Quante cose cambiano in un anno, quante idee ed opinioni vengono stravolte in soli 12 mesi. Un anno fa ce lo ricordiamo tutti in quali condizioni era il Milan, una posizione proibitiva di classifica, un 5-0 contro l’ Atalanta che nonostante qualche settimana ancora bruciava, un tecnico – Stefano Pioli – che di fatto doveva ancora prendere salde le redini dello spogliatoio, ma già era sulla graticola, una società – Elliott – additata come uno dei principali artefici del male oscuro di quel Milan.
Premiamo il tasto forward e velocemente arriviamo a scattare una fotografia dei giorni nostri. Vediamo innanzitutto un nuovo look, una squadra vincente sia sul campo che nella mentalità, un allenatore che ha saputo ridare fiducia a giocatori ormai sul piede di partenza che probabilmente avevano solamente bisogno di sentirsi dentro ad un progetto e non con mezzo piede fuori.
Una società forte, finalmente coesa, solida e determinata per affrontare le sfide in un contesto economico molto difficile dove liquidità ce n’è poca e bisogna soprattutto cercare di sfruttare le opportunità, cosa che Paolo Maldini ha sapientemente saputo fare con l’appoggio di Massara sotto la supervisione finalmente collaborativa di Gazidis che dalle ostruzioni iniziali ha iniziato a fidarsi soprattutto dell’ex capitano rossonero con i frutti che si sono visti.
Al momento non vedo limiti per questo Milan che dovrà puntare al top subito, non tra alcuni anni. Il fondo Elliott ha saputo in poco tempo risanare i conti, ricordo che il club di Via Aldo Rossi è tra i pochissimi in Europa a non avere debiti verso le banche, ergo le obbligazioni che prima c’erano sono state tutte rimborsate in anticipo dalla proprietà che fino a questo momento ha speso circa 700 milioni di euro, alla faccia di chi sostiene che i soldi non sono stati tirati fuori.
Ed ancora, Il Milan è uno dei pochi club ad avere patrimonio netto positivo intorno ai 65 milioni, oltre ad avere sensibilmente ridotto il monte ingaggi, tutte gocce che unite insieme formano un mare.
Come non sottolineare però – come detto prima – anche l’inestimabile valore di Pioli che ha saputo dare fiducia a tutti i giocatori presenti in rosa, comportamento che si è riflettuto nei numeri, quindi nel valore dell’organico passato nel giro di pochi mesi da poco più di 450 milioni a 496, e non è ancora finita.
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