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Marsiglia, Guendozi è già un rimpianto: la stampa francese lo celebra
La stampa francese ha celebrato il primo gol in maglia Lazio di Guendozi, riaprendo una ferita ancora aperta nel cuore del Marsiglia.
L’elogio della stampa francese
Guendozi si è preso la Lazio. Ormai non ci sono più dubbi. Il francese è un moto perpetuo. Una dinamo insostituibile. L’esemplificazione perfetta del box-to-box midfielder. Concetto patrocinato in Inghilterra e non a caso proprio la Premier League avrebbe voluto (ri)portarlo a casa, Aston Villa in primis.
Nel campionato più bello e competitivo del mondo hanno sempre un occhio di riguardo per i cosiddetti centrocampisti organici. E Guendozi è un binomio pressoché perfetto di forza fisica e valore tecnico. Un connubio di agonismo e qualità. Di gamba e personalità. Ingredienti pregiati, miscelati alla perfezione come solo uno chef stellato saprebbe fare, e sublimati da un’esuberanza atletica a tratti incontenibile.
E in Francia, terra natia di Mate, non hanno voluto perdere di vista la crescita del ragazzo. Tanto che, come riportato da LaLazioSiamoNoi, stamattina alcuni dei principali quotidiani francesi hanno dedicato l’apertura della cronaca sportiva alla sua monumentale prestazione di ieri sera.
Guendozi è già un rimpianto dell’OM
Nonostante la ricchezza del centrocampo del Marsiglia, che annovera fra le proprie fila gente del calibro di Veretout e Kondogbia ma soprattutto due autentici top come Rongier e Ounahi, la sensazione è che in Francia si siano privati troppo a cuor leggero di Guendozi.
L’ex-Arsenal a inizio anno non rientrava nelle grazie di Marcelino e, complice la grande abbondanza nel reparto, è stato messo alla porta senza troppi problemi. Ironia della sorte, l’avventura marsigliese del tecnico spagnolo è finita pochi mesi dopo per i fatti che vi abbiamo già raccontato.
Guendozi sarebbe stato perfetto per il calcio di Gattuso. Sia nel duo di centrocampo, interno nel suo proverbiale 4-2-3-1, ma anche come mezz’ala (lo stesso ruolo che ricopre con Sarri) in un 4-3-3 più “accorto”. E i primi exit poll dell’era Gattuso ci dicono che al Marsiglia manca proprio equilibrio.
Quello stesso equilibrio tattico che Guendozi ha fortemente contribuito a restituire alla Lazio, scalzando l’inconsistente Kamada e rendendo meno amara la partenza di Milinkovic. Con lui, Rovella e Luis Alberto la Lazio è tornata ad avere uno dei migliori reparti di centrocampo d’Italia e su questo i biancocelesti contano di costruire il Sarri-ter.
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Milan, UFFICIALI gli arrivi di Sottil e Bondo
A pochi minuti dal gong di fine calciomercato, il Milan ha ufficializzato gli arrivi di Sottil dalla Fiorentina e Bondo dal Monza.
Riccardo Sottil e Warren Bondo sono due nuovi giocatori del Milan. A pochi minuti dal gong di fine calciomercato sono arrivate le firme dell’esterno, che arriva dalla Fiorentina in prestito oneroso (meno di un milioni di euro) con diritto di riscatto fissato a circa 11 milioni di euro, e del centrocampista francese, arrivato a titolo definitivo dal Monza per 10 milioni di euro più 2 di bonus.
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Donnarumma: “Ora va meglio qui al PSG. Sinisa era come un secondo papà. Kolo Muani? dico questo”
Gigio Donnarumma è stato intervistato in esclusiva a Viva el Futbol dove ha discusso di varie tematiche degli ultimi tempi tra PSG e il suoi esordio.
A seguire l‘intervista completa
Le parole di Donnarumma
SITUAZIONE AL PSG
“Ora al PSG va bene, siamo passati in Champions, i playoff erano il primo obiettivo dato che c’era un po’ di pressione. La vittoria con il City ci ha dato una bella carica. Non ho mai visto il pubblico spingere così”.
CRITICHE
“Ho tanto fastidio quando fai un errore e la gente sta lì a pizzicare proprio sul singolo errore. Quando giochi tanto con i piedi, l’errore lo metti in preventivo. Bisogna capire il rischio, quando fai una partita di Champions, devi capire quando il rischio vale la pena di metterlo in conto, perché la giocata ti può dare un vantaggio”.
FINALE EUROPEI
“Avevo troppa fiducia nel fatto che Jorginho avrebbe segnato. Il suo errore mi ha fregato, da lì in poi ho proprio perso il conto e poi ero troppo concentrato, per quello non mi ero accorto che avessimo vinto fino a quando non sono arrivati tutti ad abbracciarmi”.
SPINELLI, PREPARATORE INTER
“Se è fortissimo? Sì, assolutamente. Ha fatto due anni con me. Adesso è all’Inter”.
LUIS ENRIQUE
“Ho avuto la fortuna di conoscere il mister l’anno scorso, è proprio bello lavorare con lui, come persona, come ti aiuta, come ti fa crescere. E’ troppo facile rimanere nella comfort-zone, lui cerca sempre di stimolarti. Lui ti stuzzica e poi capisci che aveva ragione lui. Siamo una squadra giovane, ma forte forte. Abbiamo tanti giovani forti”.
ESORDIO
“Sinisa è stato come un secondo papà per me, era troppo importante per me. Avevo finito le fasi finali con la Primavera, mi chiamano a fare il ritiro con la prima squadra. Comincio ad allenarmi, c’era Alfredo Magni, oggi al Monza, come preparatore dei portieri. Avevo visto che il mister voleva calciare, mi metteva in porta, avevo capito che avesse fiducia in me. Si era parlato troppo dei portieri nelle prime partite, mi aveva fatto scaldare con il Genoa. Prima del Sassuolo avevo capito che qualcosa poteva succedere. Mi chiede: “Come stai? Te la senti?”. E io: “Sì!”. Non ho dormito un c***o, ma proprio per niente. E poi ho chiamato tutta la famiglia a vedermi. Diego Lopez era un portiere importante, essere lì con lui per me era già tanto. Ma sentivo che potesse succedere qualcosa. Poi prendo il gol sul mio palo. Vado al campo il giorno dopo e Sinisa mi chiama in spogliatoio e io penso: ‘Porca t***a cosa ho combinato?’. Mi fece vedere un gol subito sul primo palo da Toldo dicendomi: “Vedi, anche i migliori possono sbagliare”. Mi ha dato una carica incredibile, una bella botta”.
KOLO MUANI
“E’ un bravissimo ragazzo, sono troppo suo amico. Quando c’erano voci sulla Juve scherzavo con lui, gli mettevo la canzone sotto, gli attaccavo le figurine della Juve sull’armadietto. Sono contentissimo di come ha iniziato. Per me può fare molto bene, è un attaccante forte”.
KVARATSKHELIA
“Ragazzo stupendo, l’ho sentito prima che arrivasse a Parigi. Gli ho detto un po’ di cose, dicendogli di scrivermi qualora gli servisse qualcosa. E lui: “Ma sei napoletano” (ride, n.d.r.), abbiamo questa nomea qua. Può fare molto comodo al nostro gioco, ha una qualità superiore. Con l’arrivo di Kvara, cambia modulo? Per me continuerà con il 4-3-3, poi non so cosa deciderà il mister”.
QUEL FALLO DI BENZEMA
“Se era fallo? Lascia stare, ma probabilmente ho sbagliato anche io: dovevo rimanere a terra. Non fischi fallo, fanno gol, non lo toglierà mai il gol al Bernabeu con quel pubblico lì. Magari rimanendo a terra, mi è rimasta ancora qua”.
COMPETIZIONE
“Pochettino ti metteva in competizione con Keylor Navas, quest’anno sei ancora in discussione, perché al PSG sei sempre insieme ad un secondo con il quale sei in competizione, ti è servito? Io lavoro sempre uguale, non ho bisogno di competizione per rendere al meglio, poi sono scelte loro. Sia che io abbia uno dietro o meno, vado sempre al 100%. E’ il mio lavoro, vado al campo prima, faccio il mio lavoro. Se qualcuno mi irrita cosa faccio? Io rispondo, il gruppo portieri deve essere sempre sano, si scherza, si ride, poi si lavora, sennò non si lavora bene”.
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PSG, UFFICIALE: Bernat è del Getafe
Il terzino del PSG, Juan Bernat, è ufficialmente un nuovo giocatore del Getafe, operazione in prestito per i prossimi 6 mesi. Dunque lo spagnolo torna in Liga.
Dopo aver raggiunto un accordo tra tutte le parti, inclusa la rescissione con il Villareal che deteneva il cartellino del giocatore. Bernat diventa il secondo rinforzo della finestra di trasferimenti invernale degli Azulones.
PSG, Bernat è del Getafe: il comunicato
“Il Getafe C.F. ha raggiunto un accordo con Juan Bernat per il suo ingresso nella squadra blu fino alla fine di questa stagione. Bernat ha una lunga esperienza nel calcio europeo di altissimo livello, come dimostrano le sue 50 presenze in UEFA Champions League con Bayern Monaco, PSG e Benfica, tra gli altri. Il nostro nuovo terzino è stato convocato in undici occasioni nella nazionale spagnola, a testimonianza della sua grande qualità. Benvenuto a Getafe!”.
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