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Lotito: «Da Tare a Milinkovic, dico tutto. Su Immobile…»

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, da Tare a Milinkovic alla nuova Lazio.
Di seguito le sue parole:
“Faccio na c***o de vita, non ne ho più una. Da agosto a oggi solo due giorni di ferie, l’altr’anno ero a Cortina, m’han richiamato, avevo la campagna elettorale in Molise, manco sapevo dove fosse, ci sono rimasto un mese e mezzo. Secondo più alto d’Italia, alle elezioni… Non vivo più, dormo tre ore e mezza per notte, in diciannove anni ho preso 25 chili. Tra le 22 e le due del mattino il corpo produce il glucagone, un ormone di natura proteica… Io ho fatto anche Medicina, lasciami finire. Viene definito l’ormone del dimagrimento, è importantissimo per il metabolismo degli zuccheri. Io sono sregolato, con la vita che faccio, dalle 9 alle 22.45 in Senato. Per la prima volta ho visto mia moglie seriamente incazzata”
TEMPO PER LA LAZIO : “Poco, rispetto a prima, però io sono un uomo di risposte, ho la capacità di fornire soluzioni concrete, rapide e efficaci. Parlo con l’allenatore.”
SU TARE: “Mica l’ho mollato, è andato via lui e mi è dispiaciuto sul piano personale, umano. Diciotto anni insieme, un grande amico e un uomo d’azienda. Un giorno ha telefonato e mi ha detto che voleva andarsene e che era riconoscente per tutto quello che gli avevo dato.”
TARE-SARRI: “C***o c’entra Fabiani… Le incomprensioni c’erano state tra Sarri e Igli, integralista il primo, rigido il secondo. Sono dovuto intervenire tre volte. La prima ho menato la squadra, poi quando Sarri stava scricchiolando ho chiarito alcune cose, infine ho detto a Igli che avrebbe dovuto usare la vaselina. Alla squadra ho promesso che avrei pagato dopo ogni vittoria e a settembre m’è toccato versare gennaio, in anticipo di quattro mesi. La Lazio… mi avevano dato un mese di vita come presidente.”
LA LAZIO: “Me la fece prendere Berlusconi. Lo conoscevo da trentacinque anni, costruzioni. Stava salendo su un aereo, mi telefonò e disse: ‘Claudio, mi hanno detto che sei l’unico che può mettere a posto questa drammatica situazione, dammi una mano, chiama Marinella’ (la storica segretaria, nda). Non una parola di più. Attaccò e partì. Era il 19 luglio del 2004, la Lazio fatturava allora 84 milioni l’anno e ne costava 86,5, aveva 550 miliardi di debiti, ovviamente non miei. Misi 150 miliardi di lire e mi caricai 1070 miliardi di debiti… Non resisterà più di un mese, dicevano. Nei primi anni ero la macchietta, oggi tutti mi riconoscono le capacità. Sono un uomo di sfide, io. Sto con mia moglie da 30 anni, ricordo che mi regalò una coppetta e disse “questa è per la sfida che hai vinto e per le prossime che vincerai”. Quando mi metto in testa una cosa faccio tutto ciò che è possibile per riuscire. Sono anche un innovatore. Informati da chi mi conosce. Sono troppo modesto. Berlusconi era un grande perché aveva una visione, anch’io abbatto i muri. Ho introdotto la multiproprietà nel calcio, che non è la seconda squadra. La seconda squadra è una cazzata, va avanti con le risorse della prima. La seconda società invece garantisce i ricavi del territorio. Leggo che l’Uefa vuole aprire alle multiproprietà. Io sono stato obbligato a vendere la Salernitana per 10 milioni alle 23 e 55 dell’ultimo giorno. Me l’hanno sottratta. L’avevo presa dal fondo e portata in A. Altre cose ho introdotto.”
RIFORME: “La quotazione in Borsa con il sistema duale. Lazionariato flottante costituiva un enorme ostacolo operativo. La seconda, la transazione col fisco, primo in Italia, altro che aiuto di Stato: 6 milioni l’anno per 23 anni, sono un signor contribuente, pago con quattro mesi d’anticipo. Scadenza il primo aprile, io ho versato nel 2021 il 7 novembre e l’anno scorso il 17, sempre di novembre. La rivalutazione del marchio, da valore storico a commerciale. Lazio Marketing Communications tratta questo aspetto e garantisce 10, 12 milioni di utile l’anno.”
NUOVA LAZIO: “Ho le idee chiare, a Sarri ho chiesto di indicarmi non dei nomi, ma delle posizioni da coprire, le sue esigenze tecnico-tattiche. I giocatori li scelgo io. A Formello c’è un intero settore che si occupa dello scouting con otto postazioni dedicate. Castellanos è arrivato, l’ho pagato un botto. Ora Maurizio mi chiede un vertice basso, un difensore, non necessariamente un terzino sinistro, un esterno e una mezzala. I nomi li ho tutti in testa. Mi fai saltare le trattative, alzare il prezzo.”
MILINKOVIC: “Gli avevo offerto il rinnovo a una cifra blu. È arrivato il suo procuratore e m’ha detto che l’Arabia garantiva 20 milioni l’anno, 18 netti già tassati. Il giocatore m’ha confessato che cercava qualcosa di nuovo. Quando mi hanno spiegato che c’erano 15 milioni per la Lazio ho risposto che 15 o zero per me era lo stesso e che gli avrei fatto fare tanti giri di campo a Formello. Quindici sono diventati venti, poi trenta, infine quaranta. Al calcio italiano non mancano i giocatori, ma i presidenti. Manca la competenza al vertice.”
GRAVINA: “ Rapporti formali. Ho sempre saputo che i dirigenti si misurano con i risultati. Fatti una domanda e datti una risposta.”
DIRITTI TV: “Sono circondato da masochisti, non sappiamo vendere il prodotto. Aurelio dice che è tutta una merda, che non vale un c***o. Ma si può? E gli altri lo seguono. Abbiamo enormi potenzialità invece. Dovremmo occuparci delle infrastrutture prima che dei diritti tv. Io tra l’altro la media company ce l’ho già… Il nostro è il calcio del mors tua vita mea, tutti curano solo gli interessi individuali, io ho sempre lavorato per il sistema. Pensa al decreto salva calcio, non salva Lotito. Se non mi fossi battuto per farlo passare non solo il calcio, ma tutto lo sport italiano sarebbe fallito. Il cinema ha avuto un miliardo, noi lo spostamento delle tasse con i relativi interessi.”
NUOVO STADIO : “Stavo per costruirne uno nei miei terreni, ma Veltroni mi bocciò il progetto. Si arrivava anche con il battello, la rete viaria era perfetta. Chi ti dice che non ci stia lavorando oggi.”
SU IMMOBILE: “Non mi ha detto nulla nessuno.”
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Juventus, Reinato Veiga ancora in dubbio per l’Atalanta

Juventus, dopo il successo contro l’Hellas Verona la squadra ancora non si è allenata ma oggi tornerà in campo in vista del big match contro l’Atalanta.
Secondo La Gazzetta dello Sport, Thiago Motta, nell’attesissimo match contro la squadra di Gasperini, dovrà rinunciare a Francisco Conceicao, Nicolò Savona e Douglas Luiz, mentre è ancora in dubbio il neo acquisto Renato Veiga. Per il portoghese sarà decisivo l’allenamento di venerdì dove verranno definitivamente valutate le condizioni del giocatore e degli altri infortunati.
Juventus, Veiga sarà decisivo per il rush finale
La Juventus di Thiago Motta sta risalendo la cima della classifica e ora si trova solo a meno sei punti dalla vetta. Dopo cinque vittorie consecutive i bianconeri hanno definitivamente riacceso la corsa scudetto. Al rush finale mancano ancora 11 partite a e la Juve, che ora si ritrova senza coppe, può clamorosamente puntare al titolo.
Se la Juventus, dopo diversi passi falsi nelle coppe, può ancora puntare alla lotta scudetto lo deve principalmente ad una ritrovata solidità difensiva. Già da inizio anno l’organizzazione difensiva era uno dei cardini più solidi del gioco di Thiago Motta. Un principio tattico che negli ultimi mesi, anche dopo gli infortuni di Bremer e Cabal, sembrava essersi infranto ma proprio nelle ultime partite di campionato la Juventus ha riacquisito l’ordine d’inizio anno.
Anche per questi motivi la presenza di Renato Veiga nella gara contro l’Atalanta, che potrebbe già decidere gli esiti della Serie A, diventa fondamentale per gli equilibri del gioco di Motta.
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Fenerbache-Glasgow Rangers, le probabili formazioni e dove vederla

Fenerbache-Glasgow Rangers è uno dei match valevoli per gli ottavi di finale di Europa League, ed è in programma giovedì 6 marzo alle 18:45
Fenerbache-Glasgow Rangers è un match che mette di fronte due squadre che si trovano in una situazione analoga nei rispettivi campionati e che vogliono fare bene nella competizione europea. Il club turco vuole continuare la striscia positiva e fare un ottima prestazione davanti al proprio pubblico, mentre gli scozzesi di mister Ferguson cercheranno di fare un ottima partita per proseguire al meglio nella competizione europea.

PALLONE EUROPA LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Fenerbache
In vista del match contro i Rangers mister Mourinho schiererà un 3-4-1-2 con Egribayat tra i pali e il terzetto difensivo formato da Soyuncu, Skriniar e Akcicek. In mezzo al campo ci sarà il quartetto formato Aydin, Fred, Szymanski e Kostic mentre sulla trequarti alle spalle del tandem d’attacco En-Nesyri-Dzeko ci sarà Tadic.
Qui Rangers
In vista del match contro il Fenerbache mister Ferguson schiererà un 4-2-3-1 con Butland tra i pali e il quartetto difensivo formato da Tavernier, Propper, Nsiala e Jefté. In mediana ci sarà la coppia Diomande-Raskin mentre sulla trequarti alle spalle di Dessers opererà il terzetto formato da Cerny, Igamane, Hagi.
Probabili formazioni Fenerbache-Rangers
Fenerbahce (3-4-1-2): Egribayat; Soyuncu, Skriniar, Akcicek; Aydin, Fred, Szymanski, Kostic; Tadic; En-Nesyri, Dzeko. Allenatore: Mourinho.
Rangers (4-2-3-1): Butland; Tavernier, Propper, Nsiala, Jefté; Diomande, Raskin; Cerny, Igamane, Hagi; Dessers. Allenatore: Ferguson.
Dove vedere Fenerbache-Rangers
Il match Fenerbache-Rangers in programma giovedì 6 marzo alle 18:45 sarà visibile in esclusiva su Sky.
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Venezia, Schingtienne: “Mi piace essere allenato da Di Francesco, il mio esordio è stato diffcile”

Il calciatore del Venezia Joel Schingtienne ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Como
Venezia, le parole di Schingtienne
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal difensore del Venezia Joel Schingtienne, arrivato durante la sessione di mercato estivo dal Leuven, in conferenza stampa:
Com’è stato il tuo impatto qui in Italia e a Venezia, hai incontrato difficoltà?
“Quando sono venuto qui mi ha impressionato la sede con tutte le strutture del club, oltre a quello che mi ha detto il direttore sul progetto, che è stato decisivo per scegliere il Venezia.
La grande differenza rispetto al calcio belga è stata soprattutto legata all’aspetto tattico, qui tutti sono molto preparati alla fase difensiva, ai dettagli, mi sono dovuto adattare ai ritmi ed agli aspetti tattici”.
La tua prima da titolare è stata difficile, a San Siro con un Milan che era ispirato. Che ricordo hai, ti senti cresciuto ora?
“E’ stata una partita difficile contro un avversario forte, la ricordo ovviamente molto bene. Anche perché eravamo a San Siro. Da allora, ora sicuramente mi sento cresciuto rispetto a quella partita dal punto di vista tattico, ho più automatismi e mi sento molto più confidente per quelle che sono le richieste dell’allenatore”.
Com’è stato l’impatto con Di Francesco?
“Mi piace essere allenato da lui, vuole giocare a calcio anche contro avversarie forti e mi trovo molto bene con lui. Ci chiede di giocare, è una cosa molto positiva per me e per qualsiasi giocatore perché ci consente di crescere.
Poi è un allenatore molto esperto, ti dà la possibilità di migliorarti anche nella cura del dettaglio. Se devo affrontare un giocatore veloce per esempio, mi dà suggerimenti essenziali per affrontare quel tipo di giocatore lì. E’ molto importante per me per questo motivo”.
Sei arrivato con Sagrado. Quanto ti ha aiutato arrivare qui assieme a lui?
“Mi ha aiutato molto, perché arrivavo in una squadra nuova, in un campionato nuovo con una cultura differente. Mi ha aiutato ad ambientarmi anche per la lingua e perché avevamo le stesse esigenze. Lui è arrivato prima di me, quindi mi è stato utile a farmi capire determinate dinamiche e le richieste dell’allenatore, questo mi ha aiutato”.
Sabato il Como, hai già affrontato grandi attaccanti e potresti trovarti davanti Nico Paz, Diao o Cutrone. Che sensazioni hai?
“Sarà una partita difficile per entrambe le squadre, perché entrambe proponiamo un determinato stile di gioco. Sarà un match difficile per entrambe. L’affronteremo preparandola come facciamo sempre in settimana. Ascoltando le analisi dell’allenatore, con l’obiettivo di portare a casa punti”.
Questi due punti quasi “insperati” contro Lazio e Atalanta, vi hanno dato più convinzione?
“Penso che non siamo stati particolarmente fortunati, perché potevamo anche portare a casa qualche punto in più. La consapevolezza c’è sempre stata, ma sicuramente abbiamo fiducia, ancor di più. Abbiamo giocato con buona intensità e fiducia, credo che se portassimo avanti questi buoni propositi potremo lottare”.
Abbiamo parlato anche di Sagrado che conosci bene, ma che ora è infortunato. Che ci dici di lui, pensi che si imporrà come stai facendo tu ora?
“E’ stato infortunato, poi è rientrato e si è infortunato di nuovo, ma è evidente che il mister crede nelle sue potenzialità e sono sicuro che mostrerà le sue qualità, ci sono ancora diverse partite da giocare e avrà la sue chance di giocare e mettersi in mostra”.
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