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Luca Toni: “Nessuno come Vlahovic”

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Juventus, a caccia di un vice-Vlahovic

Luca Toni, ex attaccante della Juventus, ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport” parlando del club bianconero e di Dusan Vlahovic.

Luca Toni

Luca Toni: ex attaccante della Juventus e della Nazionale italiana

Luca Toni, ex attaccante della Nazionale italiana, ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport parlando della Juventus e di Dusan Vlahovic.

Di seguito le parole dell’ex Fiorentina.

Vlahovic

Vlahovic ama la Juventus, non vedo molti attaccanti come lui in giro, con queste potenzialità. Se continua a fare bene io punterei su di lui anche per il futuro”.

Thiago Motta e Dusan

Thiago Motta coinvolge molto il centravanti nel suo gioco e questo può fare soltanto bene a Dusan che così ha la possibilità di crescere. Vlahovic è un killer d’area, lo è sempre stato”.

Reti di Vlahovic in questa stagione

“Siamo solo all’inizio ma i segnali sono incoraggianti sotto questo punto di vista. Ha segnato 2 reti ma con un po’ di fortuna in più sarebbero di più ora. La Juventus giocherà tante partite partecipando a 5 competizioni quindi può arrivare tranquillamente a 30 goal”. 

La rete di Savona al Bentegodi

“Ha avuto la sensazione di non toccare la palla, nel calcio di oggi con mille telecamere è meglio evitare la brutta figura. Se l’avesse anche solo sfiorata con una ciocca di capelli si sarebbe tenuto il goal. Ogni attaccante è così”.

Acquisti per favorire il serbo

Koopmeiners e Vlahovic possono fare la fortuna l’uno dell’altro. Le imbucate di Koop possono essere fondamentali per Dusan ma anche i movimenti di Dusan saranno molto importanti per l’olandese. Sarà prezioso Yildiz che può diventare la rivelazione della Juventus. Kenan è un 10 moderno: salta l’uomo, ha fantasia e poi è scuola Bayern Monaco quindi una certezza”. 

Conceicao e Nico Gonzalez

Chico ha colpi interessanti, é rapido e abile nell’uno contro uno ed il calcio va in quella direzione: sono curioso di vederlo. Curioso anche di Nico Gonzalez che alla Fiorentina ha avuto alti e bassi ma la qualità non si discute”. 

Douglas Luiz

“Abbiamo capito tutti che Thiago Motta non guarda il nome sulla maglietta ma gli allenamenti. Se il giocatore lo capisce è un vantaggio per tutti soprattutto perché Douglas Luiz è un giocatore di qualità internazionali”.

Quale voto al mercato della Juventus?

Giuntoli è stato il re del mercato. Ha completato e alzato il livello della rosa. Ora il compito è di Thiago. Alla Juventus bisogna vincere”. 

Scudetto

“L’Inter è più forte ma la Juventus non mollerà. Attenzione nelle prime quattro al Napoli di Conte senza competizioni europee”. 

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FIGC su Prandelli DT: “Assetto attuale non si tocca””

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Figc

La FIGC smentisce le possibilità secondo cui Cesare Prandelli potesse entrare nell’organigramma della Nazionale come Direttore Tecnico.

Momenti concitati in Federazione: nelle ultime ore sono circolate voci che volevano l’ex allenatore della Nazionale Italiana Cesare Prandelli dentro l’assetto dell’Italia nella figura di Direttore Tecnico.

FIGC

IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le parole della FIGC

“La Figc non ha in programma di nominare un direttore tecnico. L’assetto attuale con Luciano Spalletti Commisario Tecnico, Maurizio Viscidi Cordinatore delle Nazionali giovanili e Gianluigi Buffon sempre più coinvolto nel Club Italia offre piena garanzia per il presente e per il futuro”.

Il virgolettato, scrive l’agenzia LaPresse è da attribuire a fonti della Federazione Italiana.

La Federcalcio quindi smentisce l’ipotesi filtrata in giornata dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, circa una possibile futura nomina di Cesare Prandelli quale direttore tecnico della Nazionale.

Poi da Via Allegri, come riporta l’agenzia, hanno proseguito dicendo: “Peraltro nel programma di Gravina è previsto un innovativo progetto che unisce le competenze di Settore Tecnico, Settore Giovanile e Scolastico e Club Italia”.

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Italia, oriundi: Jorginho oggi non avrebbe ottenuto la cittadinanza

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Italia, Arsenal, Flamengo

 Italia-oriundi: cambia la situazione per gli oriundi. Alcuni giocatori ad oggi non avrebbero ottenuto la cittadinanza. Ecco i dettagli:

La normativa per l’ottenimento del passaporto italiano cambia. Se in passato molti giocatori, grazie a legami più o meno stretti, sono riusciti a ottenere la cittadinanza italiana e, di conseguenza, a vestire la maglia della Nazionale, oggi non sarà più così facile. D’ora in poi, infatti, sarà strettamente necessario avere almeno un genitore o un nonno di nazionalità italiana per poter ottenere la cittadinanza.

Negli ultimi anni, giocatori come Thiago Motta, Éder e Jorginho hanno indossato la maglia della Nazionale italiana senza particolari ostacoli, nonostante alcuni di loro avessero già rappresentato altre nazionali, come nel caso di Thiago Motta con il Brasile. Tuttavia, con le nuove regole ciò non sarebbe stato più possibile. Poichè a  differenza dell’attuale capocannoniere del campionato, Mateo Retegui, che può vantare un nonno nato in Sicilia, questi giocatori non avevano legami familiari diretti con origini italiane, rendendo la loro eleggibilità non conforme alle attuali restrizioni.

Gli oriundi in Italia

Da Camoranesi a Retegui, passando per Éder e Thiago Motta, è interessante immaginare come sarebbero cambiate le carriere di questi giocatori senza il passaporto italiano. Per molti di loro, ottenere la cittadinanza italiana ha rappresentato una svolta cruciale, consentendo non solo di vestire la maglia della Nazionale, ma anche di costruire una carriera fortemente legata al nostro Paese.

Se da un lato la presenza di Fàbregas sulla panchina del Como potrebbe essere facilmente paragonata a quella di Motta, in virtù del fatto che entrambi sono nati all’estero e hanno avuto una carriera di alto livello, vestendo maglie prestigiose come quelle di Barcellona, Liverpool e PSG, ciò potrebbe costituire una conferma del fatto che, anche se Motta non avesse mai indossato la maglia dell’Inter o rappresentato la Nazionale italiana – per di più con il numero 10 sulle spalle – avrebbe comunque avuto buone possibilità di ottenere una panchina in una squadra italiana.

Storia diversa invece per Camoranesi, che ad esempio ha avuto una carriera straordinaria, culminata con la vittoria del Mondiale 2006, ma senza il passaporto italiano non avrebbe potuto scrivere il suo nome nella storia del calcio azzurro. Stesso discorso anche Per Éder, il cui passaporto italiano gli ha spalancato le porte per rappresentare la nazionale italiana e vivere momenti memorabili, come il gol decisivo contro la Svezia a Euro 2016.

Italia, Retegui

MATEO RETEGUI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Infine, Mateo Retegui, grazie al nonno nato in Sicilia, si trova in una situazione diversa: il suo legame con l’Italia è diretto e gli ha permesso di emergere all’interno della nostra Serie A, proseguendo la tradizione degli “oriundi” che hanno scritto pagine importanti del nostro calcio. Tuttavia, è difficile immaginare che, senza la chiamata di Mancini – che, in piena emergenza attaccanti, decise di convocare “El Chapita” – oggi figurerebbe al primo posto della statistica dei  capocannonieri del campionato.

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Monza, per Izzo è finito il calvario: “La mia reazione alla sentenza? Un urlo liberatorio”

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Monza

Monza, Izzo assolto pienamente per accusa di concorso in associazione camorristica “La mia reazione alla sentenza? Un urlo liberatorio, un urlo di felicità”

Dopo essere stato indagato con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva aggravata dal metodo mafioso, a seguito  della presunta alterazione della gara di Serie B della stagione 2014/2015 Modena-Avellino, Armando Izzo difensore centrale del Monza è stato pienamente assolto. La notizia, arrivata dalla Corte d’Appello di Napoli, era attesa da ben 10 anni.

Intervistato ai microfoni del TG1 sulla Rai, Il giocatore del Monza ha espresso tutta la sua felicità e il senso di liberazione:
La mia reazione alla sentenza? Un urlo liberatorio, un urlo di felicità. Posso dire che adesso inizia la mia vita. È stata molto dura, molto difficile: sogni in grande, ma poi c’è stata questa vicenda. Si parlava di quattro-cinque anni di carcere”.

Monza

MATTEO PESSINA IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

 

Il giocatore era stato indagato da ben 10 anni per la possibile alterazione della gara di Serie B della stagione 2014/2015 Modena-Avellino, ma la Corte d’appello di Napoli ha deciso così di assolvere pienamente il giocatore specificando che “il fatto non sussiste“. Queste le sue parole.  “Per me era bruttissimo, anche perché ho fatto tanti sacrifici per arrivare dove sono. Un po’ mi ha segnato, ma ora è una cosa che sta alle spalle. Voglio ringraziare mia mamma, mia moglie e i miei figli. Sono stati al mio fianco in tutti questi anni

 

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