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Milan, Conte come Rangnick? Tra parallelismi e differenze
Milan, a chi di voi non sembra di rivivere quelle settimane del 2020. Così vicino e pure anche così lontano, con tanta acqua passata sotto i ponti ed un importante scudetto, il diciannovesimo, vinto.
Facciamo un salto indietro nel tempo e catapultiamoci nel 2020 quando, in pieno periodo di Covid, e quindi di fermo macchine anche in campionato, c’era un allenatore che sembrava praticamente essere in procinto di prendersi la panchina del Milan. Il nome ce lo ricordiamo tutti: Ralf Rangnick.
Contatti, semi accordi, la probabile formazione che si ipotizzava avrebbe schierato in campo il classe ‘58 nativo di Backnang in Germania. Anche noi di Calcio Style abbiamo scritto, e molto, circa il probabile approdo del tedesco, memori di concitate serate passate ad interpretare e carpire notizie dalla dirigenza.
Poi, come un fulmine estivo in quel di luglio, l’annuncio del rinnovo di Stefano Pioli in occasione della gara contro il Sassuolo. Da lì la storia la conosciamo, il parmense è riuscito a portare il diciannovesimo scudetto a Milano, sponda rossonera ed il ciclo è di fatto iniziato.
Quanti parallelismi, ma anche quante diversità con le voci, ma anche qualcosa di più, vedono Antonio Conte prossimo allenatore del Milan. Capiterà uguale? In fin dei conti anche oggi si parla del leccese, di Buongiorno in difesa, di Di Lorenzo, persino di Lukaku. Tutti giocatori realmente voluti dal leccese.
Per rispondere alla domanda, difficilmente capiterà uguale. I contatti tra la dirigenza e Conte sono avviati, così come lo erano con Rangnick, ma c’è una differenza di fondo, anzi due. In primis l’aspetto economico, nel 2020 infatti la situazione patrimoniale era ben differente da quella attuale. Difficile, se non impossibile, fare ragionamenti, progetti e soprattutto investimenti alla Conte. Si è scelto, e a ragione, di proseguire con un allenatore certamente capace, ma aziendalista convinto. Quello che serviva allora.
Secondo poi, i tempi attuali ci restituiscono un Pioli a fine ciclo. Le storie finiscono e la sensazione del termine di una bella avventura è piuttosto palpabile. Ora ci sono tutti i presupposti per aprire un nuovo ciclo grazie anche all’apporto di freschi capitali da parte di nuovi soci (attenzione alle ultime due settimane di marzo), nonché una situazione economica – adesso – di tutto rispetto con le casse che sorridono dopo anni di austerity.
Tutto uguale al 2020? No, tutto diverso, osiamo dire. Ovviamente una buona dose di prudenza, ma soprattutto circostanza, n0n lascia trapelare nulla di più, ma l’accordo di massima con Antonio Conte è reale, lo abbiamo scritto in esclusiva il 17 gennaio. Ma in fondo si tratta solo di aspettare, nel frattempo c’è una stagione da portare a termine.
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Atalanta, Scalvini torna tra i convocati
Il ritorno di Giorgio Scalvini rappresenta una notizia fondamentale per l’Atalanta e il tecnico Gian Piero Gasperini, che può finalmente contare nuovamente su uno dei suoi pilastri difensivi.
Dopo il brutto infortunio al crociato rimediato il 2 giugno contro la Fiorentina, il giovane difensore ha completato la sua convalescenza in tempi record, poco più di 170 giorni, dimostrando una straordinaria dedizione e capacità di recupero.
Rientro graduale e importanza tattica
Nonostante il ritorno tra i convocati per la sfida contro il Parma, è improbabile che Scalvini parta titolare immediatamente. La gestione del suo recupero sarà cruciale per evitare ricadute, soprattutto considerando il momento della stagione, in cui l’Atalanta è impegnata su tre fronti: Champions League, campionato e Coppa Italia.
Il difensore, classe 2003, è un elemento chiave nel sistema di Gasperini, che punta a reintegrarlo progressivamente nella linea a tre, dove spesso ha ricoperto il ruolo di “braccetto” destro con grande efficacia.
Prospettive di mercato
Il ritorno di Scalvini potrebbe anche riaccendere l’interesse di alcuni top club europei. Prima dell’infortunio, il 20enne era nel mirino di squadre come:
Paris Saint-Germain: Il club francese ha seguito Scalvini con attenzione, considerandolo un possibile rinforzo per il futuro.
Real Madrid: I Blancos avevano monitorato il giocatore, ma la valutazione da 50 milioni di euro fissata dall’Atalanta aveva rappresentato un ostacolo.
Juventus e Inter: Anche le big italiane avevano mostrato interesse, ma l’Atalanta non aveva mai aperto a trattative.
Un recupero che vale come un acquisto
Per Gasperini, il ritorno di Scalvini equivale a un colpo di mercato. La sua capacità di leggere il gioco, unita a qualità tecniche e fisiche superiori alla media, lo rende uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano.
Se reintegrato con successo, il giovane bresciano potrà fare la differenza nella seconda parte della stagione, rafforzando una difesa spesso criticata per disattenzioni e vulnerabilità.
Il futuro di Scalvini sarà un tema caldo anche in chiave mercato, ma nel presente, il focus sarà tutto sul suo contributo per aiutare l’Atalanta a raggiungere i propri obiettivi stagionali.
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Ultim’ora Milan, Pulisic parte dalla panchina: Fonseca cambia la trequarti
Ultim’ora Milan, poche ore ci separano dall’importante sfida contro la Juventus nel palcoscenico dello stadio San Siro. Vediamo la mossa di Fonseca, peraltro piuttosto obbligata.
La possiamo definire una gara da dentro o fuori quella del Milan contro la Juventus di questo pomeriggio. I rossoneri non devono perdere il treno e allontanarsi troppo dal gruppetto di testa e perdere questa sera significherebbe abbandonare probabilmente anche il sogno Champions.
Problemi per il tecnico Paulo Fonseca il quale probabilmente dovrà rinunciare ad uno degli uomini migliori sulla trequarti, ci riferiamo a Christian Pulisic il quale non è fisicamente al top.
Al posto suo quasi sicuro l’utilizzo di Rubén Loftus-Cheek, giocatore quest’anno un po’ ai margini del progetto, ma che potrebbe trovare entusiasmo schierato da titolare in un match che conta. Ai suoi lati Chukwueze e Leao dietro all’unica punta Alvaro Morata.
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Biasin: “Weah al posto di Vlahovic? Dopo un mercato di 100 milioni…”
Il noto giornalista Fabrizio Biasin ha commentato l’emergenza in casa Juventus con un focus sull’assenza di Vlahovic e sul sostituto che potrebbe essere Weah.
Fabrizio Biasin, giornalista, ha parlato nel podcast di Cronache di Spogliatoio ‘L’ascia Raddoppia’. Il focus sulla Juventus è stato sull’emergenza infortuni e sulle scelte di mercato che hanno visto una carenza nei ricambi, in particolar modo nel reparto offensivo. Ecco quanto sintetizzato da Tuttojuve.com.
Di seguito le sue parole
“In Milan-Juventus si fa male Vlahovic e Motta sa cosa fare: mette Weah ma non è un’alternativa classica. Dopo un mercato di 100 milioni l’idea che tu non abbia ragionato sul fatto che probabilmente sarebbe capitato, con Milik che ha uno storico abbastanza chiaro con gli infortuni, è un problema”
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