Il tecnico della Lazio, dopo la brutta sconfitta per 2-1 con la Fiorentina, ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa.
Di seguito le parole del tecnico della Lazio:
Alcuni giocatori sono spariti dai suoi radar, come Kamada, Pellegrini, Pedro o Castellanos: più responsabilità del club o sua?
“Ognuno si prenda le sue. Mi sembra la società a luglio sia stata chiara su chi faceva il mercato. Se io ti chiedo un giocatore che è A e mi fai scegliere tra C e D… Non è che ho fatto io il mercato. Ma non rientra nei discorsi da fare stasera: abbiamo attenuanti ma non tanti alibi, la prestazione è stata brutta e la piattezza mentale evidente.
Non ci ha scosso il vantaggio immeritato, il pareggio o lo svantaggio. Prestazione pesante. I timori c’erano ma anche una partita brutta me l’aspettavo meglio. Siamo andati in campo con due o tre giocatori che dovevano tirare il fiato o avevano sintomi influenzali. E c’è chi è entrato senza che si allenasse da tempo con la squadra. L’accumulo nervoso e fisico ti fa avere un down pesante, ho visto la squadra spenta. Per essere in grado di fare quattro competizioni come noi ci vuole struttura materiale e mentale forte, gente abituata a giocare ogni tre giorni”.
Chi aveva sintomi influenzali?
“Provedel, Casale, Romagnoli sentiva di non respirare dal mal di gola. Cataldi era mezzo acciaccato pure lui, in condizioni normali non avrebbero giocato”.
Il palleggio della Fiorentina era così difficile da spezzare?
“Stasera ho visto una squadra che voleva pressare senza coprire la palla. E quando voleva palleggiare sbagliava molto, basta pensare a come abbiamo preso il gol del pareggio”.
Pensa che la situazione stia sfuggendo di mano?
“Questa domanda me la fai da quattro mesi. Ti scriverò una lettera e ti dirò tre-quattro cose. Domande di calcio non ce ne sono? Stasera non abbiamo fatto il tipo di calcio che piace a me, ma anziché essere maliziosi si può pensare che la squadra non ce l’ha fatta. E negli ultimi vent’anni la Lazio è sfuggita di mano a molti, non capita spesso che a febbraio sia ancora dentro tre competizioni”.
Avete finito un ciclo?
“I cicli finiscono in maniera inevitabile, la squadra ha un’età media abbastanza alta e piano piano andrà rifondata perché certi giocatori andranno a esaurimento. Ma c’è anche una base per ripartire. In quest’anno certi alti e bassi sono accentuati ma abbiamo vissuto anche altre partite così. Ricordo in Danimarca… Come forza mentale e capacità di ricaricarsi abbiamo sempre fatto un po’ di fatica”.
Stupito dallo schieramento di Italiano?
“Ha arretrato Bonaventura per tritare la partita, ma dite a Vincenzo che non serviva, ci siamo tritati da soli”.
Una risposta a Luis Alberto che ha detto di parlare meno e lavorare di più?
“Forse si riferiva a qualche parola con qualche compagno di squadra. Con me Luis non ha parlato dopo la partita e lo vedo abbastanza collaborativo. Immagino si riferisse a qualche discussione con altri giocatori”.
Aggiornato al 27/02/2024 8:22
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