I TIFOSI DELL’EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Non si placa la protesta in seguito all’ordinanza che vedrebbe esclusi i tifosi del Cagliari nella trasferta di Serie A contro l’Empoli.
E’ polemica aperta tra il club sardo e quello toscano in merito alla decisione che vuole impedire l’incontro tra due tifoserie ritenute a rischio per via della reciproca posizione in classifica.
IL PALLONE DELLA SERIE A 2024-2025 ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
In risposta alla posizione molto netta del club sardo che aveva parlato di in un’ingiustizia contro il popolo cagliaritano e che la società toscana ha cercato di smorzare e giustificare con una nota del club qui di sotto riportata.
“Empoli Football Club intende chiarire nuovamente la propria posizione in merito alla vendita dei tagliandi per la gara Empoli-Cagliari in programma domenica 6 aprile alle ore 15.00 al Carlo Castellani Computer Gross Arena.
Nella mattinata di ieri abbiamo appreso con stupore e rammarico quanto comunicato dalla società Cagliari Calcio. Teniamo a ribadire, come già detto, che la nostra società ha agito tenendo conto prima della raccomandazione contenuta nella Determinazione dell’Osservatorio Nazionale del 25 marzo 2025 ed in seguito della richiesta del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive di rimandare la decisione, sentito anche il Questore, al Prefetto di Firenze.
Decisione, arrivata nella serata di ieri, con l’ordinanza adottata dal prefetto di Firenze al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che vieta la vendita dei biglietti a tutti i residenti nella regione Sardegna. Ordinanza, come spiegato dalla Prefettura stessa, adottata sulla base delle indicazioni dell’Osservatorio nazionale del 25 marzo a cui ha fatto riferimento fin da subito anche la nostra società.
Una decisione anticipateci in precedenza per le vie brevi e di cui eravamo già a conoscenza, e, ci teniamo a precisare, non di stretta competenza dell’Empoli Football Club, con un provvedimento preso per fatti che non riguardano direttamente la nostra società, la nostra città e la nostra tifoseria. Siamo sempre stati e continueremo ad essere collaborativi con le autorità competenti, rispettando ogni decisione.
Ma soprattutto, vogliamo ribadire, come l’accoglienza del tifoso ospite nel nostro stadio non sia mai venuta meno e mai la nostra società metterà in atto una discriminazione territoriale nei confronti di alcuna tifoseria e di tutte quelle persone che seguono con passione e amore la propria squadra del cuore.”
Comunque vada questa decisione è destinata a continuare a far parlare perché sembra enfatizzare la violenza (potenziale) rispetto al piacere di poter godere di una partita di calcio allo stadio.
Aggiornato al 03/04/2025 18:11
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