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Milan, contatti con Thiago Motta: con lui due giocatori | I dettagli
Milan, andiamo a fare chiarezza sulla situazione allenatori. Qui in dettaglio scriveremo lo stato dell’arte in merito al successore di Stefano Pioli.
La certezza è che il ciclo di Stefano Pioli volge al capolinea, ultima fermata in estate. Da lì in avanti spazio quindi al nuovo allenatore. Ad oggi il ballottaggio non è solamente tra due nomi, ma anche tra due prospettive, due modi diversi di concepire il calcio.
Abbiamo scritto ieri che Antonio Conte declina il Napoli e aspetta il Milan. Vero, verissimo, tuttavia i conti devono tornare e Giorgio Furlani deve saper conciliare l’essere tifoso con il mandato di Gerry Cardinale. Conte sì, ma solo se ci starà nelle spese. E quando scriviamo spese facciamo rientrare tutto, dal costoso entourage di preparatori a tutto il pacchetto mercato, per finire all’ingaggio dello stesso tecnico.
Un nome che stuzzica, ma che va in aperta controtendenza rispetto al credo rossonero fondato sulla sostenibilità, sul monte ingaggi, sul lancio dei giovani, su un progetto di medio/lungo termine. Con l’eventuale arrivo di Conte ci sarebbe una sorta di stravolgimento di idee, cosa che reputiamo possibile, ma di certo non sicura.
Capitolo Thiago Motta. Il tecnico del Bologna piace molto, sebbene ad oggi non possa essere considerato del calibro di Conte. Ci sono stati già alcuni contatti con il diretto interessato. Motta sarebbe sicuramente una soluzione più semplice, dal lato dell’ingaggio si accontenterebbe probabilmente della metà del leccese ed anche sul mercato le pretese sarebbero minori. Inoltre è un allenatore a cui piace molto lavorare e far crescere i giovani, cosa di cui Conte non può certo darne un vanto personale.
E con Thiago Motta sarebbe probabile, non certo, vedere anche due profili che, almeno sulla carta, lo seguirebbero senza problemi. Parliamo di Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee, due profili che al Milan piacciono davvero molto. Peraltro seguiti ieri sera a Bologna dallo stesso Geoffrey Moncada.
Insomma, gli ingredienti per una primavera spumeggiante, ed aggiungo anche il possibile ingresso di nuovi soci in proprietà, ci sono tutti.
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Napoli, uno scambio può portare un attaccante da fuori
Napoli, Antonio Conte vuole un rinforzo in attacco: e punta un ex della Serie A che all’estero non sta trovando tanto spazio. In coda c’è anche la Juve.
Dopo quindici giornate, la corsa allo scudetto non sembra più essere una questione esclusiva tra Napoli, Juventus e Inter.
A rimescolare le carte ci hanno pensato prima Juventus e Napoli, con rivoluzioni estive capaci di dare subito un nuovo slancio rispetto alla scorsa stagione, e poi alcune sorprendenti conferme: la Fiorentina di Palladino, la Lazio di Baroni e, soprattutto, l’Atalanta di Gasperini, ormai consolidata come una delle principali protagoniste del campionato.
Le necessità di Juventus e Napoli
L’incompatibilità tecnico-tattica tra Dusan Vlahovic e Thiago Motta, ormai nota e confermata dallo stesso attaccante serbo in una controversa intervista, obbliga Cristiano Giuntoli a muoversi sul mercato.
A gennaio sarà necessario portare a Vinovo un centravanti di livello, a meno che Motta non decida di puntare tutto sul recupero completo di Arkadiusz Milik, giocatore di indubbio talento ma caratterizzato da una fragilità fisica che non offre garanzie.
Anche il Napoli, con Antonio Conte in panchina, sta pianificando rinforzi per il reparto offensivo. Nonostante la presenza di Romelu Lukaku, Conte avrebbe richiesto un attaccante in grado di permettere nuove soluzioni tattiche, come un possibile ritorno al suo amato 3-5-2.
Il nome di Joshua Zirkzee spicca tra i possibili obiettivi, indicato dal tecnico come una priorità per il mercato invernale, secondo quanto riportato da Il Mattino. Un’alternativa, come da noi riportato, potrebbe essere Rashford.
Lo scenario Osimhen-Zirkzee
L’ipotesi di un affare che coinvolga Victor Osimhen rende ancora più interessante questa prospettiva. Il nigeriano potrebbe essere protagonista di uno scambio vantaggioso con il Manchester United, scenario che, tuttavia, rischierebbe di penalizzare la Juventus di Motta.
La Vecchia Signora si ritroverebbe infatti non solo priva di Zirkzee, ma anche del possibile colpo estivo rappresentato proprio da Osimhen, lasciando un vuoto importante nelle ambizioni di rimonta per il titolo.
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Salone d’Onore CONI: Premio Giovani Giornalisti a Daniele Bartocci
Successo al Salone d’Onore CONI per la XV Edizione del Premio Andrea Fortunato, che ha celebrato le eccellenze dello sport italiano e della medicina. Tra i protagonisti, oltre a illustri personaggi come l’ex CT Nazionale Italiana di Calcio Roberto Mancini e il campione del mondo 2006 Andrea Barzagli, il giovane giornalista e amico Daniele Bartocci, grande esperto food&sport.
Ieri mattina, lunedì 9 dicembre, presso il prestigioso Salone d’Onore CONI a Roma, si è tenuta la XV Edizione del Premio Andrea Fortunato – Lo Sport è Vita, uno dei riconoscimenti più ambiti e significativi del panorama sportivo nazionale, che ogni anno premia i più grandi personaggi del calcio italiano e della medicina. Organizzato dalla Fondazione Fioravante Polito di Santa Maria di Castellabate (Salerno), il premio non è solo un’occasione per celebrare i protagonisti dello sport, ma rappresenta anche un’importante iniziativa per sensibilizzare sul tema della prevenzione medica nello sport. Il cuore del messaggio promosso dalla Fondazione è il Passaporto Ematico, uno strumento volto a rendere obbligatori esami ematici e cardiaci per gli atleti. Questo progetto è intitolato a quattro compianti calciatori: Andrea Fortunato, Piermario Morosini, Flavio Falzetti e Carmelo Imbriani, le cui tragiche scomparse hanno evidenziato l’importanza della prevenzione nella pratica sportiva.
Tra i giovani talenti emergenti, tra l’altro sempre molto sensibili a queste fondamentali tematiche sociali, grande attenzione al Premio Giovani Giornalisti, vinto da Daniele Bartocci, una figura brillante e già affermata nel panorama giornalistico sportivo e del food italiano. Daniele Bartocci rappresenta l’essenza del giornalismo sportivo moderno: innovazione, competenza e passione.
Un estratto della motivazione: “Un riconoscimento al lavoro svolto con professionalità, sensibilità e una visione innovativa da Daniele Bartocci, già vincitore del Myllennium Award e di tanti altri premi nazionali, esempio di dedizione e qualità, e di ispirazione per le nuove generazioni”.
Insomma, oltre a premiare le eccellenze del Bel Paese e Daniele Bartocci come miglior giornalista italiano giovane 2024, il Premio Andrea Fortunato al Salone d’Onore CONI è una celebrazione dei valori dello sport come resilienza, solidarietà e impegno sociale. La manifestazione riafferma il suo ruolo centrale nel promuovere iniziative di grande rilevanza sociale, rendendo omaggio a chi si distingue non solo per risultati sportivi, ma anche per il contributo umano e professionale. “Sono particolarmente felice di questo riconoscimento, in un’iniziativa di assoluto valore per lo sport italiano” ha commentato Daniele Bartocci presente al Salone d’Onore CONI.
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Bologna, festeggiamenti per mister Italiano
Oggi in casa dei felsinei è giorno di festa: l’occasione speciale è il compleanno del mister Vincenzo Italiano. Ripercorriamo insieme la sua carriera.
Prima di allenare Fiorentina e Bologna in Serie A, Vincenzo Italiano, che oggi taglia il traguardo dei 47 anni, era un bambino. Nato in un piccolo paese siciliano, Ribera.
Fin da allora, Vincenzo aveva un solo obiettivo: diventare un calciatore. Ma crescere al sud, dove le opportunità sono poche, ha reso il suo cammino ancora più difficile. “A 15 anni ho lasciato casa, abbandonando tutto ciò che pensavo fosse impossibile lasciare”, ha ricordato lui stesso.
E ha rivendicato di essere uno dei pochi a farcela: “Venire fuori dal paesino in cui sono nato è qualcosa di straordinario. Sono solo il terzo nella storia a diventare un calciatore professionista”.
Quando è tornato in Sicilia per allenare il Trapani, ha trasmesso il suo messaggio di speranza e determinazione: “Nessun limite, solo orizzonti”. Questo motto riassume la sua visione: ambizione e lavoro duro.
Il percorso da allenatore
Diventare allenatore per Italiano non è stata una scelta casuale. Come ha spiegato lui stesso: “Il destino ha voluto che in alcune stagioni superassimo le aspettative grazie a una precisa organizzazione e a un’identità di gioco chiara”.
Essere un allenatore, però, è una vera e propria vocazione: “L’allenatore pensa h24: squadra, club, dirigenti, presidenti, tifosi”, afferma. È un impegno totale, che richiede sacrificio e dedizione costante.
Italiano è arrivato in Serie A, ma non senza sforzi. L’esperienza da allenatore dello Spezia è stata decisiva per la sua crescita: ha guidato la squadra alla promozione nella massima serie e l’ha mantenuta in A, due traguardi che hanno consolidato la sua reputazione. Con la Fiorentina, poi, ha fatto il salto di qualità definitivo, dimostrando di poter competere ai massimi livelli.
Con il Bologna, in questo periodo, sta trovando una quadra: soprattutto nelle ultime partite, inclusa quella allo Stadium contro la Juventus, dove ha conquistato un pareggio 2-2.
Il suo club gli fa tanti auguri.
Oggi è il compleanno di Vincenzo Italiano 🎂
Tanti auguri Mister 🥳🇮🇹#WeAreOne pic.twitter.com/fzx5zdcMyX
— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) December 10, 2024
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