Mentre stanno scorrendo i titoli di coda della storia d’amore tra Giampaolo ed il Milan, visto quanto è durata più che altro una botta e via, nuovi scenari si stanno delineando ed il futuro candidato alla panchina rossonera pare essere Luciano Spalletti. Il tecnico avrebbe detto sì al club di Via Aldo Rossi, ma prima dell’ufficialità ci sono modi da sciogliere con la sua ex squadra – l’Inter – con la quale vige un contratto ancora di due anni a 5 milioni netti a stagione per un totale di 20 milioni lordi.
Al di là di quello che accadrà, resta da commentare una confusione totale dell’attuale dirigenza per come ha gestito la scelta di Giampaolo, per come ha gestito il mercato e per come sta gestendo questa situazione delicata a sole sette giornate. Liquidare adesso Giampaolo pare un errore, ma non perché il tecnico abruzzese meriterebbe più fiducia, onestamente ne ha avuta troppa, per il semplice fatto che andando a prendere un top come Spalletti, o chi per lui, si vuole riconoscere di aver fallito. Un top allenatore non si accontenta di certo del materiale attualmente a disposizione e possiamo stare certi che in fase contrattuale, quindi in queste ore, presenterà la sua personale lista della spesa, conditio sine qua non per accasarsi al club. Ma perché comprare nuovi giocatori quando per stessa ammissione della società la rosa attuale era assolutamente adatta per lottare per la Champion? O forse chi è arrivato è stato sopravvalutato?
Io propendo per la seconda opzione. Lungi da me l’idea che Giampaolo fosse da confermare per altre giornate, ma così facendo e con questo timing un po’ si scagiona il tecnico abruzzese che esce sì con le ossa rotte, ma con la convinzione di aver provato a fare tutto con lo scarso materiale che aveva e con l’alibi che avrebbe dovuto disporre di più tempo. Andare a comprare nuova gente significa ammettere che la rosa così com’e è inadatta e soprattutto perché questi soldi non sono stati spesi prima per prendere un nome a caso – Conte – che sarebbe stato l’ideale per risollevare una squadra? Perché affidarsi a Giampaolo, non interessarlo sulle scelte di mercato e poi cambiarlo mettendo però questa volta mano al portafogli. E nettamente di chiaro ci vedo poco nulla, di confusionario senz’altro sì e nei prossimi giorni andremo nuovamente a discutere l’ennesimo cambio in panchina, l’ennesimo ribaltone e l’ennesimo che il nuovo tecnico richiederà per esprimersi al meglio, oltre ovviamente ad una nuova lista della spesa.
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