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Milan, continua il profilo basso di Ibrahimovic sul mercato:” Tra pochi giorni torna Bennacer”

Milan, è sicuramente un profilo molto basso quello tenuto dal Senior Advisor rossonero Zlatan Ibrahimovic quando sistematicamente viene incalzato sulle future mosse di mercato.
Ci si aspettano rinforzi nel mese di gennaio, ma il Senior Advisor Zlatan Ibrahimovic prosegue con il suo profilo basso. A detta di molti è una tattica peraltro usata dalla quasi totalità dei dirigenti non rivelare mesi prima di volere andare sul mercato. Un modo anche per sminuire l’attuale rosa.
Fatto sta che l’ex attaccante rossonero ha dichiarato davanti alle telecamere che a breve tornerà Ismael Bennacer ad allenarsi prima individualmente con un piano di recupero personalizzato, poi con il resto del gruppo in modo tale da averlo abile e arruolato per il mese di gennaio.
Siccome il rinforzo desiderato è sulla mediana, i rossoneri si riterranno soddisfatti con il ritorno dell’algerino?
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Morte Maradona: la perizia non ha rilevato nessuna traccia tossicologica

Durante l’ultima udienza del processo che vede imputati sette operatori sanitari con l’accusa di omicidio colposo nei confronti di Diego Armando Maradona, gli esperti forensi hanno rivelato i risultati tossicologici dell’autopsia, confermando l’assenza di tracce di alcol e droghe nel corpo dell’argentino.
Nell’ultima udienza sono emersi dettagli specifici relativi alla morte di Diego Armando Maradona, morto il 25 novembre 2020 per cause ancora ignote di cui attraverso l’autopsia nessuna traccia tossicologica legata ad alcool e droghe è stata rilevata, bensì gli esperti forensi rilevano fino a 12 ore di agonia per il calciatore argentino.
Diego Armando Maradona, l’autopsia
“Non c’erano tracce di droghe o alcol nel sangue di Diego Armando Maradona al momento della morte, il 25 novembre del 2020″: ad affermarlo, nel corso dell’ultima udienza che vede imputato l’intero staff medico che aveva in cura l’ex calciatore, i medici legali che hanno eseguito l’autopsia sul corpo dell’argentino. A riportare le dichiarazioni l’Ansa che poi ha aggiunto le dichiarazioni del biochimico Ezequiel Ventosi: “Nessuno dei quattro campioni ha rivelato tracce di alcol, cocaina, marijuana, mdma, ecstasy o anfetamina.”
Ad essere presenti invece nel sangue del erano cinque sostanze corrispondenti a farmaci antidepressivi, antiepilettici, antipsicotici e antinausea. Secondo quanto riferito dalla patologa Silvana de Piero, nel fegato dell’ex calciatore c’erano segni compatibili con la cirrosi e segni di un’insufficenza renale, cardiaca e polmonare. Inoltre, l’esperto forense ha dichiarato il cuore era significativamente ingrossato, pesava 503 grammi rispetto al peso medio di 250-300 grammi. Secondo l’accusa, i sette professionisti imputati nel caso: un neurochirurgo, uno psichiatra, uno psicologo, medici e infermieri, non gli avrebbero fornito cure adeguate tali da aver contribuito alla sua morte.
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Quanto pesa il Napoli nelle finanze De Laurentiis?

Il Napoli sta aiutando le finanze del proprio patron Aurelio De Laurentiis anche grazie alle buonissime prestazioni del club.
E’ proprio vero che il patron e la squadra hanno un legame a doppia mandata dove l’uno nutre o affama l’altra e viceversa. E’ certamente il caso del Napoli – società calcistica – sotto il controllo di De Laurentiis che sta incidendo sulle casse della sua casa di produzione.
La FilmAuro (di proprietà di De Laurentiis) ha visto – per il secondo anno di fila – un incremento degli utili. Nello specifico, lo dice Calcio e Finanza, ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2024 con un risultato positivo per 57 milioni di euro.

GIOVANNI SIMEONE, LEONARDO SPINAZZOLA E PASQUALE MAZZOCCHI RAMMARICATI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Diamo un po’ di cifre sull’incidenza del Napoli nella società del patron
A far lievitare gli utili della holding sembrerebbero essere stati soprattutto il fatturato della società calcistica partenopea che ha avuto (nella stagione 2023/24) un bilancio in positivo di 63 milioni di euro.
Va detto che, oltre al Napoli, De Laurentiis controlla anche la società del Bari.
Però, a livello consolidato, il trend cambia e si ribalta: infatti, proprio la società SSC Napoli ha inciso negativamente passando da 394,1 milioni di euro a 364,3 milioni di euro (di patrimonio consolidato) dal 2023 a questa stagione.
Questo è stato conseguenza dei mancati introiti percepiti dai ricavi provenienti dalla commercializzazione dei diritti media relativi sia alla partecipazione alle competizioni nazionali ed internazionali. Oltre che, ai minori ricavi del botteghino e minori plusvalenze dal mercato di alcuni calciatori.
Calcio e Finanza entra nel dettaglio e dice che i ricavi di De Laurentiis è stato (tra parentesi i valori al 30 giugno 2023):
- 8,4 milioni di euro per attività cinematografica (vs 9,54 milioni di euro),
- 2,2 milioni di euro per attività teatrali e performative (vs 970.000 euro),
- 335,8 milioni di euro per mondo calcio (vs 364,64 milioni),
- 150.000 euro per sfruttamento musicale ( vs 270.0000 euro),
- 17, 65 milioni di euro per altre voci (vs 18,18 milioni di euro).
E, nello specifico, la voce calcistica pesa al 92,2 % sul calo.
Questo non è, però, motivo di preoccupazione circa il futuro di Aurelio De Laurentiis nella vita del club partenopeo. Il loro rapporto sembra più solido che mai.
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Antonio Conte, dalle liti con De Laurentiis agli eventuali punti di penalizzazione: potrebbe lasciare il Napoli

Antonio Conte potrebbe lasciare il Napoli. Vedremo qui di seguito quali sarebbero le cause scatenanti e soprattutto quale potrebbe essere la sua futura destinazione.
Aria di nuovi cambiamenti in casa Napoli. Sono molteplici i motivi per i quali propendiamo verso la partenza di Antonio Conte alla fine della stagione. Li vedremo tutti in questo articolo.
Punto primo: Conte non era contento di andare al Napoli. Un evidente dato di fatto. Sappiamo infatti che era stato il Milan la passata stagione ad averlo cercato con insistenza, salvo poi rimangiarsi la parola quando il no era arrivato dai piani alti di Via Aldo Rossi.
Punto secondo: una difficile convivenza con Aurelio De Laurentiis. I due hanno litigato su diversi aspetti legati alla gestione della squadra e soprattutto al mercato di gennaio. E le sirene di Juventus e Milan non fanno altro che rinforzare l’idea del tecnico leccese di cambiare aria spostandosi più vicino a casa sua.
Punto terzo: il Napoli potrebbe essere penalizzato. La vicenda è quella relativa all’acquisto di Victor Osimhen, finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Roma, ma anche di quella federale. L’operazione con il Lille, soprattutto il coinvolgimento di quattro giocatori come contropartita dal valore di 20 milioni circa (Liguori, Manzo, Palmieri e Karnezis), ha fatto scattare i controlli dei magistrati, ma anche degli inquirenti federali. Nel 2022 per la stessa vicenda il Napoli fu assolto in sede di giustizia sportiva e quindi per riaprire il caso servirebbero elementi nuovi nelle carte che dalla Procura della Capitale sono state trasmesse a Chiné. E gli elementi nuovi sembrano essere arrivati, pertanto si teme un terremoto in casa Napoli.
Reale è quindi la possibilità che in estate Conte possa lasciare il Napoli. Il Milan lo ha cercato un mese fa e tramite il suo entourage Conte ha fatto sapere di volere aspettare la fine del campionato. Anche la Juventus potrebbe essere interessata a lui, ma i bianconeri stanno sondando anche altri tecnici, così come il Milan d’altronde.
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