Con gli addii di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, Zaccagni si candida ad essere il nuovo simbolo della Lazio: dentro e fuori dal campo.
All’età di 29 anni, Mattia Zaccagni ha già ampiamente dimostrato di essere un calciatore importante e quella che sta per iniziare potrebbe essere per lui la stagione più importanti della sua carriera.
La Lazio che si presenterà ai nastri di partenza sarà una squadra molto rinnovata e, dal punto di vista della rivoluzione biancoceleste, proprio Zaccagni rappresenta una delle figure chiamate a garantire continuità con il passato.
Arrivato nella Capitale nell’estate del 2021, il Nazionale azzurro è pronto a ritagliarsi un ruolo diverso.
Se negli anni passati è stato uno degli elementi di maggiore spicco dell’attacco biancoceleste, adesso gli toccherà anche vestire i panni del leader: dentro e fuori il terreno di gioco.
Quella che si presenterà nella Serie A 2024-2025 sarà una Lazio priva di senatori: da Ciro Immobile a Luis Alberto, passando per Felipe Anderson.
Tre giocatori che hanno contribuito a scrivere pagine indelebili della storia recente biancoceleste e che nel corso degli ultimi mesi hanno deciso di prendere strade diverse da quella laziale.
Il primo addio è stato quello di Felipe Anderson che ha annunciato il ritorno in Brasile per vestire la maglia del Palmeiras.
Successivamente è toccato a Luis Alberto, che lo scorso 11 giugno si è legato all’Al-Duhail per iniziare un’esperienza tutta nuova in Qatar.
L’addio più clamoroso, e in un certo senso inaspettato, è stato quello di Ciro Immobile che ha deciso (di recente) di ripartire dal campionato turco e, nello specifico, dal Besiktas
.Zaccagni, invece, a metà giugno ha deciso di rinnovare il suo contratto con la Lazio fino al 2029, prolungando così la sua avventura in biancoceleste.
Il neo-tecnico Marco Baroni potrà, dunque, contare non solo su un giocatore-trascinatore, ma anche su uno degli elementi che meglio in assoluto conosce lo spogliatoio e l’ambiente.
Mattia Zaccagni è stato uno dei protagonisti dell’Euro 2024 per l’Italia, dove il suo gol al 98’ contro la Croazia è stato fondamentale per la qualificazione agli Ottavi di Finale. La sua emozione e la dedica alla squadra sono state palpabili e, quel momento di gioia, ha unito tutti i tifosi azzurri.
Ma, nonostante la deludente prestazione complessiva della Nazionale di Luciano Spalletti, Zaccagni ha dimostrato il suo valore e ha lasciato un segno positivo.
Nonostante avesse, dopo la competizione continentale, ancora alcuni giorni di vacanza a disposizione, Zaccagni ha deciso di anticipare il rientro per unirsi nuovamente ai suoi compagni di squadra.
E’ arrivato, infatti, nel ritiro di Auronzo già nella serata di giovedì e, il giorno successivo, ha iniziato a lavorare a pieno ritmo agli ordini di Baroni.
Un gesto importante, apprezzato da tecnico, Società e dalla tifoseria: un indizio che lascia intendere come si sia già calato nei panni del leader.
Sarà proprio Zaccagni ad ereditare la numero 10 lasciata libera da Luis Alberto.
Sulla schiena porterà, dunque, quel numero che solitamente viene assegnato al leader tecnico della squadra.
Onore ed onere per un giocatore giunto alla piena maturità calcistica e che, per caratteristiche, si adatta appieno al 4-3-3 o al 4-2-3-1 con il quale Baroni dipingerà la nuova Lazio.
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