Milan, Cardinale cerca soci ma gli arabi vogliono tutto: la situazione aggiornata

Milan, abbiamo scritto in questi ultimi giorni di una situazione in divenire per quanto riguarda l’assetto societario. Vediamo gli ultimi sviluppi

Gerry Cardinale sta cercando nuovi investitori. La notizia ormai trapelata alcuni giorni fa praticamente ovunque trova conferme a maggior ragione dopo il dietrofront di Kaiser Permanente, azienda statunitense che avrebbe dovuto “aiutare” Redbird all’ottemperanza delle sue obbligazioni.

L’obiettivo di Cardinale non è quello di vendere, bensì di reperire soci e capitali al fine di estinguere il debito con Elliott che ammonta a 600 milioni di euro, ossia la parte di prestito chiesta alla Famiglia Singer in fase di acquisizione dell’AC Milan. Manovra che permetterebbe a Cardinale di risparmiare una cifra notevole di interessi, si parla di 50 milioni annui.

L’estinzione totale del debito consentirebbe quindi a Cardinale di avere il pieno controllo del club. Ricordiamo che ad oggi Elliott detiene il 20%. La presumibile mossa successiva sarebbe probabilmente quella di liquidare Giorgio Furlani, uomo di fiducia di Elliott, ma questi sono rumors.

Fino a qui la situazione è chiara e cristallina. Tuttavia ci potrebbero essere grosse difficoltà 

a reperire denari dai fondi verso i quali cardinale è andato a battere cassa, ossia Investcorp, Pif ed Aramco.

Pif, per ovvi motivi di conflitto di interessi essendo proprietario del Newcastle, non potrebbe di certo mettere il piede in un’altra scarpa. Lo potrebbero tranquillamente fare Aramco, socio di maggioranza, oppure Investcorp, tuttavia entrambi pretendono il controllo totale del club, non accontentandosi di una quota.

Resta da capire se Redbird andrà quindi a cedere per intero il Milan, cosa che ad oggi sembrerebbe essere fuori dalle loro intenzioni, oppure, in caso di risposta negativa degli arabi, si orienterà verso altri finanziatori in altre parti del mondo.

La situazione è ovviamente complessa e per noi molto difficile da raccontare in quanto fuoriescono gli spifferi, che a loro volta sono da interpretare. Il grosso dell’operazione ovviamente viene secretata da specifici patti di riservatezza 

firmati tra le parti in quanto società quotate in Borsa.