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Milan, Cardinale anticipa la rivoluzione: tutti i dettagli

Milan, gli strali del proprietario contro la gestione Pioli e la voglia di rivoluzione fra campo e uffici. Nessuno è intoccabile.

Il patron italo-americano è deluso, si aspettava una stagione di alto livello. Soprattutto non si aspettava la sequela di infortuni e l’eliminazione direttamente dai gironi della Champions League e lo ha fatto sapere.

Nel corso del convegno Business of Football Summit organizzato nel cuore di Londra. Josep Cardinale ha tracciato le linee del futuro conferendo di fatto ampi poteri a Zlatan Ibrahimovic. L’empatia con il totem svedese è totale.

Risuonano decise le parole dell’investitura: “Ibrahimovic ha l’autorità per essere la mia voce con tutti a Casa Milan”. Dopo l’input sul ruolo decisionale dell’ex attaccante, la decisione irrevocabile sull’addio a San Siro.

Il nuovo stadio sarà edificato a san Donato Milanese e diventerà patrimonio societario vita natural durante. Poste le prime pietre, è passato direttamente al campo, prospettando una rivoluzione fra guida tecnica e giocatori.

Milan, la scalata di Ibra: deciderà su allenatore e mercato

Squadra, staff tecnico, società: in una sola serata Joseph Cardinale ha ordinato di intervenire in tutte le aree del club. I cambiamenti saranno profondi e guidati da Zlatan Ibrahimovic in prima persona.

L’allenatore Stefano Pioli è a rischio esonero, è sotto osservazione. Non basterà il buon rapporto con l’uomo di Malmoe a salvargli la panchina a prescindere. Solo vincendo l’Europa League avrebbe qualche chance.

Viceversa il contratto in essere fino al 30/06/2025 sarà transato e la panchina affidata ad uno fra Antonio Conte (favorito) e Thiago Motta (dialoga anche con la Juventus). Defilati Julen Lopetegui e Marcelo Gallardo. 

Il -16 dall’Inter, l’eliminazione da Champions League e Coppa Italia incideranno inevitabilmente sul mercato. Nessuno è incedibile, la storia di Sandro Tonali insegna. La difesa rossonera ha subito fino ad ora 32 reti: sarà rivoluzione.

Milan, dalla difesa all’attacco: chi resta e chi va

La volontà di Simon Kjaer di restare rossonero non sarà esaudita, al suo posto uno fra Maxence Lacroix (Wolfsburg) e Lilian Brassier (Brest). Possibilità a parametro zero: Tosin Adarabioyo (Fulham). Pierre Kalulu è sul mercato.

E si aspettano anche offerte importanti per Fikayo Tomori. I due mori potrebbero essere i sacrificati per finanziare il mercato. Intoccabili Theo Hernadez e Rafael Leao, Mike Maignan è il terzo sacrificabile.

A centrocampo pochi innesti, giusto un vice Ruben Loftus-Cheek. Focus sull’attacco, Olivier Giroud se resta sarà un’alternativa che parte dalla panchina. Si cerca nuovo nove: Benjamin Sesko o Joshua Zirkzee.

Luka Jovic difficilmente sarà rinnovato e si attendono offerte per Noah Okafor e Samuel Chukwueze. Ma prima di lasciarli andare si ascolterà il parere del nuovo (eventuale) tecnico per evitare un caso Charles De Ketelaere.

 

 

 

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Pubblicato da
Cristiano Mezzi
Tag: Milan

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