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Lazio ’74: su Sky vittorie e pallottole di un anno storico
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1 anno fail
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Sara Cambi
Lazio 1974: grande e maledetta. A gennaio una serie in 3 puntate su Sky Sport narra un anno significativo nella storia biancoceleste.
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A 50 anni dal primo scudetto conquistato dalla Lazio, una produzione originale che vede unire le forze dello stesso club e di Sky Sport. Ma l’obiettivo non è tanto celebrare la vittoria nel Campionato, ma piuttosto un documentario a 360° che tratti il calcio come specchio culturale di una società in mutamento e rivoluzione.
Tommaso Maestrelli e gli altri
Il tecnico arriva sulla panchina biancoceleste nella stagione 1971-1972 e guida la squadra alla riconquista della Serie A. Dopo uno scudetto perso per un soffio, la marcia verso la gloria negli anni successivi è inarrestabile.
La squadra è guidata da Giorgio “Long John” Chinaglia e, oltre che per la meravigliosa impresa dello scudetto, viene ricordata per il suo carattere anticonformista al limite del lecito.
La Lazio con la pistola
Spogliatoio spaccato, due clan alla continua ricerca di espedienti per litigare e menare le mani. Pistole e fucili in ritiro. Una squadra eletta a simbolo dei simpatizzanti fascisti in una Roma rossa. Specchio degli anni di piombo e del terrorismo in una capitale quanto mai violenta. Una squadra fuori dagli schemi, che però piaceva. E che, con bravura e audacia e un pizzico di sconsideratezza che rischiava di varcare il confine del criminale, è entrata nella storia.
La narrazione
Non solo calcio in questa serie. A raccontare ci saranno i protagonisti diretti, ma non solo: famigliari, giornalisti, esponenti della politica, storici e tutte le persone che hanno vissuto la Lazio di quell’anno.
“Grande e maledetta, la Lazio del ’74” è prodotto da Stefano De Grandis. Tre puntate a partire dal prossimo 5 gennaio in onda su Sky Sport.
Notizie
Rovella, sulla nazionale: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
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1 ora fail
16/05/2025
Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio, al Messaggero: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
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Intervenuto a Il Messaggero,il centrocampista ex Monza e Juventus Nicolò Rovella ha commentato la stagione della Lazio e le sue ambizioni in ottica Nazionale, esprimendo la speranza di essere convocato da Spalletti per i prossimi impegni della spedizione azzurra. Ecco le sue parole:
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.

MATTIA ZACCAGNI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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Milan, Furlani può saltare solo in un caso: la situazione
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3 ore fail
16/05/2025By
Mauro Vigna
Milan, una situazione ancora incerta quella a livello societario. Andremo qui di seguito a leggere cosa potrebbe accadere a Furlani anche in seguito alle voci uscite ieri su alcune testate.
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Massimo Calvelli al posto di Giorgio Furlani in qualità di prossimo Amministratore Delegato del Milan? Questa era la voce che girava su alcune testate nella giornata di ieri. Faremo qui di seguito chiarezza.
Sappiamo infatti che con decorrenza primo luglio Calvelli sarà alle dipendenze di Gerry Cardinale. L’Amministratore Delegato dell’ATP lascerà infatti l’incarico per lavorare in Redbird.
Nella giornata di ieri in molti hanno quindi ipotizzato un cambio con lo stesso Furlani il quale, lo dobbiamo ribadire, è saldo alla sua poltrona e non subìrà avvicendamenti. Come sappiamo, Redbird sostiene il gruppo di Ari Emanuel il quale si è aggiudicato due importantissimi tornei di tennis, l’Open di Miami e quello di Madrid. Ecco quindi spiegato il motivo, senza alcune dietrologia.
Come scritto in precedenza, Furlani gode della piena fiducia di Elliott e nonostante i rapporti non siano idilliaci con Cardinale, l’unico motivo per il quale potrebbe dimettersi è in seguito a un cambio di proprietà. Noi di Calcio Style stiamo raccontando da diverso tempo di un forte interessamento di ARAMCO a subentrare rilevando il 100% delle quote.
Sappiamo che Cardinale sta seriamente riflettendo sull’ipotesi di vendere mettendo sulla bilancia entrate e uscite future. Non escludiamo clamorosi sviluppi.
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Hellas Verona, Sogliano tra presente e futuro: che succede ora?
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8 ore fail
16/05/2025
L‘Hellas Verona spera di concludere positivamente ancora una volta la stagione ma a livello societario si prospettano dei cambiamenti. Ecco i dettagli.
I gialloblu non sono ancora salvi ma basterà un punto contro il Como per assicurarsi l’ennesima salvezza. A metà stagione è arrivato il cambio di proprietà e adesso i tifosi si chiedono cosa cambierà internamente.
Hellas Verona, oggi parola a Sogliano: annuncio in arrivo?
Nella giornata di ieri il club scaligero ha comunicato l’imminente conferenza stampa a cura di Sean Sogliano, prevista per oggi alle ore 10. Il DS ha un contratto in essere con l’Hellas fino a giugno 2027 e nelle scorse settimane non si è mai respirata aria di addio. Tuttavia quando una figura del suo spessore parla prima di una partita importante non si sa mai cosa aspettarsi.
Nelle ultime ore è circolata l’indiscrezione secondo cui la società veneta abbia messo in cima alla lista delle preferenze per il ruolo di Direttore Sportivo, l’ex Milan e Roma, oggi libero anche dal Rennes, Frederic Massara. Contestualmente è stato fatto anche il nome di Jorge Sampaoli per la panchina ma si tratta solo di rumors.
Quello che getta nell’incertezza i tifosi è come evolverà il modo di pensare e intendere il calcio per Presidio Investors, che tra l’altro pare molto vicina a portare in società alcuni nuovi investitori. Il timore da una parte è quello di perdere contatto con la vera essenza del club e vedersi trasformare in una macchina produci denaro, dall’altra c’è la speranza di costruire qualcosa di importante e competere ad alti livelli dopo tanti anni di sofferenza.
Nelle prossime settimane arriveranno sicuramente nuove certezze ma nel frattempo i tifosi e la squadra sono concentrati sul finale di stagione che già domenica contro il Como potrebbe trovare il suo epilogo.
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