ha cominciato a dare i frutti sperati; qualcosa già si è visto e la vittoria prestigiosa conseguita contro la Juventus, allo Stadium in campionato – oltre ai pareggi con Inter e Fiorentina – sono lì a testimoniarlo. Certo, siamo solo all’inizio e c’è ancora molta strada da percorrere ma il Monza non intende assolutamente fermarsi proprio ora che le cose hanno preso un indirizzo ben preciso. Decima in classifica (26 punti al pari con Juventus ed Empoli), sette successi all’attivo, con giocatori in organico non eccelsi ma di buon livello e soprattutto funzionali al progetto, i biancorossi brianzoli hanno già fatto capire di che pasta son fatti e cosa vogliono dal loro futuro. Una squadra decisa a fare le cose per bene senza scomporsi ma pronta a scommettere su se stessa e sulle proprie qualità.
Una cosa comunque è certa: dopo aver conquistato – finalmente – la tanto sognata e agognata massima serie, ora la banda-Palladino non intende fermarsi sul più bello perchè convinta che questa sia la loro… confort zone, dalla quale – sospinta dal proprio popolo e da una proprietà con buone potenzialità economiche e grande convinzione – prendere lo spunto e la dinamica giusta per il grande salto in Europa. La cadetteria, ormai, sembra ormai essersela lasciata alle spalle definitivamente con la speranza, ovviamente, di non tornarci mai più. E allora dai, piccolo grande Monza, che il futuro ti sia di straordinario auspicio.
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Bayern Monaco, obiettivo in Serie A. Se Davies parte
Al Bayern Monaco si sta definendo quale sarà il futuro di Alphonso Davies. In caso di partenza, potrebbe rimpiazzarlo un giocatore di Serie A.
Lasciando da parte le recenti disavventure – è stato fermato e ha rischiato l’arresto per guida in stato di ebbrezza – il giocatore del Bayern Monaco Alphonso Davies è considerato un elemento importante della squadra.
Tanto che il suo rinnovo di contratto sarebbe una priorità, per il club di Bundesliga. Che sarebbe al lavoro per raggiungere un nuovo accordo che vada oltre il 2025.
In caso contrario, però, se il giocatore dovesse lasciare Monaco, ci sarebbero parecchi candidati papabili a prenderne il posto.
Bayern Monaco, chi potrebbe rimpiazzare Davies?
Tra i nomi in lista figura quello di uno dei difensori più forti della nostra Serie A: alludiamo al difensore del Milan Theo Hernandez, già in odore di lasciare il club per la Germania la scorsa estate.
Tra gli altri candidati figura il giocatore del Lipsia David Raum. Lo scrive il giornalista Florian Plettenberg (@Plettigoal), specializzato in Bundesliga, su X.
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Inchiesta ultras, il parere di un’esperta in materia fa sorridere Inter e Milan
Riguardo l’inchiesta ultras sulle tifoserie di Inter e Milan, il quotidiano Tuttosport ha interpellato l’avvocatessa Flavia Tortorella.
L’inchiesta ultras sulle tifoserie di Inter e Milan fa ancora discutere. Tuttosport chiama in causa un’esperta di diritto sportivo, Flavia Tortorella, per fare chiarezza sull’inchiesta e sulle sue possibili conseguenze.
Inchiesta ultras, il parere dell’esperta
Difficile fare previsioni sulle sanzioni della classifica
Attualmente, è complesso prevedere se e come ci sarà una penalizzazione in classifica. Ciò potrebbe accadere solo se venissero provati rapporti rilevanti e continuativi tra i club e gli ultras, o se si evidenziasse una falla nei sistemi di prevenzione e controllo.
Come è noto, la gravità degli illeciti contestati è ciò che determina la severità della sanzione. Considerando che il pubblico ministero (Marcello Viola, procuratore della Repubblica di Milano, ndr) ha dichiarato pubblicamente che le due società milanesi coinvolte sono vittime in questa vicenda, personalmente, mi sento di escludere l’ipotesi di una penalizzazione grave come quella in classifica.
La violazione dell’art. 4 del codice sportivo
Per Tortorella, qualora dovesse esserci una responsabilità nei confronti di tesserati che hanno rapporti con gli ultras (sia dirigenti, tecnici o semplici calciatori), i club sarebbero comunque chiamati a dimostrare di non aver avuto alcuna responsabilità.
Come ha sottolineato il ministro Abodi, la giustizia sportiva segue un percorso diverso rispetto a quella penale, e la sua competenza si limita alla valutazione di comportamenti che violano i principi di lealtà, correttezza e probità previsti dall’art. 4 del Codice di Giustizia Sportiva. Tortorella fa notare che, rispetto al passato, oggi la violazione di questi doveri viene contestata anche autonomamente.
Inchiesta ultras, il rischio di sanzioni per i club
Se un tesserato viene sanzionato, il club potrebbe essere automaticamente punito? “Sì”, risponde Tortorella, “a meno che il club non dimostri che non c’era alcuna possibilità di controllare o prevenire certi comportamenti, non essendo responsabile per ciò che avviene nella vita privata di un tesserato”.
Gli interrogatori di Calhanoglu e Calabria hanno confermato incontri con gli ultras arrestati. Coloro che hanno ammesso di aver avuto contatti diretti con i tifosi radicali dovranno giustificare la natura di questi rapporti. Inoltre, se si dovesse configurare un’estorsione, si porrebbe l’obbligo di denuncia anche per gli organi inquirenti sportivi.
L’importanza delle telefonate
L’interrogativo sulla rilevanza di una telefonata è importante. “Sì, la modalità del contatto è cruciale per comprendere la natura del rapporto”, afferma Tortorella. Per esempio, l’Inter ha avvisato le autorità della telefonata ricevuta da Inzaghi da parte di un capo ultras (Ferdigo, arrestato) che chiedeva favori per ottenere più biglietti per la finale di Champions League di Istanbul. “Se la società ha fatto la cosa giusta, mostrando di essere vigile e di aver agito con cautela, questo potrebbe essere un segno di corretto comportamento”.
Inchiesta ultras: squalifiche sì o no?
Per quanto riguarda l’eventualità di squalifiche, Tortorella spiega che dipenderà dalla gravità delle singole condotte. Se, per esempio, un tesserato è stato vittima di un’estorsione, la sua responsabilità potrebbe essere ridotta. La situazione, poi, cambierebbe se non venisse provata alcuna estorsione.
La Procura Federale potrebbe decidere di archiviare il caso se ritenesse che i club siano effettivamente danneggiati e non responsabili. Tuttavia, come sottolinea l’avvocato, la giustizia sportiva segue percorsi separati rispetto alla giustizia penale, e quindi non si possono escludere scenari di sanzioni, anche gravi.
Per i club, nessuna responsabilità penale
Infine, Tortorella esclude una responsabilità penale per i club, in base agli elementi disponibili. Sebbene le intercettazioni emergano in relazione a dirigenti e tesserati dell’Inter e del Milan, inclusi Inzaghi, Zanetti, Calhanoglu e Calabria, l’avvocato sottolinea che, in assenza di prove concrete, è improbabile che i club possano essere ritenuti colpevoli penalmente.
Tuttavia questo non esclude la possibilità di sanzioni disciplinari, che potrebbero derivare dal comportamento di dirigenti, tesserati o altre persone legate ai club.
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Sacchi sicuro: “L’Atalanta può lottare per lo scudetto”
Arrigo Sacchi vede l’Atalanta come possibile candidata alla vittoria dello scudetto: ecco le sue parole sulla squadra di Gasperini.
Arrigo Sacchi ormai non ha più dubbi. L’ex tecnico ha parlato dell’Atalanta a La Gazzetta dello Sport. Ecco come si è espresso sui nerazzurri, potenziale rivale dell’Inter e delle altre per lo scudetto.
Sacchi, le parole sull’Atalanta e sullo scudetto
“L’Atalanta si è ormai guadagnata il rispetto degli avversari internazionali. Quando, in estate, l’Atalanta è stata costretta a cedere Koopmeiners alla Juve, perché il giocatore si era già accordato con i bianconeri, e ha perso Scamacca per infortunio, mi sono chiesto: e adesso come farà Gasperini a riorganizzare la squadra mantenendo alto il livello delle prestazioni? La risposta me l’ha data il campo: l’Atalanta è seconda in classifica in campionato, e a mio avviso può lottare fino in fondo per lo scudetto, e al momento è tra le prime otto di Champions”.
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