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Lazio, non sei una big

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Purtroppo è stata la partita che tutti i laziali con un pó di memoria storica immaginavano, la partita che poteva togliere definitivamente i dubbi sulla rinascita e risalita della Lazio, che poteva dare nuova linfa e un nuovo slancio per il proseguo del campionato, la prova definitiva di essere cresciuti mentalmente e aver imparato dagli errori del passato, un passato neanche tanto lontano, ma che invece viene buttata al vento e dona nuova vitalità a chi annaspa.

Condizioni favorevoli

La Lazio arriva al derby con una condizione mentale molto positiva, riesce a rientrare nelle parti alte della classifica con quattro vittorie di fila, viceversa la Roma viene da un periodo nerissimo naviga a metà classifica in crisi di gioco e risultati. Una grande squadra come si ritiene la Lazio di Lotito dovrebbe lavorare su questo fattore psicologico ed entrare in campo per far capire subito ad una squadra in difficoltà che non ce n’è per nessuno, si dovrebbe aggredire l’ avversario e non dargli neanche modo di respirare, mettere cattiveria agonistica per dare una scossa decisiva alla classifica e allontanare ancora di piu un’ avversaria per le zone nobili e quindi per un posto in Champions.tra l’ altro nella stracittadina, tutto questo avrebbe dato uno slancio emotivo non indifferente.

Invece la Lazio che fa? Decide di entrare in campo svogliata, sparire dopo 20 minuti di gioco, fare errori grossolani, decidendo di farsi sovrastare da una squadra in difficoltà che dopo molti anni non è superiore a livello di rosa, che ha perso quasi tutti gli uomini di temperamento che fanno la differenza in queste sfide. Inzaghi lascia a riposo nel turno infrasettimanale gli uomini migliori, in modo che al derby siano freschi e pronti a battagliare, Milinkovic è la controfigura di se stesso, Luis Alberto ha perso il mantello e la bacchetta, del ‘mago’ dello scorso anno non sono rimasti neanche i giochini da festa di 10 anni, quelli che guardi e applaudi giusto per non farci rimanere male il prestigiatore di turno.

Gli errori di Inzaghi

Il tecnico biancoceleste sotto questo aspetto inizia a deficitare parecchio, dopo quasi tre anni alla guida della Lazio si iniziano a vedere delle crepe, sicuramente diventerà un grandissimo allenatore perchè ha grande entusiasmo e molte idee, ad oggi si vedono purtroppo ancora molti errori sotto l’ aspetto della gestione dei giocatori, non toglie quasi mai i senatori e i suoi fedelissimi, che troppo spesso nelle grandi occasioni lo ripagano con prestazioni opache, non all’ altezza delle cifre di mercato richieste o degli stipendi firmati. La lazio fa la voce grossa con le piccole ma troppo spesso si scioglie come neve al sole contro le grandi. Questo difetto ormai strutturale non si risolve comprando giocatori ma uomini.

Da parte sua il mister biancoceleste a volte compie scelte difficili da interpretare, il miglior Wallace della stagione lo vediamo sul centro sinistra della difesa a tre (altra situazione di difficile comprensione, perchè la Lazio non potrà più giocare con la linea a 4, forse un giorno riceveremo risposta e verremo illuminati) il brasiliano non vede il terreno di gioco nel derby ma lo gioca Caceres, l’ uruguaiano gioca pochissimo nei tre perchè Inzaghi non lo vede benissimo nei movimenti da fare con questa linea, ma quando lo fa sul centro destra ha dimostrato di trovarsi piu a suo agio. Il miglior giocatore del momento è Caicedo che peró non ha il nome per poter giocare una partita così importante, Inzaghi l’ ha tenuto e coccolato ma nel suo momento migliore lo tiene fuori a favore di chi ha un nome più altisonante ma che non dimostra attributi per affrontare una squadra in difficoltà.

Non è una big

La Lazio esce con le ossa rotte da questa stracittadina, con la consapevolezza che potrà vincere anche dieci partite in fila, ma che per essere considerati grandi ci voglia altro, molto altro. Ci vogliono giocatori abituati a queste sfide, almeno altri due o tre Lucas Leiva per intenderci. Ma soprattutto ci vuole la fame per competere a certi livelli.

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Jan-Carlo Simic, frecciatina rivolta al passato:” Qui c’è un progetto per me”

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Jan-Carlo Simic

Jan-Carlo Simic, storia di un giovane promettente difensore che ha deciso di lasciare anzitempo il Milan. Vediamo qui di seguito la sua intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Poteva probabilmente andare in maniera differente, ma Jan-Carlo Simic, insieme al suo entourage, hanno deciso di lasciare il Milan per avere la possibilità di calcare con maggiore frequenza il campo.

Una scelta di vita, condivisibile, ma che può lasciare qualche rimpianto al Milan stesso per avere lasciato andare via un giocatore dalle buone premesse e promesse.

Il ragazzo si è infatti trasferito in Belgio con la maglia dell’Anderlecht per una cifra di 3 milioni di euro e una percentuale del 20% sulla futura rivendita.

Qui di seguito le dichiarazioni del giocatore:” A gennaio mi hanno cercato dozzine di club, in estate idem. Quando ho visto il progetto Anderlecht non ho avuto dubbi. Qui gioco tutte le partite e sono titolare. Non ho alcun rimpianto per avere detto addio al Milan, qui c’è un progetto per me. Il Milan non lo aveva? Non so…ma posso dire che l’Anderlecht è un club serio che mantiene le promesse”.

 

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Stadio San Siro, quasi 200 milioni di valore

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San Siro

Dall’Agenzia delle Entrate è arrivato il documento che riassume il valore dello stadio San Siro e delle aree circostanti: un importo di quasi 200 milioni di euro.

San Siro, il documento dell’Agenzia delle Entrate nel dettaglio
Nel documento di 196 pagine redatto dall’Agenzia delle Entrate emergono numeri chiave per la vendita dello Stadio San Siro e delle aree circostanti, valutati in totale 197 milioni di euro, oggetto di interesse di Inter e Milan per la costruzione di un nuovo impianto.

Di seguito i valori nel dettaglio:

196.988.465 euro: valore complessivo dello stadio e delle aree limitrofe.
124.005.204 euro: valore dell’area Ambito Gfu San Siro (nel 2019 era 103 milioni).
72.983.260 euro: valore dello stadio Meazza (in calo rispetto ai 96 milioni del 2019).
Il documento include anche il calcolo degli oneri di urbanizzazione che i club dovranno versare, pari a un totale di 59,5 milioni di euro, così suddivisi:

20.942.373 euro: urbanizzazione primaria.
16.517.928 euro: urbanizzazione secondaria.
22.088.729 euro: contributo concessorio per costi di costruzione.

L’iter della vendita dello Stadio San Siro

Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato l’iter per la vendita del Meazza, chiedendo di destinare i proventi alla riqualificazione del quartiere San Siro, al contrasto dell’emergenza abitativa e al miglioramento degli impianti sportivi. Tuttavia, la decisione ha generato divisioni politiche: alcuni consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, hanno espresso riserve sulla proposta.

Il segretario metropolitano del PD, Alessandro Capelli, ha sottolineato la necessità di investire in un piano per restituire alla città le case popolari sfitte e per proteggere il Parco Sud dai progetti di nuovi stadi a San Donato e Rozzano. Nel frattempo, il consigliere Alessandro De Chirico (Forza Italia) ha proposto di coinvolgere altri potenziali acquirenti, come organizzatori di concerti, per trasformare San Siro in un’arena polifunzionale.

Cosa fanno Inter e Milan?

I due club hanno presentato una manifestazione di interesse non vincolante, impegnandosi ad aggiornare entro marzo 2025 il progetto di fattibilità e l’offerta economica del 2019. Tuttavia, il documento specifica che le società si riservano di abbandonare il progetto in assenza di un accordo definitivo. Questo atteggiamento ha destato preoccupazione, lasciando aperta l’ipotesi di altre destinazioni, come San Donato, per il nuovo stadio del Milan.

Il futuro dello stadio Meazza rimane quindi incerto, con un acceso confronto politico e una competizione tra possibili utilizzi e acquirenti.

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Lazio | Shock Dia, dal Senegal: “Ha la malaria”

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Lazio, Dia

Un imprevisto ha colpito la nazionale senegalese: l’attaccante della Lazio Boulaye Dia non potrà prendere parte alla partita contro il Burkina Faso a causa di un attacco di malaria.

Lazio, Castellanos-Dia

VALENTIN CASTELLANOS E BOULAYE DIA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La notizia è stata confermata dalla Federazione Senegale di Calcio (FSF) e dall’APS – Senegal.

Il giocatore della Lazio, Dia ha avuto i primi sintomi il giorno della partenza per Bamako, e per questa ragione è rimasto a Dakar, dove ha iniziato le cure sotto la supervisione dei medici della nazionale.

Anche Lamine Camara, centrocampista della squadra, non potrà scendere in campo a causa di un problema agli adduttori emerso nelle ultime sessioni di allenamento. Entrambi i giocatori saranno seguiti attentamente dallo staff medico, che monitorerà la loro condizione per valutare tempi e modalità di recupero.

Questa doppia assenza rappresenta una perdita significativa per il Senegal, impegnato in un’importante sfida internazionale, e ha destato preoccupazione sia tra i tifosi sia all’interno dello staff tecnico.

Questa la nota della FSF:

“La Federcalcio senegalese (FSF) informa il pubblico che i giocatori Boulaye Dia e Lamine Camara saranno ritirati dalla partita Burkina Faso-Senegal di giovedì 14 novembre 2024. Boulaye Dia ha avuto un attacco di malaria il giorno della partenza per Bamako, motivo per cui è rimasto a Dakar per continuare le cure. Per quanto riguarda Lamine Camara, negli ultimi due allenamenti ha avvertito dolori agli adduttori.I medici della Nazionale seguono con attenzione l’evolversi dello stato di salute dei due giocatori”.

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