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Milan, Cardinale in Italia e la rabbia di Sala: aggiornamenti sul nuovo stadio
Milan, è notizia fresca di alcune ore l’arrivo di Gerry Cardinale a Milano. Diverse le questioni sul tavolo e non solo di mercato vediamo quali.
L’arrivo di Gerry Cardinale in Italia coinciderà con la firma sul contratto da parte della dirigenza. Paolo Maldini e Frederic Massara, come raccontato in data odierna anche da noi di Calcio Style, saranno rinnovati in settimana.
Ma ci sarebbe un altro motivo molto importante per il quale il patron dell’AC Milan si troverebbe in Italia in questi giorni. Si tratta dell’improvvisa e brusca accelerata per il nuovo stadio. Che potrebbe quindi non essere a Milano e che, clamorosamente, potrebbe essere senza comproprietà con l’Inter.
Cardinale vuole andare avanti da solo, ha fretta di chiudere e pretende un tempio del calcio solo ed esclusivamente rossonero. I tifosi rossoneri gioiscono.
Milan, la rabbia di Sala
Manca ancora una decisione definitiva, ma a questo punto appare chiaro che l’ipotesi Sesto non è solo un bluff messo sul tavolo per sbloccare il Piano A, ossia quello che prevede la realizzazione del nuovo impianto a San Siro.
Così come appare evidente che il fondo Redbird, proprietario del Milan e Hines, il gruppo di sviluppo immobiliare che controlla l’area di MilanoSesto, entrambe americane, si parlano. Emergono dei nuovi particolari. A partire dall’area dove potrebbe essere posizionato lo stadio: vicino all’edificio storico che fino agli anni ’70 ospitava l’altoforno Tagliaferri che produceva ghisa.
Siamo nel cosiddetto T5 del comparto Concordia. L’edificio verrà mantenuto nella sua quasi interezza e servirà da porta d’ingresso dello stadio che ha una forma ovale molto lontana dalla suggestione della Cattedrale firmata da Populous.
«All’inizio — dice il sindaco Roberto Di Stefano — il presidente Scaroni aveva portato avanti l’idea di realizzare il progetto di Populous, ma considerato che Norman Foster ha progettato tutte le aree Falck e conosce alla perfezione l’archeologia industriale del sito si è ritenuto che dialogare e far progettare l’area dello stadio a chi ha già disegnato un milione e 250mila metri quadrati, ha un senso. Una mano diversa si sarebbe vista».
L’impianto di Foster
L’idea, è quella di realizzare un impianto moderno da 60-70mila posti, sostenibile e, soprattutto, rivolto alle famiglie con servizi attivi 7 giorni su 7. E con la possibilità di utilizzare quello che resta dell’altoforno per sviluppare la parte commerciale e museale del progetto.
Il nuovo stadio dovrà integrarsi con il sistema del verde del parco Concordia. «Quello che abbiamo chiesto — dice Di Stefano — è mantenere i 24 ettari di parco disegnati da Norman Foster». L’ipotesi è quella di acquisire parte dell’area limitrofa di proprietà di Edison per compensare e reintegrare il verde che si perderebbe con la costruzione dello stadio.
Di Stefano: «Garantiamo tempi veloci»
Chiaramente chi spinge sull’acceleratore dell’operazione è Di Stefano che domenica sarà chiamato alla prova delle urne. «Sembrerebbe che il Piano B stia diventando il Piano A e noi ci speriamo con tutte le forze. Il confronto con i club ha portato le squadre a conoscere la realtà del nostro territorio che è collegato benissimo con il resto dell’area metropolitana: metrò, ferrovia, tangenziali, siamo vicini a Linate.
Le squadre, o anche una sola, hanno bisogno di un nuovo stadio in tempi veloci per rimanere competitive a livello internazionale. Non hanno bisogno di perdere tempo su qualcosa di fumoso che non si sta concretizzando e rischia di crollare come un castello di sabbia».
Ogni riferimento al Comune di Milano è puramente voluto. Il dibattito pubblico, richiesto per legge, non è ancora partito. Da una parte si aspetta che le squadre presentino il dossier che recepisce le richieste del Comune, dall’altra che si chiuda la partita del bilancio preventivo. Fino a quel giorno non sarà possibile formalizzare l’incarico al coordinatore Andrea Pillon. A cascata, c’è il rischio di rimandare a dopo l’estate il dibattito, con un ulteriore slittamento dei tempi.
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Milan, la bordata di Shevchenko:” Leao non è un leader”
Milan, l’ex attaccante rossonero è direttamente intervenuto dinnanzi ai microfoni de La Stampa andando a toccare diversi temi, tra cui quello legato all’andamento in rossonero di Rafael Leao.
L’ex attaccante rossonero Andriy Shevchenko non le ha mandate di certo a dire davanti ai microfoni de La Stampa.
Ecco qui di seguito la sua visione su Rafael Leao:” Se vuole essere un giocatore importante e segnare la storia del Milan deve dare tanto di più. La qualità non si discute, ma non è un leader. Lo può diventare se si prende la responsabilità, ma il punto è…lo vuole?”
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Atlanta United, Almiròn lascia la Premier e torna a casa
L’Atlanta United ha ufficializzato il colpo più importante della sua sessione di calciomercato. Miguel Almiròn torna in rossonero dopo l’esperienza al Newcastle.
Il paraguaiano ha scelto di accettare l’offerta del suo vecchio club probabilmente in ottica fine carriera. Le parti hanno deciso di non rivelare la cifra del trasferimento.
Atlanta, con Almiròn l’obiettivo è nobile
L’uscita ai quarti di finale della scorsa MLS contro Orlando City ha lasciato segnali sia positivi che negativi intorno allo United. Durante gli ultimi mesi ci sono stati alcuni cambiamenti, dall’allenatore ad alcuni membri della rosa.
L’ultimo però in ordine di tempo riguarda il ritorno di Miguel Almiròn, attaccante paraguaiano classe 1994. La prima esperienza ad Atlanta dell’ex Newcastle risale al 2018, quando il club fece il suo esordio ufficiale in MLS.
Con la maglia rossonera aveva collezionato 62 presenze condite da ben 21 gol e 21 assist. Poi al termine della seconda stagione è arrivato il trasferimento in Premier League a St. James’s Park. Gli ultimi 6 anni il giocatore li ha trascorsi proprio lì e ha messo insieme 223 presenze con 30 gol e 13 assist tra tutte le competizioni.
Ora il popolo della Georgia è pronto a riaccoglierlo e confidare nel suo straordinario talento per sperare nel titolo finale di campione d’America.
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Inter, l’agente di Frattesi rivela: “Era solo un’idea mia”
L’agente di Davide Frattesi, Giuseppe Riso, ha parlato all’esterno della sede nerazzurra a proposito di alcuni suoi assistiti. Frattesi in primis.
Il centrocampista ex Sassuolo è stato più volte accostato alla Roma ma non c’è mai stata una vera e propria trattativa tra i due club. L’agente ha chiarito ogni dubbio.
Inter, Frattesi non si muove: le parole dell’agente
Intervenuto all’esterno della sede del club meneghino, Giuseppe Riso ha risposto ad alcune domande.
Frattesi?
“Oggi non abbiamo parlato di lui. L’Inter non ha mai voluto assolutamente darlo. Era più un’idea mia”.
Avete parlato con la Roma?
“Sì, ma solo a inizio mercato, ripeto: è stata un’idea mia, né di Davide, né dell’Inter”.
Vuole rimanere all’Inter?
“Sì, l’ha anche detto”.
Segnale dunque rassicurante per i tifosi che potranno godere delle ottime prestazioni del centrocampista ancora per lungo tempo (il contratto scade nel 2028). Non ci sarà alcun movimento almeno per il momento e il giocatore è concentrato al massimo sul fare bene in maglia interista.
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