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Milan, Botman per Romagnoli: che guadagno per il Diavolo!
Milan, ormai sicuro un avvicendamento nel reparto difensivo. Qui di seguito, grazie ad una attenta e lucida disamina della pagina Facebook di Forza Milan, andremo ad analizzare i vantaggi puramente economici dell’operazione.
L’arrivo di Sven Botman al Milan è pressochè cosa certa. Tra il giocatore e Paolo Maldini si è creata fin da subito la giusta empatia che ha portato l’operazione a termine nel giro di poco tempo. Nonostante l’interessamento del Newcastle che, ad onore del vero, offrirebbe maggiori soldi, il difensore classe 2000 non vuole sentire ragioni. sarebbero già state firmate carte che vincolerebbero le parti a stipulare il contratto in estate, alla riapertura delle contrattazioni del mercato.
Di contro, Alessio Romagnoli non rinnoverà il suo contratto con il Milan. Lascerà infatti il club lombardo a parametro zero per accasarsi, come ormai sembra certo, alla Lazio con un ingaggio di 3,5 milioni di euro per 5 anni, bonus compresi. All’apparenza una differenza di “soli” 500 mila euro di ingaggio tra i due, ma che scavando fino in fondo fanno ben capire i vantaggi dell’operazione.
Milan, le cifre
Firmando con la Lazio, il classe 1995 peserà al club del patron Lotito all’incirca 29 milioni di euro in 5 anni, escluse le commissioni che verranno versate sul conto bancario dell’agente Mino Raiola intorno ai 10 milioni di euro. Botman verrà invece pagato 25 milioni di euro con un ingaggio stagionale fissato a 3 milioni.
Grazie al decreto Crescita il peso del giocatore in 5 anni sarà di 30 milioni di euro. Il guadagno? Avere preso un giocatore classe 2000 i cui margini di crescita sono enormi cedendo un profilo sicuramente più esperto ma che negli anni non ha avuto la forza e la capacità di evolversi rimanendo, è il caso di dirlo, un top player mancato.
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Juventus, allenamento alla vigilia del Bruges alla Continassa: la situazione infortuni
Domani sera, allo Jan Breydel Stadium, la Juventus sfiderà il Bruges in un match cruciale per il prosieguo della fase a gironi di Champions League.
La squadra bianconera arriva a questo appuntamento con 11 punti raccolti nelle prime sei giornate, che valgono un’opportunità importante: conquistare un posto negli spareggi e tenere viva la speranza di un passaggio diretto agli ottavi di finale.
Preparazione alla sfida
L’allenamento della vigilia si è svolto questa mattina presso il centro sportivo della Continassa. Nella prima parte della sessione, aperta alla stampa, si sono distinti Kenan Yildiz, Francisco Conceicao e Weston McKennie, che hanno partecipato regolarmente ai lavori.
Presenti anche giocatori chiave come Kolo Muani, ancora in attesa di ufficializzazione, ma integrato nelle attività di squadra.
La rifinitura odierna ha permesso a mister Allegri di verificare le condizioni dei suoi uomini e di definire gli ultimi dettagli tattici in vista della sfida contro una squadra insidiosa come il Bruges, che si gioca le proprie chance di qualificazione sul terreno di casa.
Scenari di qualificazione
- Una vittoria della Juventus assicurerebbe almeno la qualificazione agli spareggi.
- I bianconeri puntano a ottenere i tre punti per aumentare le possibilità di accedere direttamente agli ottavi, in attesa dei risultati degli altri gironi.
Non resta che attendere il fischio d’inizio per scoprire se i bianconeri riusciranno a capitalizzare il primo match point e avvicinarsi al loro obiettivo europeo.
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Milan, il Conceicao furioso: questa squadra non ha carattere
Milan, ci riferiscono di un Sergio Conceicao letteralmente furioso in seguito alla gara contro la Juventus di sabato pomeriggio. Vediamo qui di seguito i dettagli.
Una brutta sconfitta che ha fatto male alla classifica e soprattutto all’umore di Sergio Conceicao.
Tanto da avere ammesso ai proprio entourage che questi giocatori non hanno carattere.
Probabile quindi un cambio di metodo, pugno duro e focalizzazione al risultato ricercando quella cattiveria che a onore del vero si è vista molto poco sia con il suo predecessore Paulo Fonseca che con lui, se non in rari momenti durante la Supercoppa.
Vedremo se contro il Girona mercoledì 22 gennaio le nuove istruzioni verranno recepite al meglio.
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Lecce, ha davvero senso trattenere Dorgu?
Rallenta la corsa del Lecce verso la salvezza. I giallorossi affondano contro il Cagliari e Giampaolo aspetta rinforzi dal mercato.
Il Lecce torna da Cagliari con le ossa rotte. La squadra di Giampaolo, che aveva chiuso in vantaggio il primo tempo, stava pregustando un altro risultato importante contro una diretta concorrente, ma la reazione dei sardi, con le reti di Gaetano e Luperto, e l’espulsione di Rebic hanno ribaltato la partita.
I giallorossi rimangono appena sopra la zona retrocessione, con un solo punto di vantaggio sul Verona terzultimo, ma ora dovranno affrontare l’Inter campione in carica. Un impegno già proibitivo, reso ancora più complicato dall’assenza dello squalificato Rebic e dalle molteplici indisponibilità che stanno decimando la rosa.
Giampaolo si ritrova a gestire un gruppo ormai ridotto ai minimi termini. In difesa le opzioni sono praticamente nulle al di fuori dei titolari, mentre a centrocampo e in attacco la situazione non è migliore, con un Krstovic troppo altalenante.
Il mercato di gennaio, già complicato di suo, diventa quasi impossibile per un club con le risorse limitate del Lecce. In questo scenario, una domanda sorge spontanea: ha davvero senso trattenere Patrick Dorgu?
Lecce, Dorgu un sacrificio necessario?
Patrick Dorgu rappresenta sicuramente il miglior talento del Lecce ed è uno dei giovani più promettenti del nostro campionato. La sua duttilità lo rende un elemento fondamentale per Giampaolo, che lo utilizza in diverse posizioni, ma questo spesso finisce per confondere il giocatore, spingendolo a cercare giocate individuali per compensare la pressione.
Le pretendenti per il danese non mancano: Napoli, Manchester United e Juventus sono pronte a mettere sul piatto cifre superiori ai 30 milioni di euro per assicurarselo. Una cessione del genere permetterebbe al Lecce di rinforzare la rosa con più innesti di qualità, fondamentali per raggiungere la salvezza.
Il direttore sportivo Corvino è comprensibilmente restio a privarsi di un talento come Dorgu, ma la realtà è che il danese, da solo, non può vincere le partite: serve una squadra completa e ben attrezzata.
Con l’attuale rosa ridotta all’osso, trattenere il miglior giocatore potrebbe non essere l’idea migliore per evitare la retrocessione. Cederlo sarebbe una scelta difficile, ma forse necessaria per il bene del club.
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