Il titolo già dice tutto, ed è impietoso. Dal dopo Berlusconi per il Milan è crisi infinita, di risultati e di disponibilità economiche fino ad arrivare al fair play finanziario ed all’esclusione dalle coppe. E’ la squadra in Italia che ha speso più di tutte nell’ultimo decennio ed il saldo negativo di 439 milioni tra acquisti e cessioni la dice lunga sul flop delle gestioni in questo periodo. Il club di Via Aldo Rossi è dietro soltanto a Manchester City e Barcellona, ma davanti a Real Madrid, Chelsea ed alle italiane Inter e Juventus. Impossibile non essere preoccupati, ma soprattutto delusi. Il Milan è da anni lontano dal calcio che conta, sono lontani i ricordi delle Champions, degli scudetti e dei campioni in campo. Ormai annualmente vengono bruciati giocatori ed allenatori e purtroppo anche la stagione appena iniziata è partita sulla falsariga delle ultime scorse con la squadra ad un punto dalla zona retrocessione e con i primi quattro posti ormai distanti parecchie lunghezze. Questa non è una crisi momentanea, non basta esonerare Giampaolo, per esempio, e risolvere la questione. Questa è una crisi da sistemare dal di dentro e purtroppo nemmeno l’attuale dirigenza sta dimostrando di capirci qualcosa. Lasciamoli lavorare, certamente, ma cerchiamo anche di trovare una discontinuità col passato, altrimenti tra qualche anno saremo al punto di prima ed io sarò nuovamente a proporre un articolo come questo. Non vorrei.
Tornando ai numeri possiamo constatare senza timore di essere smentiti che gli investimenti sul mercato non hanno prodotto i frutti sperati. Troppi i soldi spesi per giocatori ritenuti campioni e che poi sul campo non sono stati in grado di replicare. Esempio eclatante Andrè Silva, pagato ben 38 milioni oppure Bonucci tornato dopo un anno alla Juventus dopo un esborso importante ed il cambio con Caldara. Sono anche altri i giocatori in pancia ai rossoneri, vedasi Castillejo, Borini, Calhanoglu, pagati un’enormità ed ora invendibili. Cutrone che invece avrebbe potuto togliere molti problemi all’attacco attuale è stato venduto per una cifra ridicola, 18 milioni al Wolverhampton. Tutte scelte societarie che hanno portato all’attuale disastro rossonero, per questo sostengo serva una vera e propria rivoluzione, l’ennesima che appare più che mai necessaria.
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